Sulle strade di Rieti: Cottanello

Potevamo farci scappare una giornata di sole dopo tanta pioggia e tempo incerto? Nonostante il freddo frizzantino che domenica mattina ha dato il buongiorno a Roma, la voglia di uscire e riprendere le nostre escursioni “fuori porta” ha avuto la meglio. Unica accortezza, un bel maglione caldo e una sciarpona di lana contro il mal di gola e…  niente scooter, perchè davvero ancora troppo freddo!
Meta di destinazione: le terre della Sabina reatina, che tanto ci piace e che sempre riesce a sorprenderci: nonostante sia una delle nostre destinazioni privilegiate, non si finisce mai di scoprirla e questa volta il caso (e la mia solita disattenzione nel leggere le mappe stradali…) ci hanno fatto davvero un regalo grande…

Sbagliando strada, ci siamo ritrovati in una zona, la Valle d’Aia, equidistante da Rieti e da Terni (e, secondo il mio modestissimo parere, assomma in sè il meglio di entrambi i territori), circondati dai boschi e dai monti innevati, poco distante dalla piana di Rieti e da quella che viene definita la “Valle Santa” perchè terra di eremiti, di abbazie  e, appunto, di Santi (nonchè terra di famosi e venerati santuari francescani, tutti da visitare: Poggio Bustone, Greccio, Fonte Colombo).
Superato il capoluogo reatino e proseguendo in direzione di Terni, ci siamo diretti verso Contignano per poi proseguire sulla strada che porta verso Casperia e Poggio Mirteto. Qui, dopo una decina di chilometri in salita (la strada è ricca di curve e tornanti che sarebbe stato davvero piacevole percorrere sulle due ruote… e d’estate deve essere una favola: boschi, aria fresca, natura ancora incontaminata, poco traffico… vabbè, ci ritorniamo senz’altro…), con la vetta innevata del monte Terminillo sullo sfondo, si arriva fino al Valico di Fonte Cerro e quindi si prosegue in discesa fino a Cottanello, mini paesino di origine romana arroccato come una sentinella bonaria a baluardo delle vallata circostante.
Poco prima di arrivare in paese,  una sosta davanti all’Eremo di San Cataldo è obbligata: una chiesa costruita letteralmente sullo sperone di roccia che domina Cottanello… quasi sempre chiusa ma chissà, telefonando in anticipo al Comune o alla pro-loco…

Cosa vedere a Cottanello? Da lontano vi sembrerà uno dei tanti paesini semi-abbandonati che punteggiano le montagne dell’appennino del Centro Italia, con un paio di bar, un negozio di alimentari che è anche giornalaio, tabaccaio, enoteca, un distributore di carburante, la chiesa, la farmacia, l’immancabile ufficio postale  e poco di più  ma… parcheggiate la macchina, indossate un buon paio di scarpe comode (tra poco capirete perchè) ed entrate con me nel paese antico.
Venite, vi accompagno e vi faccio strada.
Non resterete delusi…

Immaginate di entrare in un castello… non c’è più il ponte levatoio ma la strada in salita rende l’idea di un accesso inespugnabile… ci accolgono i resti della Porta del Regno (detto così sembra un tantino esoterica, in realtà è riferito al Regno di Napoli verso la cui direzione la porta si apriva), superato il portale di marmo ci troviamo immediatamente nell’angusta corte dell’oratorio di san Luigi, la cui abside una volta era una torre di guardia  e che sorge proprio accanto all’arco. Da qui di accede ai vicoli acciottolati di Cottanello, completamente chiusi al traffico e in cui si può passeggiare tranquillamente.

 

Ecco, i ciottoli di fiume che formano il pavè delle stradine sono croce e delizia di chi vi cammina: bellissimi da vedere ma scomodissimi se si indossano scarpe con il tacco…

Soprattutto in inverno, non farete molto incontri: il centro storico è oramai abitato da poco meno di 50 persone e molte delle abitazioni, che pure sono ben conservate, sono vuote. Nonostante tutto, non mancano inziative per rinsaldare la conoscenza e l’appartenenza al territorio: nel periodo di Carnevale vengono allestite feste mascherate per i bambini, nel paese è attiva la banda (che si riunisce proprio nella chiesa di S. Luigi), il circolo equestre organizza rodei ed escursioni, la locale pro-loco promuove visite  guidate… ed ovviamente c’è l’immancabile campo di calcio!
Le origini di Cottanello affondano nella storia: già al tempo dei romani nella zona sorgevano ville patrizie (i cui resti sono visitabili) e lo stesso impianto urbanistico riprende  il castrum romano, trasformato nel corso dei secoli in roccaforte. Lungo i vicoli vi faranno compagnia case e scale antiche (nella foto sotto si vede l’accesso posteriore alla chiesa di S. Andrea), cristallizzati nello spazio e nel tempo.
Anche i muri raccontano la storia di Cottanello: un angolo del sarcofago funebre di Emilio Paolo Orsini, bimbo della famiglia proprietaria del feudo sporge dal muro della chiesa di S. Andrea…
…una fontana recuperata da un antico bacile e adornata da capitelli marmorei fa bella mostra di sè nella piazza principale…
… mentre i vicoli si dipanano pian piano come filo di una matassa preziosa e fanno scoprire, ad ogni angolo, nuove prospettive e panorami…
Le vicine montagne coperte da boschi di aceri e di faggi garantiscono aria pura e leggera, l’altitudine moderata (siamo a circa 600 mt.) e l’assenza di inquinamento  rendono lieve il respiro ed anche l’escursionista più pigro troverà piacevole passeggiare lungo la via del Corridoio, che gira lungo tutto il paese e riserva ad ogni angolo paesaggi da ammirare…
Non siamo riusciti ad andare visitare nè le vecchie cave di marmo (da cui si estraeva una particolare pietra rosata, apprezzatissimo nel rinascimento ed utilizzata perfino per le colonne della basilica di San Pietro) nè la villa romana con i suoi mosaici. Ma come detto, sarà una buona occasione per ritornarci…
Nel corso della nostra veloce escursione abbiamo avuto modo di parlare con un paio di abitanti e diversi gatti tranquilli e paciosi che si crogiolano al sole… Cottanello solo un paese per vecchi?

Assolutamente no, perché a soli 70 km. da Roma è un ottima base per chi ha voglia di ritrovare il contatto con la natura, per chi ama camminare, dove fare base per escursioni naturalistiche e turistiche nella zona tra Umbria e Lazio, per partecipare alle escursioni e visite guidate organizzate, per trascorrere una giornata  in mezzo al verde a “Le Prate”, dove ad un’altezza di 900 mt. si trova un antico borghetto di case oggi trasformate in stazzi per pecore e bovini che vengono portati fin quassù al pascolo e dove sono stati allestiti bracieri e punti di ritrovo per pic nic. E se capitate da queste parti il primo maggio, potyete partecipare alla festa della transumanza con i cavalieri del circolo equestre che si esibiscono in rodei e sfide!

Informazioni utili
Dove alloggiare
Residenza CAVOUR
Vicolo Cavour 9- Centro Storico di Cottanello
Cell.3333228736
bed & breakfast
Casa vacanza CASA D’ARTISTA
Via Fontecerro 10 – 02040 Cottanello (località Piane)
Cell. 349-4025829

Ostello LE PRATA
via Palombara 15 – 02040 Cottanello
tel. 0746 66103 – cell. 330 293898

Dove mangiare
LA FORESTERIA
Cucina tipica sabina con prodotti locali
Via Forcella 8  Cottanello
tel. 0746-670764 – cell. 333-8332934
Agriturismo LA LOCANDA DI FRANDINO
cucina tipica della tradizione umbro-laziale con ingredienti prodotti nell’azienda agricola
Via Collelungo, 33 Cottanello
tel. 0746-66180 – cell. 327.7095353
Visite guidate
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

3 Comments

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      Shanta Febbraio 05, 2013

      si, lo è veramente… soprattutto abitando in una città caotica come Roma il silenzio si apprezza… ed anche l’aria buona!

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