L’eremo dei lupetti
Oggi vi racconterò una storia, anzi, una favola.
C’era una volta, tanto tempo fa, un gruppo di bambini e di bambine felici di partire da Roma per trascorrere le loro vacanze dormendo in un convento sulla cima delle montagne, tra l’Umbria e le Marche.
Un luogo incantanto dove poter giocare, correre, creare e scoprire le meraviglie della natura.
Per essere proprio precisi, i bambini e le bambine facevano parte di un branco lupetti (che, per i “non addetti ai lavori” sono gli scout tra i 6 e gli 11 anni) ed erano accompagnati da Bagheera, una (allora) giovane capo branco.
La capo branco era sicuramente più felice dei lupetti: la aspettavano giornate di impegno ma anche di svago, notti da trascorrere ad osservare le stelle, mille storie da raccontare attorno al fuoco, chiacchiere e ancor più allegria, escursioni su strade polverose per arrivare alla sorgente dei torrenti, la condivisione fraterna delle giornate.
Un periodo bellissimo della mia vita, dove cantare, giocare, raccontare, creare, lasciare la fantasia libera di viaggiare, erano le chiavi di un mondo senza confini e che ancora oggi ricordo con emozione ed, anche, un po’ di malinconia.
Il Santuario di Macereto, non lontano dal paese di Visso, l’ho ritrovato esattamente come lo ricordavo. Tanti anni trascorsi non sono riusciti a cancellarne la memoria ed è stato emotivamente molto forte stare nel mezzo del prato verde circondato dalle mura, visitare la chiesa a forma di poligono irregolare dove celebravamo la messa e vedere la Casa delle Guaite dove c’erano le stanze e le cucine.
Ed è stato entusiasmante riscoprire una parte di me.
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3 Comments
Nel mio gruppo c’erano i lupetti e le lupette (eravamo avanti con la coeducazione e… le pari opportunità!). Comunque io ero Bagheera…
Che bel ricordo. Ma tu dovevi essere una coccinella e non un lupetto, o no? 😉
Che bell’esperienza deve essere stata quella degli scout! Un’avventura dietro l’altra vissuta con lo spirito di una bambina… si capisce dall’entusiasmo delle tue parole! E si capisce che questi ricordi sono ancora molto vivi.. è un luogo della tua memoria, come dici tu non una storia ma addirittura una favola da raccontare!