Una giornata ad Amatrice per assaggiare l’amatriciana!

Aggiornamento 2016: succede, eccome se succede, che un post scritto e pubblicato in un blog si trasformi suo malgrado in memoria e ricordo di una città. Amatrice è stata devastata, distrutta, rasa al suolo da un potentissimo terremoto che ha fatto vittime e creato disperazione. Amatrice non esiste più. O, almeno, non esistono più le chiese, le vie, i monumenti che ho fotografato. Un ammasso di pietre, campanile abbattuti, il bel rosone della chiesa di Sant’Agostino sbriciolato. Quando mi chiedono a cosa servono i blogger, penso anche a questo: a preservare la memoria di luoghi, per ricordarli come erano in attesa che la macchina burocratica si metta in moto per la ricostruzione. Amatrice è distrutta, Amatrice risorgerà. Forse non identica a quella in cui io ho passeggiato in una domenica di qualche anno fa, ma sarà ugualmente bella e affascinante. Io in questo ci credo.
Lo so, è passato un po’ di tempo da quando siamo stati ad Amatrice per la prima volta: una piacevole gita fuori porta fatta poco dopo dopo la grande nevicata del febbraio 2012 (siamo pazzi, lo so, noi giriamo con il freddo e con il gelo e per fortuna che per una volta avevamo lasciato lo scooter in garage!). Ma questo è un post evergreen, dove accanto a qualche consiglio turistico, c’è un grande premio finale: la vera ricetta della pasta all’amatriciana di Amatrice!
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in senso orario partendo da sinistra in alto: Il rosone sulla facciata della Chiesa di Sant’Agostino, presso Porta Carbonara; Porta Carbonara (sec. XIII); Chiesa di Sant’Agostino – portale tardo gotico del 1400; Palazzo della ex Prefettura, sede del Polo Agroalimentare del Parco

Amatrice, in provincia di Rieti è nota soprattutto come la patria della pasta all’amatriciana (pasta semplice eppure talmente prelibata da aver varcato i confini dell’Italia, anche in versioni più o meno “fantasiose”), ma non è certo solo questo. E’ una cittadina ricca di tesori architettonici, di palazzi nobili e di moderne infrastrutture turistiche ed  è l’anello di congiunzione tra il Lazio, l’Abruzzo e le Marche nonché porta di accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga (amanti del trekking, qui ci sono decine e decine di sentieri interessanti!).

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Ad Amatrice è stato costruito il Giardino della conoscenza, un piccolo parco in miniatura che  riproduce fedelmente il territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e permette di fare una piacevole passeggiata didattica con i bambini che, grazie alle statue a grandezza naturale, potranno fare incontri ravvicinati con gli animali simbolo: l’aquila, il lupo, il cervo.
Per visitare Amatrice, sul sito turistico della cittadina reatina trovate un virtual tour da scaricare sul vostro smartphone o tablet, utile e pratico. Inoltre, poco distante dalla città di Amatrice, si trova il Lago di Scandarello, un bacino artificiale nato negli anni ’20 a seguito dello sbarramento del Rio Scandarello. Noi lo abbiamo trovato completamente ricoperto di ghiaccio… ma in estate è un buon punto per pescare!
Ovviamente, ad Amatrice abbiamo assaggiato la vera amatriciana, che inizialmente ha origine come pasta in bianco (detta anche “alla gricia“) e solo a seguito dell’introduzione del pomodoro nella gastronomia italiana assume l’aspetto (e il sapore!) che conosciamo oggi. La proporzione “aurea” da utilizzare sempre è 4/4 di pasta – 1/4 di guanciale (quindi se fosse un chilo di pasta, 250 gr. di guanciale). E’ importante utilizzare proprio il guanciale, e non la pancetta, se si vuole fare una Amatriciana con il sapore corretto. Per gli appassionati, in agosto ad Amatrice si festeggia la pasta all’amatriciana, con una sagra dedicata
E questa è la pasta all’Amatriciana secondo la ricetta proposta dall’Associazione turistica locale (dosi per 4 persone):
  •  500 gr. di spaghetti
  • 125 gr. di guanciale di Amatrice
  • un cucchiaio di olio extravergine
  • un goccio di vino bianco secco
  • 6 o 7 pomodori San Marzano (oppure, 400 gr. di pomodori pelati)
  • un pezzetto di peperoncino
  • 100 gr. di pecorino di Amatrice (grattugiato)
  • sale
  1. Mettere in una padella, preferibilmente di ferro, l’olio, il peperoncino ed il guanciale tagliato a pezzetti.
  2. Rosolare a fuoco vivo, quindi aggiungere il vino.
  3. Togliere dalla padella il guanciale, sgocciolare bene e tenerlo da parte possibilmente al caldo, in modo da non farlo diventare troppo secco.
  4. Unire i pomodori tagliati a filetti e puliti dai semi. Aggiungere sale se necessario, mescolare e far cuocere per qualche minuto.
  5. Togliere il peperoncino, rimettere i pezzetti di guanciale e far cuocere ancora brevemente.
  6. Cuocere nel frattempo la pasta, che dovrà essere scolata al dente. Metterla in una zuppiera, aggiungere il formaggio pecorino grattugiato, attendere qualche secondo e poi aggiungere la salsa.
  7. Mescolare e aggiungere altro pecorino a piacere.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Gua-sta Blog Aprile 06, 2012

    Gnam!!! Uno dei miei sughi preferiti. Bello anche il posto. Un po’ fuori mano per me, purtroppo.

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