2010: da SorPaiolo… meglio proseguire avanti!

2010 Altopiani di Arcinazzo:

Seguendo le calde raccomandazioni di alcuni colleghi, lo scorso sabato 24 luglio 2010 siamo andati agli Altopiani di Arcinazzo per provare la cucina del Sor Paiolo (meglio, Sorpaiolo, visto che così si definisce nel biglietto da visita).

Il ristorante è una sorta di trattoria di campagna, con tavoli al chiuso ed all’aperto, riparati da tettoie. Sembrerebbe un locale “rustico” e quindi ci si aspetterebbe a di mangiare bene, ma… sarà che le nostre aspettative erano alte, sarà che siamo abituati a ristoranti in cui si mangia molto bene con un minimo di servizio seppur si spende “il giusto”, sarà che siamo incappati in una giornata “tutta storta” del cuoco… insomma, a posteriori e secondo il nostro parere,  non è stata una grande scelta! Ma sarà bene spiegare il perché.

Appena arrivati ci sistemano in un tavolino di passaggio, nel locale ci sono arredi spartani e grandi tavolate, la tavola è apparecchiata alla buona con solo un bicchiere sia per l’acqua che per il vino. Nessun problema, siamo in campagna, e l’ “effetto trattoria” può avere anche il suo fascino. Chiediamo subito acqua minerale e una caraffina da 1/2 litro di vino della casa.

D’accordo, è colpa nostra, sappiamo che con il vino della casa si è sempre “a rischio”, ma sino ad oggi non ci avevamo mai servito aceto! Chiamiamo quello che sembra essere il patron del locale e facciamo presente il problema. Incredibilmente, ci dice che non avendo altro “vino della casa” da servire (e a me sorge un dubbio… tutti gli altri che opteranno per la caraffina della casa berranno ugualmente aceto?), ci propone del vino DOC, che accettiamo. Ovviamente, ci lasciano con i bicchieri sporchi del precedente vino all’aceto e sono costretta, mio malgrado, a chiedere che vengano sostituiti.

Iniziamo con un antipasto misto, che ci dividiamo: il sapore dei salumi (formaggio, prosciutto, lonza, salame e mortadella è inesistente, la fetta di formaggio trasparente e di tutto si salva solo il cucchiaio di ricotta messo a centro piatto. Prendiamo anche due fiori di zucca ripieni ciascuno, ma sanno parecchio di olio fritto e rifritto e forse –  tanto è poco il ripieno –  han dimenticato di farcirli. In totale, 12€ di grande insoddisfazione. Per primo piatto scegliamo pasta con i broccoletti e bucatini all’amatriciana: sono entrambi buoni e ben fatti, ed anche le porzioni sono generose (meno male, qualche cosa si salva, allora!). Per secondo, il maialino al forno con contorno di broccoletti ripassati non nulla di eccezionale mentre i fegatini alla brace e salsicce accompagnati da 4 fette sottili di cipolla gratinata sono secchi, stoppacciosi, privi di un qualsivoglia sapore.
Nel frattempo il locale si è riempito a dismisura, il vociare è diventato davvero insostenibile e decidiamo di chiedere velocemente caffé e conto ed andare via: vista la gran confusione anche tra il personale di servizio, per il caffè dovremo aspettare a lungo che l’ordine venga passato alla persona giusta e per avere il conto dovremo andare direttamente dal patron.
Il conto? 65 euro per due persone (ricordo: siamo nel 2010), davvero esagerato se rapportato alla qualità ed alla quantità del cibo, nonché alla tipologia di ristorante. E soprattutto ci hanno dato un po’ fastidio i 12 euro addebitati per il vino DOC (sul menù era indicato 10 euro), che siamo stati costretti nostro malgrado a prendere se non volevamo fare la fine dei cetriolini sottaceto.
Un ristorante dove non tornare e, soprattutto, da non consigliare agli amici.
Nota: la mia recensione è stata pubblicata su Tripadvisor (con nick Shanta1)
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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