#tour in 5 ore: Vicenza città palladiana (parte I)

Sapete già cos’è la sindrome di Stendhal? Quella sorta di stordimento che provoca capogiri e dissociazioni spazio-temporali quando si è circondati da un insieme incredibile di opere d’arte e  meraviglie artistiche? Ne avete mai sofferto? Io ho avuto prova di cosa  significhi esserne affetti lo scorso fine settimana a Vicenza, una città bellissima, ricchissima, grandiosissima…
Potrei continuare all’infinito con gli aggettivi eclatanti ma con le parole non riesco a tradurre l’incredibile eleganza della città di Andrea Palladio, turisticamente “schiacciata” dalle più note  Venezia, Padova e Verona (che sono davvero vicine!).
Peccato, perché Vicenza è uno scrigno pieno di  tesori preziosi tutti da scoprire! Ad iniziare dai palazzi di matrice veneziana che rendono Vicenza al contempo città di mare (Antonio Pigafetta, navigatore e geografo era un vicentino doc!) e di terra, città di commerci e di cultura e proseguendo con le innumerevoli  realizzazioni di Andrea Palladio, il  grande architetto rinascimentale che con le sue opere  ha gettato le basi per la costruzione di edifici in  cui lo studio delle proporzioni, dei rapporti spaziali e della prospettiva sono elevati ad arte.
Nel nostro #tour in 5 ore avremo spesso l’opportunità di imbatterci nelle opere del Palladio e vi assicuro che sarà un bellissimo giro, una passeggiata piacevole e piena di scoperte!
 
Premessa: Vicenza si visita a piedi, quindi è essenziale indossare scarpe ultra comode. Gli autobus vi serviranno solo se farete base in hotel fuori dal centro della città… ma volendo potete anche affittare una bicicletta!
Partendo dal ponte sul Bacchiglione, il fiume che lambisce il centro storico e passando per Levà degli Angeli, si raggiunge velocemente Piazza Matteotti dove ci aspetta l’Olimpico, il cinquecentesco teatro palladiano famoso in tutto il mondo.

Già il cortile di accesso fa sospettare di essere in un luogo particolare, sicuramente diverso dai teatri che siamo abituati a frequentare: giardini fioriti e torri  merlate sullo sfondo di case antiche danno il benvenuto.

Anche se le statue classiche, i marmi antichi e gli stemmi nobiliari  non sono ancora nulla rispetto allo spettacolo incredibile che si aprirà davanti a noi non appena entrati nella  cavea dell’Olimpico. Scusatemi, lascio alle immagini il compito di  farvi percepire la sensazione incredibile che abbiamo  provato, perché non trovo parole adeguate:

Progettato dal Palladio, il teatro riprende la struttura dei teatri romani antichi (tant’è che a me ha ricordato il  teatro romano visto ad Efeso), con una cavea ellittica, gradinate e colonnati, statue e un grande palcoscenico ed un monumentale proscenio, opera di Vincenzo Scamozzi, dalle cui aperture si intravedono sette strade in un gioco di prospettive senza pari. Tutta pietra e marmo? No: legno e stucchi!

(scusate le foto fuori fuoco, ma davvero mi tremavano le mani…)

Un teatro amatissimo dai vicentini che, per salvarlo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non esitarono a smontarlo pezzo dopo pezzo per poi nasconderlo a Venezia e dove ancora oggi si tengono concerti e vengono rappresentate opere classiche.

Piccola informazione di servizio: all’ingresso dell’Olimpico acquistate la Museum Card, valida tre giorni,che vi permetterà di visitare con 10€ (nel 2013) il Museo Diocesano, il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca di Palazzo Chiericati, il Palladio Museum (che a me è piaciuto tantissimo, tanti modellini e materiale informativo, sembra di entrare in uno studio di un architetto contemporaneo ma il protagonista è Andrea Palladio!) e poi ancora il Museo naturalistico e le gallerie di Palazzo Leoni Montanari.

Usciti dall’Olimpico in piena tempesta emozionale, abbiamo proseguito l’itinerario alla scoperta di Vicenza lungo Corso Palladio e qui è stato un continuo “oh”, “ah”, “guarda qui” “guarda la”! Il grande architetto vicentino ha lasciato ovunque tracce imponenti: i palazzi nobiliari, le chiese, il duomo… ovunque si giri la testa c’è una sua opera.

Più avanti la Chiesa di Santa Corona, da poco restaurata, accoglie i visitatori con i suoi superbi altari in scagliola e le tele del Veronese, del Bellini e la Cappella Valmarana, opera del Palladio.

Ancora qualche passo e siamo a Palazzo Thiene, sede della storica Banca Popolare di Vicenza normalmente visitabile solo su prenotazione ma che – eccezionalmente – in occasione della mostra “Da Raffaello a Picasso” sarà aperta dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00.
E vale tutto il tempo dedicato alla visita: non solo per le opere d’arte custodite (e si parla di Tiepolo, Jacopo da Bassano, Francesco Maffei, i Tintoretto…), per la collezione di Oselle (monete coniate dai Dogi veneziani) o per la possibilità di visitare uno degli edifici che raccontano l’evoluzione dello stile palladiano, ma anche per “entrare” nel cuore di una Banca che ha scelto di puntare sulla cultura rendendola fruibile a tutti.

Lo stupore non fa in tempo a dissolversi che dopo pochi passi arriviamo in Piazza dei Signori ed allora non c’è più scampo: davanti a me un salotto a cielo aperto con la torre Bissara, la loggia del Capitano (sempre di Palladio!) e la grande Basilica Palladiana, tornata a nuova vita dopo un imponente restauro lungo cinque anni che l’ha trasformata in uno spazio culturale, che catalizza l’attenzione.
Aiuto! Mi sento male per tante bellezze!

Potevamo farci sfuggire la mostra “Raffaello verso Picasso– Storie di sguardi, volti e figure“, allestita all’interno della Basilica? Assolutamente no ed io  vi consiglio caldamente di visitarla (c’è tempo fino al 20 gennaio 2013) perché grazie ad un percorso iconografico e ad  accattivanti tour audio-guidati (anche per bambini)  permette di avvicinarsi ai segreti del ritratto ed alle tecniche degli artisti esposti, che abbracciano un periodo che va dal 1400 all’età contemporanea.

Non gettate il biglietto della mostra! In alcuni esercizi commerciali (qui il volantino con tutte le info) verranno applicati sconti sull’acquisto di merci o servizi.
Perché non approfittarne?

Stremata da cotanta arte, ho “costretto” Francesco a prendere un aperitivo (qui lo Spritz è di casa, ma anche il prosecco è gettonatissimo, ed è un piacere vedere tante persone che “vivono” la città anche di sera) seduta sotto le due colonne in onore del  Leone di San Marco (simbolo della città di Venezia) e al Cristo Redentore: una sorta di omaggio paritario al potere politico e potere religioso!
E per restare in tema turismo, in piazza dei Signori vediamo Patrizio Roversi (si, proprio quello di Turisti per caso!) che sta provando un mezzo elettrico…
Altro che #tour in 5 ore! Non abbiamo visitato che una minima parte di quanto ci riserva la città ed è già notte… e le Ville palladiane? La Basilica di Monte Berico con il percorso coperto? L’esperienza di alta gastronomia vicentina vissuta al ristorante “Al Pestello”?
Qui occorre programmare un “Vicenza #tour in 5 ore” parte seconda perché di ore non ne bastano nemmeno venti!
* * * * *
Un “grazie!” grande ad Anna ‘Tulimami’ Pozzan ed alla sua famiglia che ci hanno fatto sentire a casa (Anna è una artista-artigiana che crea con il cuore: andate a trovarla sul suo blog e sulla sua pagina Etsy ed entrerete in una favola colorata!). Grazie anche a Casafacile che mi ha permesso di partecipare al Meet the blog. Cos’è? Ne ho già parlato qui
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

15 Comments

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    shanta Ottobre 27, 2012

    Claudette, non esagerare… io ho solo riportato le emozioni – vere, verissime – che Vicenza mi ha regalato…

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    I SOGNI DI CLAUDETTE Ottobre 26, 2012

    certo che sei bravissima….come descrivi tu le città e veramente emozionante… complimente.
    a breve dovrò andare a Vicenza per trovare un ns caro amico …farò tesoro della tua guida!!
    a presto. claudette

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    Gua-sta Blog Ottobre 26, 2012

    Dopo una descrizione così bella, mi toccherà tornarci! Questa primavera, in occasione del mercato Deballage, ci eravamo stati ma, per esempio, era stato impossibile visitare il Teatro Olimpico a causa delle solite comitive di vecchi babbioni…

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      shanta Ottobre 27, 2012

      e tu… scavalca i babbioni! Tu che abiti così vicino DEVI andarci! In fondo, con il treno è davvero una passeggiata… e nel prossimo post ti dirò anche dove andare a mangiare vicentino “doc”!

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    Vale La Niuccia Ottobre 26, 2012

    Dopo questa splendida descrizione (e delle foto meravigliose), mi è salita a 1000 la nostalgia di casa e mi è scesa una lacrimuccia! Quando cerco di descrivere Vicenza ai miei nuovi compaesani romani uso molte delle frasi che ho trovato in questo post… ma non tutti mi credono. D’ora in poi gli segnalerò direttamente questo link 😉 PS: ti tocca sì tornare, ti mancano un po’ di angolini meno famosi, ma secondo me imperdibili tipo Contrà Porti, il Giardino Salvi, Parco Querini, ponte San Michele e il quartiere Barche, il Tempio di San Lorenzo… e tutto “visitabile e godibile da fuori” 🙂

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      shanta Ottobre 27, 2012

      grazie per le indicazioni… chissà, magari al prossimo Abilmente trovo il tempo per visitare “l’altra” Vicenza!

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    Labisbetica Ottobre 26, 2012

    Un post bellissimo! Mi sembrava di essere lì!
    serena

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      shanta Ottobre 27, 2012

      non mi dire che non vi siete fatte un giro per la città!!!

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    Marilu Ottobre 26, 2012

    Meravigliosa passeggiata, leggendoti ho sentito i battiti del cuore accelerare! Che emozione!

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      shanta Ottobre 27, 2012

      è una città davvero elegante e bella… e poi c’era il sole, tanta gente, tante amiche… mancavi tu, però!

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    Tulimami Ottobre 26, 2012

    Claudia che bellissima descrizione hai fatto della mia città! Io la vivo tutti i giorni, leggerla con gli occhi di chi la vede per la prima volta è sorprendente! Grazie davvero.

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      shanta Ottobre 27, 2012

      ciao Anna,
      finalmente ho capito come poter rispondere ai commenti ai post! Grazie 1000 per avermi segnalato la “disfunzione”!
      Vicenza è bella, proprio bella… già mi manca…

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    Lallabel Ottobre 26, 2012

    Oooooh…. mi sembra quasi di esserci stata! 😉
    però ci sono stata, questa volta ma per fortuna non è mia abitudine, da vera ignorante.. non mi ero preparata e quindi questo tuo post è preziosissimo per me!
    Pensa che noi domenica dovevamo pranzare proprio al Pestello! invece poi siamo finiti in casa di Anna.. che amarezza… hehehehe scheeerzoooo! 😛

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      shanta Ottobre 27, 2012

      ed al Pestello si mangiava proprio bene… 😉 aspetta di leggere il post parte II di Vicenza… non crederai ai tuoi occhi (e ti verrà fame!!!)

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