Tra folletti, quadrifogli e Leprecani

Pronti a perdervi tra folletti, quadrifogli e Leprecani? Sfogliando riviste di viaggio, l’occhio si sofferma su alcune foto di un’isola incredibile, dove il verde dei prati, brillanti come velluto, si confonde con l’azzurro profondo del mare. E’ l’Irlanda, isola di smeraldo e gemma dalle mille sfaccettature che narra, a chi la sa ascoltare, storie di elfi, di folletti e di popoli eroici. Noi non siamo riusciti a sottrarci al suo richiamo incantato e, grazie ad un volo economico della compagnia di bandiera Aer Lingus, assolutamente no frills ma estremamente confortevole (nessun servizio extra a bordo compreso nel biglietto, proprio come Ryan Air) e ad un pacchetto “fly&drive”, l’aeroporto di Dublino ci ha dato il benvenuto in perfetto stile Irish in una giornata grigia e piovosa (e ti potevi sbagliare?).
 
L’Irlanda però (e per fortuna, lo capirete poi) non è solo Dublino ed avere una macchina a disposizione è l’unica possibilità per visitare castelli, chiese, siti archeologici e naturalistici che altrimenti sarebbero irraggiungibili tramite i servizi di trasporto pubblico.
 
E’ opportuno organizzare per tempo il viaggio e l’itinerario, prenotando dall’Italia il noleggio dell’autovettura, gli eventuali pernottamenti a Dublino (dove in alta stagione si rischia di non trovare posto o, comunque, di dover alloggiare lontano dal centro della città) per poi andare “all’avventura”, fermandosi a dormire in uno degli innumerevoli bed & breakfast che incontrerete lungo il vostro itinerario (i B&B sono segnalati da insegne con il trifoglio verde e classificati in base ai servizi offerti in ordine crescente da 3 a 5 stelle).
 
Nei B&B troverete accoglienza, attenzione, cura e pulizia, in genere vi offriranno un caffè o un tè di benvenuto ed avrete l’impressione di essere non clienti, ma ospiti. Potrete trovare alloggi in case di campagna, in raffinate villette, in spartani appartamenti, a costi ragionevoli e sempre con una ricca colazione “all’irlandese” (toast, porridge, uova, salsicce, pancetta, salumi, cereali, marmellate, caffè, thè, pane, salmone, patate, ecc.) compresa nel prezzo. In realtà un brunch, che vi farà arrivare sazi fino alla sera!
Grazie alla prenotazione fatta in anticipo, le procedure per il noleggio dell’autovettura (mi raccomando, non dimenticate di portare con voi la carta di credito, richiesta come garanzia) si sbrigano velocemente e in men che non si dica sarete alla guida di una vettura adeguata alle vostre esigenze, spesso nuovissima. Non sottovalutate la dimensione dei vostri bagagli e fate in modo di noleggiare un modello che li possa facilmente contenere tutti nel portabagagli interno, in modo da non lasciare nulla in vista (non c’è un’alta incidenza di furti ma… meglio essere previdenti!).
 
Saliti a bordo, vi renderete conto che c’è qualcosa di diverso: il volante è a destra! E già, perché in Irlanda la guida segue le regole anglosassoni, con la corsia di marcia a sinistra- Vi assicuro che superata la prima mezz’ora di spaesamento totale, vi sembrerà di aver sempre guidato così. L’unica attenzione che dovrete porre è nelle rotatorie o roundabout (in Irlanda ce ne sono centinaia, una ogni tre passi e, per non sbagliarvi, il trucco è di imboccarle seguendo sempre il senso orario). Anche i segnali stradali ed i limiti di velocità sono orami di stampo “europeo”, ovvero in chilometri e non in miglia. Peccato che in alcune zone ci siano cartelli indicatori solo in gaelico, lingua ancora parlata in alcune zone occidentali: munitevi di una buona cartina stradale, di tanta pazienza e, soprattutto, dei vostri sorrisi più affascinanti per chiedere indicazioni agli amichevoli ed in genere cordialissimi passanti!
 
A proposito: dimenticate il luogo comune che vuole le strade irlandesi anguste e difficili da percorrere: negli ultimi anni le infrastrutture stradali – anche grazie ai fondi dell’Unione Europea sapientemente utilizzati – sono state ammodernate. A parte la caotica e trafficata Dublino e qualche zona necessariamente impervia (come il Dingle o il Kerry), troverete strade ampie e scorrevoli, con limiti di velocità incredibilmente elevati per i nostri standard (ci sono stradine sterrate e piene di curve dove è possibile andare anche a 80 Km all’ora!).
 
Uno dei tour classici dell’Irlanda prende avvio da Dublino e, in senso orario, prosegue alla volta di Waterford per poi proseguire verso Kilkenny, Bantry, Killarney (con deviazioni “obbligate” per il Ring del Kerry e la Penisola di Dingle dove la costa, selvaggia e montagnosa, è un susseguirsi di panorami incredibili), Tralee, Galway, Sligo per concludersi di nuovo a Dublino. In totale circa 1.600 km di strada, che suddivisi in una decina di giorni sono un percorso non troppo pesante anche per chi ha figli al seguito. Ovviamente è anche possibile fare il medesimo itinerario in senso contrario!
Nel corso del tour, vi capiterà di deviare spesso per raggiungere sperdute località dove sorgono eleganti manieri, castelli ricchi di storia (come a Cashel, Bunratty e Blarney), chiese e conventi dove le croci celtiche ricordano che il cristianesimo si è sovrapposto alla preesistente religione pagana, paesini affacciati sull’oceano e, soprattutto, per visitare i parchi naturali dove vi sentirete felici di essere parte di una natura struggente ed al contempo rigogliosa e selvaggia.
 
In particolare, il Parco Nazionale di Killarney, con la sua ampia distesa di montagne, campi, boschi e laghi, offre al viaggiatore uno dei più bei panorami dell’Irlanda occidentale. In riva al lago, sorge la Muckross House (dimora storica e sede del Centro visitatori del parco nazionale), con serre, caffetterie, shop e la possibilità di riposarsi dopo aver percorso i sentieri del parco (evitate i giri in carrozza, molto brevi e molto costosi!).
Costruzioni dell’uomo ed edifici della Natura: in Irlanda si va per ammirare entrambe.
 
E se le Cliffs of Moher, le grandi scogliere a strapiombo per oltre 200 mt., richiamano turisti e visitatori (l’ingresso è a pagamento e vi suggerisco di arrivarci di mattina presto, per non essere sopraffatti dalle decine di pullman turistici), le Isole Aran – raggiungibili con il traghetto e famose per i tipici maglioni di lana grossa lavorata a punti fantasia – consentono un tuffo nel passato e mostrano l’anima rurale dell’Irlanda, tra pecore, infiniti muri di pietre a secco che delimitano le proprietà e, ad eccezione dell’abitato di Inishmore, rare casette.
 
In Irlanda non avrete problemi per mangiare: la cucina, che abbonda nell’uso del burro, è  generosa e saporita, con una forte predilezione per i piatti di carne (montone e agnello, ma anche manzo) ed è possibile trovare vette di eccellenza nel pescato freschissimo (se volete fare scorpacciate di salmone, sia fresco che affumicato,siete nel posto giusto!).
I ristoranti sono più cari dello standard italiano, in compenso le porzioni sono decisamente abbondanti: il più delle volte vi sarà sufficiente ordinare un piatto unico per essere sazi. Ovunque vi porteranno come contorno patate (fritte, lesse, arrosto, in purè, in insalata…) ed un piattino con il burro (buonissimo) da spalmare sul pane, magari proprio il “soda bread”, pane lievitato con il bicarbonato di sodio della tradizione irlandese.
Per spendere meno, non abbiate timore ad entrare nei pub dove potrete ordinare pietanze tipiche e bere della buona birra, non solo Guiness (occhio, il consumo di alcolici è legale dai 18 anni: vi potrebbero chiedere un documento di identità per verificare).
Una parentesi necessaria sul clima irlandese: qui non si scherza, il sole caldo spesso lascia spazio a nuvole capricciose ed è possibile che un acquazzone improvviso vi accompagni nelle vostre escursioni. Obbligatorio vestirsi “a cipolla”, con golfini, scarpe chiuse e una giacca o un poncho impermeabile a portata di mano da indossare rapidamente in caso di diluvio.
 
La città di Dublino merita un discorso a parte. E’ Irlanda ma nel contempo non lo è. Vive una sua realtà specifica, che può non affascinare il turista. Onestamente a me non è piaciuta troppo: mi è sembrata un quartiere di Londra, caotica, confusionaria, grigia e poco accogliente.
La zona di Grafton Street è invasa da negozi di catene commerciali internazionali, Temple Bar, fulcro della vita notturna della città, è piena di turisti (evitate, se vi è possibile, di mangiare in uno dei suoi innumerevoli pub), qualche bel museo merita invece una visita (National Museum e National Gallery), così come la St. Patrick’s Cathedral. Merita senz’altro anche il Trinity College, istituzione culturale, mentre eviterei la Library se è solo per vedere il Book of Kells, codice miniato che risale all’800 d.C. (conservate nelle abbazie e nei monasteri italiani ci sono intere biblioteche di preziosi incunaboli!).
Per visitare la capitale sono sufficienti non più di un paio di giorni, che io vi consiglio di programmare alla fine del tour, in modo da riconsegnare la macchina a noleggio e risparmiare qualcosa (a Dublino è quasi impossibile parcheggiare senza pagare costose tariffe, mentre i mezzi pubblici funzionano molto bene. Per arrivare all’aeroporto privilegiate, in base alla destinazione, gli autobus di linea 16, 41, 102 o 747: fanno più fermate ed impiegano più tempo, ma costano come una corsa urbana).
Se avete bambini, può essere piacevole trascorre un pomeriggio educativo alla fabbrica della Guiness o del whiskey Jameson (in Irlanda c’è il whiskey, non il whisky!) , così come passeggiare nel St Stephen’s Green, un grande parco (nove ettari) che si trova alla fine di Grafton Street.
A questo punto vi starete chiedendo cosa diamine sono i Leprecani che compaiono nel titolo… sono i folletti buoni e amanti degli scherzi della mitologia irlandese, che talvolta compaiono all’improvviso mentre si attraversa la brughiera. Quando li incontrate salutateli e fate due chiacchiere con loro: possiedono un grande tesoro e se gli sarete simpatici ve ne doneranno un po’ da portare a casa con voi.
Non oro o monete, ma la loro verde terra d’Irlanda!
 Link utili:
 B&B Ireland
http://www.bandbireland.com/Pages/bed_breakfast_experience.html
Air Lingus 
http://www.aerlingus.com/it/home/index.jsp?campid=aer_lingus_git
Turismo irlandese
http://www.discoverireland.com/it/
Aeroporto Dublino
http://www.dublinairport.com/home.aspx
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

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    Lallabel Luglio 12, 2012

    Questa è una delle mete ambite, me lo diceva anche il mario l’altro giorno, e tu con la tua descrizione non fai che confermarmelo. Poi dato il nostro amore per elfi e folletti niente di meglio!
    Anche senza bambini una tappa alla Guinnes sarà d’obbligo (per mio marito).
    Per la guida a sinistra, dopo aver imbroccato le rotonde di Sidney non avremo problemi!
    😀

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    monicc Luglio 12, 2012

    Ciao,
    sono arrivata qui seguendo il viaggio della Caccia al Tesoro di Mamma felice e con piacere vedo che partecipi anche alla Staffetta di blog in blog.
    Adesso vado a gironzolare qui sul blog con calma a vedere di cosa scrivi
    A presto
    Monica

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    Valentina Luglio 12, 2012

    Avevo già voglia di visitare l’Irlanda… E tu me ne hai fatta venire ancora di più!! Bisogna che mi organizzo nel futuro prossimo perchè è da troppo tempo che sogno un viaggio on the road nella verde Irlanda…

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    wisteria di essenza burrosa Luglio 12, 2012

    Ciao.

    ci sono stata una volta sola, ma per tre settimane, da ragazza e me ne sono innamorata.

    Vorrei tanto poterci tornare e magari portare i miei due bimbi un giorno.

    A presto

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