2008: Ricordi di Natale (si lo so, mancano 5 mesi, ma le idee fanno sempre comodo…)
Ricordi di Natale, giorni di festa caldi e teneri
anche quest’anno mi sono ripromessa di non fare regali a nessuno, tranne Franz e la figlia: ma come al solito finirò in qualche negozio, all’ultimo minuto, per comprare delle terribili stupidaggini per parenti, amici e conoscenti, che a loro volta mi regaleranno tremende boiate inutili. E se questa volta regalassi cose fatte da me? Sul genere: dolci e biscotti, confettura di cipolle da spalmare sui formaggi, racconti personalizzati?
- spero che questo Natale non ci sia la solita riunione annuale con cugini e zii… veramente volevo andare a trascorrere il Natale in montagna su in Sud Tirolo, ma non ci siamo con i tempi tecnici. Spero almeno di riuscire ad ascoltare un concerto all’Auditorium… (aggiornamento: dopo che molti zii hanno intrapreso l’ultimo viaggio verso destinazione non nota, che voglia che avrei di tornare a vivere quelle sere di Vigilia a base di chiacchiere, tombola e mandarini!)
- devo decidermi a fare l’albero di natale: panico!!!! Tutta l’attrezzatura decorativa è ben riposta sul soppalco, ma tremo al pensiero di dover tirare giù scatoloni pieni di palline, di luci e di pupazzetti natalizi. Per una volta, dovrei avere il coraggio di fare solo un mini alberino di natale con fiocchetti dorati e disseminare la casa di mele rosse. Perché proprio mele? Ma perché durano a lungo e si possono da mangiare nel corso delle feste!
- Natale diventava una vera festa quando ero piccola, con mamma e papà che si divertivano a nascondere i giocattoli e ad inscenare l’arrivo di Babbo Natale. Ricordo montagne di giocattoli, bambole, macchinine, trenini (papà ha continuato per anni a regalarmi giochi da bambino, ho il sospetto che avrebbe desiderato un figlio maschio!
- Ho dei ricordi lontani: a casa di nonno Alceste, l’albero di Natale ogni anno era decorato con tanti biglietti da 500 lire (per noi cuccioli) mentre per i grandi c’erano le mille lire (parliamo del 1972, per l’epoca erano davvero dei bei regali….!)
- Natale è anche l’emergere di ricordi tristi: sia mamma che papà sono scomparsi nel mese di dicembre e credo di non aver mai passato un Natale più brutto di quello del 2006: tanto freddo, pioggia, solitudine (meno male che con me c’era Franz) e tanta tristezza. Ed è questo il motivo per cui nel periodo di Natale mi faccio prendere dalla malinconia.
- Natale era anche la “Befana del Presidente”, quando papà mi portava in ufficio al Quirinale e nel Salone delle Feste mi consegnavano bellissimi regali. Il più bello? La bambola Natalie, che ho portato a Buonconvento perché proprio non potevo gettarla anche se è diventata bruttina.
- Il sapore di Natale erano i crostini di fegatini di pollo di nonna Paola: un classico antipasto delle feste che veniva riproposto ogni Natale: nonna li preparava il giorno prima, ed erano BUONISSIMI! Il pane era tostato e leggermente inzuppato nel brodo, prima di essere ricoperto di salsa di fegatini, capperi ed acciughe: praticamente una versione casalinga dei crostini toscani.
Questo pomeriggio, durante la pausa-panino per pranzo (alle 16.00, ma che modo è questo di vivere… ) ho allungato la strada fino a via Condotti e a via del Corso: tristissime! Nemmeno un addobbino di Natale, né un fiocchetto colorato, nulla! Se questa non è crisi… … tanta gente a passeggio ma i negozi erano completamente vuoti…
Nell’aria manca lo “spirito del consumo” che rappresentava la costante dei Natali trascorsi.
Però chissà, in fondo ritrovare un Natale più essenziale può essere positivo!
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