Uncinettomania

L’uncinettomania mi ha contagiato in modo davvero preoccupante.

Dopo anni di oblio, ho ripreso in mano il “ferro” del mestiere e tanti gomitoli di lana per fare le mattonelle colorate, dette anche Granny Square, gli allegri quadrati multicolori che sono la base per creare coperte, cuscini, presine, ma anche borse, borsellini, cappelli, tende, rivestimenti per libri e diari e… chi più ne ha ne metta!

Le Granny che ho fatto sono grandi circa 15×15, nei colori blu, giallo, azzurro e bianco, veloci da fare (non ci si annoia), economiche (ho comprato lana acrilica, ma si possono utilizzare anche avanzi di altri lavori) e di grande soddisfazione… 

Ho iniziato senza sapere bene quale sarebbe stato l’obiettivo, solo per il piacere di sentire nuovamente la lana scorrere tra le dita e vedere nascere da un semplice filo un oggetto utile e bello da vedere…  con le 8 mattonelle che ho prodotto ho deciso che farò un cuscino con la chiusura a fiocchi, da mettere sul divano!

In verità credo di avere nel DNA qualche gene specifico che mi rende semplice il tricottare: nonna Paolina era una vera esperta ed ha continuato ad impugnare l’uncinetto fino alla  tarda età: ho ancora metri e metri di bordi lavorati da lei, pronti per essere cuciti  su lenzuola o asciugamani, così come: coperte all’uncinetto (ovviamente singole e matrimoniali), tovaglie all’uncinetto (da 2, da 4, da 6, da 8 e da 12…), strisce per il tavolo all’uncinetto (ora si chiamano runner…) ed, ovviamente, decine e decine di centrini all’uncinetto (di cui alcuni sopravvissuti alla mia prima comunione: le bomboniere erano  sacchettini fatti con le trine di nonna…). 

Paolina era esigente anche nei materiali che utilizzava: il cotone doveva essere “quel cotone”, comprato in “quella” merceria, l’uncinetto rigorosamente di metallo (“la plastica non fa scivolare il filo”) e per non insudiciare il lavoro si doveva indossare un grembiule bianco!

Se visualizzo mia nonna, la rivedo in quella che era la sua stanza (e che è poi diventata la mia), seduta per ore sulla sua poltrona blu, accanto alla finestra, che lavorava ai suoi interminabili “centri” – come li chiamava lei – ogni creazione un capolavoro unico.


Ed è stato un gioco di bambina imparare a fare la catenella, la maglia bassa e la maglia alta, mettere insieme tutti i punti appresi e vedere il filo intrecciarsi in volute fino a diventare una piccola opera d’arte… era una gara a chi creava il lavoro più bello, più estroso… poi tutto è cambiato, gli impegni sono aumentati, altri interessi sono sopraggiunti, l’uncinetto è rimasto inutilizzato nella sacca dei lavori… ma è come andare in bicicletta: una volta imparato a tricottare, non si dimentica più!

centrotavola romboidale di nonna Paolina

 

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

  1. Avatar
    Lallabel Novembre 07, 2011

    Marilu, puoi usare tutti i francesismi che vuoi… ti è concesso!
    😉

    Reply
  2. Avatar
    Marilu Novembre 06, 2011

    Anch’io ho ripreso l’uncinetto in mano dopo decenni di abbandono, contagiata dalla pagina fb di Casa Facile… e devo dire che filati e “crochet” (permettetemi questo francesismo!) mi danno belle soddisfazioni…

    Reply
  3. Avatar
    Gua-sta Blog Novembre 06, 2011

    Anch’io ho imparato da piccola, quando mia mamma mi lasciava da mia nonna per andare a lezioni di guida. Poi ha preso la patente e io ho smesso… Preferisco lavorare a maglia o tagliare e cucire. Però qualche bordo all’uncinetto lo faccio ancora per rifinire dei lavori.
    Come si dice: impara l’arte e mettila da parte!

    Reply
  4. Avatar
    lallabel Novembre 05, 2011

    Io ho imparato l’uncinetto 8adesso di dice crochet.. povera me!) a 11 anni dalle donnette del paese.. andavo in parrocchia e con loro e una mia amica seguivo un mini-corso di “uncinetto e ricamo”… pensa un pò. ero una brava ragazza… Per la cresima mi sono fatta tutte le bombiniere da sola! Poi ho smesso. BAM! E settimana scorsa… RI-BAM! ricominciato da scampoli avanzati a mia zia!
    Chissà che non ridiventi anche io “crochettara”!

    Reply

Leave reply

<