Vigneti toscani: il Brunello

Giusto qualche foto e qualche parola per farvi assaggiare (si, è proprio il verbo adatto!) i luoghi dove nasce, cresce e matura il vino rosso toscano DOCG rinomato in tutto il mondo: signore e signori, benvenuti nel Brunelloshire o, meglio, nel territorio dei vigneti di Brunello !

Un territorio baciato dal sole, distese di vigne che sembrano non finire mai, castelli isolati sulle colline e piccoli borghi che accolgono cantine prestigiose e ristoranti rinomati: siamo nei dintorni di Montalcino e della sua frazione Sant’Angelo in Colle, dove l’oro rosso è di casa e le vigne producono Sangiovese, l’uva alla base del Brunello di Montalcino.

Immenso nel bouquet e nei sentori, dal gusto talmente intenso da sposarsi perfettamente con formaggi stagionati e carni alla brace, sicuramente non alla portata di tutte le tasche, (anche se il più economico fratellino minore “Rosso di Montalcino” non è da meno!), il Brunello è allo stesso tempo storia (di un vitigno e di un territorio), cultura (del buon bere) e natura (amata, rispettata e vissuta).

Decine e decine di aziende agricole, a conduzione familiare o parte di società internazionali, più o meno rinomate, coltivano il vitigno Sangiovese che diverrà, dopo lungo invecchiamento ed affinamento in botti di rovere (almeno due anni), il mitico vino Brunello imbottigliato nelle caratteristiche bottiglie bordolesi.

Molte le Aziende che permettono di degustare i propri vini e comparare le specificità orgaolettiche delle diverse annate. Dalla cantina a a conduzione familiare (un tavolo, una botte, qualche bicchiere e poco più), al Castello di nobile casato, che mette a disposizione i balloon da degustazione, che accompagna con assaggi di formaggi e bocconcini di pane.

Noi, in un pomeriggio ancora assolato, abbbiamo vagato con la moto, senza una vera meta, lungo mille strade e sentieri sterrati di campagna circondati dai vigneti di Brunello fino ad arrivare al Castello di Poggio alle Mura, conosciuto anche come Castello Banfi.

Dopo aver parcheggiato con tutti gli onori dovuti il nostro polverosissimo scooterone tra quattro Porsche, due Ferrari, un paio di Maserati, una nutrita serie di  BMW ed un discreto numero di Mercedes, nonostante un abbigliamento che sarebbe stato sicuramente più adatto per un’escursione con gli scout che non per un “invito al Castello”, abbiamo partecipato ad un wine tasting di altissimo livello. E per di più… gratuita!

Scopriamo che la cantina di Villa Banfi può contare su oltre settemila botti e barriques in rovere… Brunello e non solo. Troveremo almeno un bicchiere di vino buono, no?

L’Enoteca è in un ex deposito di vino (non ci poteva essere scelta migliore!), una costruzione di origine medievale con un locale grandissimo che ricorda nelle linee e negli arredi una vecchia bottega.

Sugli scaffali, oltre alla ricchissima produzione enologica di Villa Banfi, sono in mostra bottiglie di olio extra vergine, barattoli di miele e di marmellata, specialità locali, libri di cucina e di arte e prodotti di artigianato.

 Dei gentili sommelier ci chiedono cosa ci piacerebbe assaggiare e davanti alla nostra indecisione (come si fa a scegliere tra decine e decine di etichette?) ci presentano in degustazione gratuita, assieme a un piattino con bruschette all’olio, due SuperTuscan, il SummuS, prodotto con vitigni Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Sirah ed il Cum Laude, sapiente unione dei vitigni Sangiovese, Cabernet, Merlot e Sirah. Chiude l’assaggio il Florus Moscadello DOC, un vino da fine pasto tipico di Montalcino che ottiene l’aroma fruttato grazie alle uve mature fatte affinare per un anno in barrique. Il Brunello? No, grazie, per questa volta no… ma tanto torniamo!

Castello Banfi non è solo vino: la struttura ospita infatti un resort (ma non vi propongo il soggiorno, le suite e le stanze raggiungono tariffe anche a 3 zeri…), un ristorante, un’enoteca ed anche un Museo dedicato alla bottiglia ed al vetro!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

  1. Avatar
    Lallabel Novembre 06, 2012

    Lo so non odiarmi ma io non riesco a bere il vino rosso.. però il Brunello è uno dei vini preferiti di Cristian!
    Se lo portassi nel Brunelloshire per una degustazione dovrebbe sacrificarsi e degustare anche la mia parte 😉

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      shanta Novembre 06, 2012

      Tanto per informarmi… rosso no, ma almeno il bianco?

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