Porte, finestre e fantasia
Mi convinco sempre più di avere gravi tendenze da “ficcanaso”… ogni volta che cammino per la strada mi incanto letteralmente ad osservare le finestre ed i balconi delle case per immaginare, tramite quei minimi particolari che riesco ad intravedere, chi ci abita.
Ovviamente nell’estate in città è facile perdersi nelle migliaia di finestre aperte, farsi trascinare dall’interesse vagamente curioso…
Case più o meno belle, arredate con cura maniacale oppure dignitose nella loro semplicità, con librerie stracariche di volumi e raccolte di dischi, lì un giocattolo abbandonato mi segnala la presenza di bambini, un gatto acciambellato sul davanzale mi conforta sull’amore per gli animali dei proprietari, lampadine accese nella notte segnalano le case degli insonni e degli studenti affannati, i balconi stipati all’inverosimile di vasi di fiori raccontano di animi verdi… gli oggetti ed i colori sono sfaccettature della personalità degli abitanti, vere carte di identità che connotano chi abita le case.
Ultimamente ho focalizzato la mia curiosità non soltanto sulle finestre ed i balconi, ma anche sulle porte: soprattutto quelle antiche che si trovano in provincia o nei vecchi borghi in campagna, che fanno parte della storia e quotidianamente la raccontano, ovviamente non solo quelle belle con le architravi di pietra scolpita in simbologie arcane, ma anche quelle fatte di semplici assi assemblate tra loro.
Category Riflessioni
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2 Comments
A me piacciono i vecchi portoni…
Mia Cara,
mio marito è da una vita che mi prende in giro perchè guardo sempre dentro alle finestre illuminate, soprattutto di sera…
Ma i motivi per cui lo faccio sono innocui esattamente come i tuoi… mi piace volare con la fantasia!