#SüdTirolholidaytrip parte III. Cammino e strada.

Le Dolomiti (patrimonio dell’Umanità Unesco) viste da Dobbiaco

 Uno dei motivi per cui si sceglie di trascorrere le vacanze in montagna  è che si può… camminare! Il menù è ampio e in grado di soddisfare qualsiasi “appetito”: lunghe passeggiate, escursioni impegnative, trekking che sfiorano le vette.

nonostante il fango, l’acqua e i sentieri impervi…
Camminare mi è sempre piaciuto molto (grazie anche agli scout che ho frequentato per parecchi anni) e fino a qualche anno fa non avrei avuto alcun dubbio a scegliere le vie montane più impervie ma, purtroppo, l’età avanza, il peso ancor di più e  di conseguenza il fiato diminuisce: insomma, quest’anno niente escursioni “serie” (che saranno invece appannaggio di Francesco) ma lunghe e piacevoli passeggiate fino ai rifugi.
foto proprietà Valserhof – Francesco è il primo in alto a sinistra

 

 Per fortuna il Valserhof, l’albergo dove alloggiamo, mette a disposizione  due guide alpine (Karl ed Annemie) che accompagnano gli ospiti sui sentieri montani in escursioni differenziate per impegno e difficoltà. Ed avere una guida del posto rassicura non poco!
riposo dopo la marcia

In realtà la mia decisione non è stata così facile: nella prima escursione ho voluto provare a seguire la guida Karl ed il gruppo “smart” sull’altopiano di Rodengo con destinazione la cima Astjoch (2.196 mt.), ma ho iniziato a “rantolare” solo  dopo mezz’ora di salita ed ho avuto il timore di fare la fine della zavorra che bloccava tutto il gruppo, oltre che dover “testare” personalmente qualche ospedale di zona per improvviso attacco ischemico…

la guida alpina Karl

Ho quindi proposto a Karl di saltare la parte più impervia del percorso per poi ritrovarci tutti assieme per il pranzo al rifugio. Non l’avessi mai fatto!

ed ora cominciano i problemi… (scandole di tetto su una baita abbandonata)
Da sola, senza scorte d’acqua, senza cartina topografica, segnavia che talvolta scomparivano, il segnale del cellulare che andava e veniva… insomma, mi sono fatta da sola, senza incontrare assolutamente nessuno, ben due ore di marcia forzata per sentieri impervi, in mezzo ai boschi, sbagliando il percorso un paio di volte, guadando pure due ruscelli e cadendo (ovvio, no?) nel fango. Insomma, alla fine in qualche modo e con una grande botta di fortuna sono arrivata alla baita Keuzwiesenh Alm, dove mi sono riunita al gruppo. Lì mi sono detta che, se questa doveva essere la storia di tutte le mie escursioni, tanto valeva andare con il gruppo meno “sportivo” e godermi con serenità le gioie della montagna!
Ed oggi, con Annemie, mi sono proprio divertita senza stress e senza troppa fatica: perfetto!
La guida alpina Annemie (al centro)
Ne approfitto per ricordarvi i punti essenziali della sicurezza in montagna:
  • non andare mai da soli e comunque informare sempre qualcuno della destinazione programmata;
  • portare con se acqua a sufficienza e un paio di barrette energetiche;
  • non dimenticare giacca kway o poncho impermeabile (gli ombrelli attirano i fulmini… e si impigliano nei rami, quindi sono out!);
  • nello zaino mettere anche un pile o un maglione, un cappellino, un foulard di cotone;
  • avere con se un cellulare ed anche un fischietto per le emergenze;
  • portare una mappa dei sentieri della zona.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Elegraf Settembre 04, 2012

    Hai proprio ragione, la montagna è bellissima ma insidiosa se non la si conosce. Utili informazioni
    Ciao Elena

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