#tour in 5 ore: Vicenza città palladiana (parte II)
Vicenza. Il Santuario della Madonna di Monte Berico nella nebbia |
Pista ciclabile |
Immediatamente a sinistra dell’Arco, prende avvio la pista ciclabile della riviera berica che costeggia case e ville e, dopo aver percorso circa un chilometro e svoltato per una strada in salita, ben segnalata da un cartello turistico, ci aspetta immobile e sorniona Villa Valmarana ai Nani, esempio illustre dell’arte palladiana al servizio dei mecenati vicentini, che ha scavalcato i secoli indenne nella sua bellezza.
Già lungo la strada le statue dei Nani e le loro espressioni impietrite nel tempo, suggeriscono allo stupefatto visitatore di prepararsi con la mente e gli occhi ad una visione unica: il giardino padronale con al centro, in perfetta prospettiva, Villa Valmarana ai Nani (nel sito della Villa è possibile scaricare il PDF con la guida alla visita).
Villa Valmarana ai Nani, Vicenza |
Il nome “ai Nani” è legato ad una leggenda triste: sembra che una delle figlie di Giovanni Maria Bertolo, il primo proprietario dell Villa, fosse affetta da nanismo ed i suoi genitori, per preservarla dal dolore che la sua situazione fisica le avrebbe causato, avessero costruito per lei questa villa ed avessero scelto tutti servitori della sua altezza. Purtroppo un giorno un cavaliere (ovviamente bello come il sole, come in tutte le favole e leggende che si rispettino!) era entrato per sbaglio nel giardino della Villa senza che nessuno dei servitori se ne accorgesse. La ragazza, visto il giovane e resasi conto del suo aspetto, si gettò dalla torre, mentre i suoi servitori nani furono pietrificati.
Villa Valmarana ai Nani, Vicenza. Particolare di grondaia |
Villa Valmarana ai Nani, Vicenza. Il pozzo. |
Ancor oggi la Villa è di proprietà della famiglia Valmarana, che la abita e rende possibile l’accesso dietro pagamento di un biglietto di ingresso (9 euro, ma se mostrate il pass di accesso della mostra “Da Raffaello a Picasso” c’è lo sconto). I biglietti si acquistano nella Foresteria, che serve anche da caffetteria.
Sia nella Villa padronale che nella Foresteria le stanze sono affrescate con opere di Giandomenico e Giambattista Tiepolo, che privilegiano nella prima temi mitologici e classicheggianti, con scene che riprendono l’Iliade, l’Odissea, la Gerusalemme liberata e nella seconda si soffermano su scene di vita quotidiana, meno arcadiche e più aperte agli influssi dell’illuminismo.
Villa Valmarana ai Nani, Vicenza. La Foresteria |
Uscendo da Villa Valmarana ai Nani, immediatamente a destra, inizia Via ai Nani, una strada sterrata in discesa (quasi un sentiero) che porta, in meno di un quarto d’ora di cammino, fino alla “villa palladiana” per antonomasia, Villa Almerico Capra detta “La Rotonda“, uno dei patrimoni mondiali dell’umanità Unesco che, nella perfezione delle sue linee, raggiunge livelli di perfezione incredibile.
Via ai Nani |
La nostra visita si è purtroppo limitata all’esterno ma è stata più che sufficiente per comprendere quanto possa essere stata innovativa per l’epoca e modello ideale per l’architettura. Le perfette proporzioni geometriche, il richiamo alle idee umanistiche e all’Arcadia sono sviluppate dal Palladio in questa “villa tempio” (sul sito della Villa potete scaricare i pdf con maggiori informazioni).
Per rientrare verso Vicenza, si deve ripercorrere la Via ai Nani fino a Villa Valmarana, quindi si prosegue lungo Via San Bastiano, strada acciottolata che si snoda attraverso ville nobili o borghesi di particolare interesse fino a raggiungere la strada per il Santuario della Madonna di Monte Berico.
La piccionaia |
Particolare di fregio |
Qui vi si apre la scelta: andando a sinistra raggiungete il Santuario amato e venerato dai vicentini.
Santuario della Madonna di Monte Berico |
Da qui, continuando ancora per qualche minuto vi aspetta il Museo del Risorgimento, interessante per la collezione di armi, divise storiche e attrezzature militari e una bella vista di Vicenza dall’alto.
Giardini del Museo del Risorgimento |
Vicenza |
Mentre se scegliete di proseguire a destra scendendo lungo la strada con il caratteristico porticato ad archi tornate in breve tempo nel centro di Vicenza.
Camminare stimola l’appetito e dopo questa bella passeggiata avevamo davvero la fame necessaria per assaggiare la vera cucina tradizionale vicentina!
I pestelli del ristorante “Al Pestello”. Vicenza |
Dopo attenta selezione di recensioni ed articoli e grazie anche al suggerimento di Anna Pozzan – Tulimami, abbiamo scelto di fermarci al ristorante “Al Pestello”, in pieno centro storico in una via laterale quasi davanti alla Chiesa della Santa Corona.
Abbiamo iniziato con gamberi in letto di ceci passati e soppressa con pere alla griglia accompagnata da polenta come antipasto…
quindi ci siamo tuffati nelle fettuccine al cacao mantecate con asiago, crema di latte e speck croccante e nei bigoli alle castagne con tartufo.
Per una buffa incomprensione, il cameriere aveva pensato che avessimo terminato lì il pranzo… sia mai!, come si può essere a Vicenza senza assaggiare il baccalà alla vicentina?
Ristorante “Al Pestello”. Collezione di fregi e di specchi. |
Due piattoni di saporitissimo baccalà con polenta sono stati velocemente demoliti e ripuliti (niente foto, troppo buono per interrompere l’assaggio…).
Per chiudere, torta al cioccolato ricco con marmellata di cipolle (accostamento insolito ma molto interessante…) e torta di ricotta “battezzata” con la grappa (a proposito, se vi propongono una “grappa scura”, non vi aspettate un alcolico di colore ambrato o cupo… è semplicemente il nome!).
Il vino Tai rosso, euforizzante e fruttato (era il vecchio Tocai che per una controversia con l’Ungheria sulla denominazione ha dovuto cambiar nome) che ha accompagnato il pasto merita da solo il viaggio. Il conto non è certo da self service, ovviamente, ma grazie alla convenzione con l’hotelKey ci hanno fatto il 15% di sconto! Ed ora che sapete dove dormire, cosa vedere e dove mangiare… che aspettate a visitare Vicenza anche voi?
8 Comments
Che bei giri che ci fai fare Claudia! Bravissima e continua mi raccomando! Questo mi è piaciuto particolarmente perchè nonostante io sia di origini venete ed abbia vissuto in Veneto fino ai 20 annni, Vicenza non l’ho mai visitata. Mi hai dato uno spunto! Grazie
Ci andró un giorno!
Allora… alla prossima (mi incuriosisce il Burchiello…)!
Eccomi Claudia! Stai facendo delle bellissime descrizioni di Vicenza e sono proprio contenta che tu sia stata bene e ti sia piaciuta. Poveri Lallabel e suo marito che dovevano mangiare al Pestello e invece sono finiti a casa nostra a mangiare delle finte orecchiette alle cime di rapa! Vorrà dire che dovremo ritrovarci tutti e 6 (più i Tulibimbi) per andarci assieme!
Che belle foto! PS mi sono appena iscritta al blog!
Grazie (per i complimenti e… per esserti iscritta al blog)!
:O Bellissimo il tour ma adesso voglio andare al Pestello!
si!!! ed io ci torno volentieri!