Montemerano: ristoranti e stelle

Continua la nostra avventura lungo la strada degli etruschi di Maremma e, lasciata Sovana con le sue splendide tombe, la destinazione è ora Saturnia, per rigenerarsi nelle sue modaiole terme di acqua calda.Per pernottare ci fermiamo a Montemerano, grazioso piccolo borgo medievale con stradine di mattoni ed archi antichi, vicoli con vecchie botteghe e tanto silenzio. In questo posto l’affermazione “il tempo si è fermato” non è solo un’affermazione, ma realtà…
L’hotel Il Melograno, a meno di un chilometro da Montemerano, è un hotel piccolo ma estremamente confortevole, ci sono solo sette stanze molto ampie, tutte arredate con mobili artigianali, soffitti affrescati e tutte hanno o un grande patio o un terrazzo: bellissimo affacciarsi la mattina e vedere le mille gradazioni di colore che contraddistinguono la campagna circostante, gli oliveti immersi nella nebbia, le dolci colline della Maremma sullo sfondo.
Montemerano è una base perfetta per raggiungere le Terme di Saturnia: si arriva alle piscine (sia a quelle “vip” che alle cascate naturali, a voi la scelta…) dopo 4 km. e lo stesso hotel è in posizione strategica per visitare i paesi vicini (Sansano, Pitigliano, Manciano).
Dopo una mattinata ricca di emozioni artistiche e di immersione nella storia, decidiamo di dedicare il pomeriggio alle gioie del buon bere e del miglior mangiare.
Questa è una zona della Toscana che ha davvero molto da raccontare in fatto di ristoranti stellati e di eccellenze del territorio… e poi nella zona, a Scansano, viene prodotto il vino Morellino. Non lo avete mai assaggiato? Provatene un calice, ve ne immamorerete… inizialmente rustico come il carattere di chi abita queste terre, lascia poco dopo spazio ad aromi fruttati che ricordano le more dei rovi che crescono lungo i campi di girasole: perfetto con una bistecca o con formaggio stagionato. In più, il Morellino ha un buon rapporto qualità/prezzo, che di questi tempi non è male…!
Se volete dedicarvi al wine shopping, oltre alle tante cantine che si trovano in zona, potete andare alla Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, in località Saragiolo, dove oltre 150 viticoltori della zona si sono riuniti in cooperativa per dar vita ad una produzione che è di buon livello. Non solo vino: olio, formaggi, miele, salumi… prodotti che ben rappresentano la gastronomia toscana e che meritano di essere assaggiati ed acquistati per riportare a casa il sapore della Maremma.
La possibilità di poter disporre di tante bontà, di trovare verdure davvero ” a km. 0″, la carne saporita, la cacciagione (cinghiali, fagiani, lepri), la passione per la buona cucina hanno fatto sì che a Montemerano ci siano parecchi ristoranti che meritano una visita: spesso locande o trattorie, ma anche ristoranti stellati o con cucina raffinata.
Uno dei locali più famosi di Montemerano è sicuramente “da Caino“, dove la chef Valeria Piccini riesce a raggiungere livelli sublimi che rendono unica l’esperienza (ahimè, anche nei costi… non è difficile superare i 500 € per una cena in due…). Noi ci siamo limitati ad osservare il locale dall’esterno, a debita e rispettosa distanza… ma leggendo le tante recensioni, il menù e navigando tra le pagine del sito, l’impressione è davvero di trovarsi dinanzi ad un’esperienza unica, che coinvolge tutti e cinque sensi…
Cambiando completamente genere, mentre eravamo alla ricerca di un ristorante “abbordabile”, ci siamo imbattuti in Passaparola nell’antico frantoio , con cucina legata alla tradizione che tuttavia non disdegna di proporre qualche piatto meno usuale, come la faraona al limone e mandorle. Sul menù la fanno da padrone gli affettati, la cacciagione, la ciccia di maiale e, se in stagione, anche i tartufi ed i funghi… prezzi onesti, ma dalla nostra vacanza sulle tracce degli etruschi volevamo qualcosa di più… che alla fine abbiamo trovato alla Trattoria “da Verdiana”, ristorante attaccato all’albergo Il Melograno!
Va subito chiarito che non stiamo parlando di una vera trattoria (non può certo esserlo un locale con un grande focolare, tavoli apparecchiate con tovaglie in nuance lilla con grandi smerli di pizzo, porcellane e cristalli) ma di un ristorante di buon livello, con una cantina con belle etichette ed il menù che tiene conto della produzione stagionale dell’orto bio del proprietario (e della sua passione per la caccia!).
Visto il tono del locale e l’ambiente, per evitare eccessivi salassi abbiamo optato per un menù degustazione (comunque oltre i nostri standard abituali, ma per una volta si può anche fare…) che ci ha fatto assaporare la pappa al pomodoro più buona mai provata, terrina di cinghiale con confettura di zucca e di sedano, tortelli di piccione con salsa di porri, cubetti di agnello ai pomodorini confit e focaccia di patate… il clou è stato lo sformatino di fondente all’arancia e rum…
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

3 Comments

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    Lallabel Gennaio 29, 2013

    A Saturnia andava spesso una mia amica di università e ne era innamorata. Mi son sempre detta “prima o poi…” e come al solito è diventato un grosso “poi” 🙂
    Però… prima o poi…

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    Rosy C. Gennaio 28, 2013

    Bell’itinerario e bella recensione!

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