Visitare Venezia senza spendere troppo


Visitare Venezia è semplice ed al tempo stesso complicatissimo: la città non è grande ma ha una suddivisione urbana capace di far impazzire anche il più esperto esploratore: i punti di riferimento sono pochi, le numerazioni delle abitazioni seguono un criterio diverso dal resto d’Italia ed è facile perdere l’orientamento.
 
Quindi per visitare Venezia come prima cosa munitevi di cartina della città (la potete prendere presso i punti informazione del turismo, uno è  immediatamente fuori la Stazione ferroviaria di Santa Lucia, oppure potete scaricarla da internet) e portatela sempre con voi. Ma non pensate che con la cartina sarà tutto semplice, ehm, no!
Sulla piantina i nomi sono in italiano, mentre nelle calli e nei campi troverete i riferimenti in veneziano, per cui se vi trovate a San Anzolo, sarete a Sant’Angelo, se siete a San Stae, siete a Sant’Eustachio, e così via… insomma, per visitare Venezia una buona dose di fantasia e di improvvisazione non guasta!
La salvezza per i turisti e per i “foresti” spesso arriva dalle targhe che indirizzano ai “punti chiave” della città, quelli cui far riferimento per raggiungere gli indirizzi che si trovano nella loro zona: Rialto, Accademia, Ferrovia, Piazzale Roma. E poi, chiedete! I veneziani sono gentili e prodighi di informazioni e sanno bene quanto può essere difficile, per un “foresto”, muoversi nella loro città!
 
A Venezia si arriva in aereo (aeroporto di Tessera, collegato alla città con i mezzi pubblici), con il treno (stazione di Santa Lucia) oppure in auto (parcheggio al Tronchetto, molto caro: conviene lasciare l’auto in garage a Mestre o a Marghera e poi arrivare in città con il treno o con l’autobus). Se avete bagagli, fate in modo che non siano troppo pesanti e che abbiano le rotelle perché dovrete trainarveli e sollevarli per scavalcare decine di ponti!

La città è divisa in sestieri: Cannaregio, Castello, San Marco, San Polo, Santa Croce e Dorsoduro. Tutti i sestieri sono collegati tra loro tramite ponti. Di fronte a Dorsoduro ci sono le isole della Giudecca e di San Giorgio (che meritano di essere visitate e sono ben collegate tramite vaporetto), le piccole isole di San Servolo, San Lazzaro, San Clemente e la grande isola del Lido di Venezia (l’unica su cui circolano – poche – auto e dove si svolge annualmente il festival del cinema di Venezia).

Per passare da una parte all’altra del Canal Grande ci sono (solo!) quattro ponti: il Ponte della Costituzione (costruito dall’architetto Calatrava, al centro di infuocate polemiche, che collega la stazione ferroviaria S. Lucia con Piazzale Roma, terminal degli autobus che arrivano dalla terraferma), il Ponte degli Scalzi (costruito dinanzi alla Stazione ferroviaria di Santa Lucia, permette di passare nei Sestieri di Santa Croce e San Polo), il Ponte di Rialto, (il più antico ed anche il più fotografato, in posizione privilegiata per vedere dall’alto il Canal Grande, che collega il sestiere di San Polo a quello di San Marco) ed infine il Ponte dell’Accademia, il ponte temporaneo di legno – ormai diventato stabile – che collega San Marco al sestiere di Dorsoduro.

Per visitare Venezia ci si muove soprattutto a piedi (quindi scarpe stra-comode!), poi in ordine si usano i vaporetti (trasporti pubblici, molto costosi se si acquista il biglietto orario da 7 euro. Conviene investire nel biglietto 24 ore a 20 euro o nel 48 ore a 30 euro. Sul sito ACTV trovate tutte le informazioni), quindi i traghetti (gondole collettive che consentono di attraversare il Canal Grande ad un costo di 2 euro per i turisti e 0,70 centesimi per i residenti) e per finire, ancor più dispendiosi,  i taxi d’acqua.
 
Uno dei miti da sfatare è che Venezia sia una città terribilmente costosa. O, meglio, lo è (e tanto) se non si conoscono indirizzi ed astuzie per risparmiare. Innanzitutto gli alberghi: non incaponitevi a cercare hotel nei paraggi di Piazza S. Marco: sono carissimi e non sempre le stelle attribuite corrispondono a realtà. Preferite per i  sestieri meno frequentati e soprattutto orientatevi verso le Residenze o i B&B. Provate anche su Airbnb o aspettate che promuovano offerte per soggiorni a Venezia sui gruppi di acquisto come Groupon, Groupalia e simili : noi abbiamo alloggiato alla residenza “Il sogno di Giulietta e Romeo” grazie ad  un voucher Groupon, spendendo nel 2013 (in due, per due notti + colazione e taxi per Murano incluso), 99 euro.
Programmando il viaggio a Venezia con un po’ di anticipo è possibile inoltre trovare offerte e promozioni sui siti dei voli low cost (Easyjet) e sui portali di Italo (la nostra scelta) e Trenitalia.
Ci sono dei Musei e delle Chiese veneziane che meritano di essere visitati: un buon modo per risparmiare è acquistare il Museum Pass, che permette l’accesso ai luoghi d’arte gestiti dalla Fondazione musei civici veneziani, tra cui Palazzo Ducale (splendido), il Museo Correr, la Casa di Carlo Goldoni, il Museo del Vetro a Murano e il Museo del Merletto a Burano, Cà Rezzonico, il Museo di Palazzo Mocenigo e tanti altri. L’ingresso in San Marco, invece, è libero (andateci o la mattina presto o verso le 15.00 per evitare file estenuanti…).
Visitare Venezia significa soprattutto camminare a lungo (oh, si, quanto camminerete…) e vi verrà voglia di fare delle soste: cosa c’è di meglio di un buon caffè corroborante? La cultura del caffè a Venezia ha tradizioni antiche ed è molto buono. A meno che non decidiate coscientemente di andare da Florian, Quadri o in una delle caffetterie storiche di Piazza S. Marco (dove una tazzina di caffè potrà costarvi minimo 6 euro…), riuscirete a trovarlo a prezzi normali. Se andate in uno dei locali della catena Majer una tazzina di (buon!) caffè costa meno che in altri locali ed avrete la possibilità di fare colazione con un vasto assortimento di paste e dolci a costi contenuti. Oppure, di acquistare un panino ben farcito.

Per l’acqua e le bibite, evitate di rivolgervi ai bar ed entrate nei supermercati (pochi, ma ci sono, alcuni del marchio Coop) o nei negozi di alimentari, così come per un panino veloce potete andare sempre al super e comprare pane e affettati per uno spuntino veloce (ma non “bivaccate” in piazza S. Marco e zone limitrofe, rischiate una multa) oppure optare per un pasto veloce a base di pesce freschissimo, ben cucinato ed a costi sostenibili in uno xdei locali vicino al mercato del pesce di Rialto, oppure sempre al mercato potete acquistare frutta.

Poiché in molti locali è difficile trovare un sano rapporto qualità-prezzo (Venezia ha la brutta  nomina di città dove si mangia male e si spende tanto), vi consiglio di andare ad occhi chiusi all’Osteria Do Spade, antica cantina e bacaro in Calle delle Spade, sempre vicino al Mercato di Rialto.

Qui, in un locale molto carino con pareti turchesi, bei quadri e luci di effetto, abbiamo assaggiato sfizi fritti assortiti, moscardini al sugo con polenta bianca, pasta con i cannolicchi e bigoli (spaghettoni) con salsa di acciughe e cipolle, sarde in savor e tris di baccalà con acqua e vino spendendo (nel 2013) circa 27 euro a persona.

E tutto è molto gustoso e di buona qualità, così come il vino della casa (ma se volete l’Osteria Do Spade è anche enoteca ben fornita…). Il locale è piccolo ed affollato da ragazzi e clienti del posto, per cui un caldo consiglio: prenotate, soprattutto nel fine settimana!

Una sorpresa davvero inaspettata è stata invece la Trattoria alla Scala, in Corte Lucatello (piccola piazzetta seminascosta alle spalle di Piazza San Marco). Nonostante sia il classico ristorante per turisti, con menù a prezzo fisso, riesce a coniugare buona qualità, servizio cordiale e prezzo non eccessivo (ma si deve optare per il menù fisso, altrimenti son dolori 🙂 ), grazie all’esperienza dei cuochi e alla tradizione che prosegue da oltre 50 anni. Noi abbiamo preso il menù fisso e ci han fatto assaggiare del  pesce ben cucinato, servito da cameriere gentilissime.

Se poi volete farvi del male (ma proprio tanto!) prendete il traghetto (linee 4.1,  4.2 o 3) e sbarcate a Murano. Dopo aver visitato la deliziosa isola e magari assistito alla dimostrazione della produzione vetraria destinata  ad arredare ville di ricchi russi o arabi  (mettete in conto che cercheranno di vendervi qualcosa, ma sono gentili e non insistenti), dirigetevi senza indugio verso Campo San Bernardo, grande piazza alberata con case popolari e vecchi che chiacchierano tra loro.
Qui, proprio all’angolo c’è l’Osteria La Perla ai Bisatei (non hanno sito web), una tradizionale locanda frequentata dagli operai delle vicine vetrerie e dagli  abitanti del posto, da cui ci è stato consigliato. Qui con 54 euro in due (prezzi 2013), abbiamo mangiato (e qui l’elenco ci sta proprio bene!):
  • antipasto di mare con:
    • gamberi,
    • baccalà mantecato
    • sarde in savor
    • insalata di polpo
    • polpo lesso
    • un bel piatto di cannolicchi appena pescati
  • tagliolini con le vongole
  • spaghetti al nero di seppia
  • due fritture leggere ed abbondanti
  • contorno di fagioli
  • biscotti “esse” con vino dolce
  • oltre a vino locale, acqua  e caffè.
Altra dritta per visitare Venezia senza spendere troppo, a parte il classico Mc Donalds è di andare per bàcari, spiluccando tanti antipastini accompagnati da un calice di vino.
E poi, un consiglio. Non abbiate timore a chiedere a chi ci abita qual è il ristorante preferito, quello in cui vanno a mangiare con la famiglia: sono tutti molto gentile e se potranno, saranno ben lieti di esservi di aiuto.

Un rito tipico di Venezia, radicato nelle abitudini della città ben prima che prendesse piede in tutta Italia, è l’aperitivo.

Dalle 18.00 si riempiono i bar, le osterie, i bàcari. Tutti con un calice di vino o uno spritz all’Aperol o al Campari in mano, sgranocchiando patatine o sbocconcellando piccoli sfizi (i cichèti). Anche qui, evitate di entrare nel primo locale che capita, ma “seguite” i veneziani e riuscirete a spendere non più di 3 euro a testa!

Visitare Venezia senza riportare souvenir? Cosa c’è di caratteristico da poter acquistare? Ben poco, ahimé! A meno di non disporre di un budget sostanzioso, la gran parte della paccottiglia che viene offerta in vetrina è di produzione asiatica ed i prodotti opera dei rari artigiani hanno, ovviamente, prezzi elevati.

Un buon acquisto sono i dolci caratteristici (i Baicoli, biscotti secchi tipo lingue di gatto, buoni da inzuppare nella cioccolata calda e venduti in caratteristiche scatole di metallo, oppure gli Zalèti, biscotti a base di farina di mais), o anche i sacchettini di spezie (vendute in antiche drogherie, retaggio dei commerci che la Serenissima Repubblica intratteneva con l’estremo oriente).

Ma io direi che il più bel ricordo di Venezia da portare a sono, oltre alle foto, le emozioni che si provano camminando lungo le sue calli, vedere il riflesso della luna sui canali, ascoltare il suono del vento che spazza i campielli.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

8 Comments

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    gamberettarossa Febbraio 08, 2015

    Allora eccomi subito in veste di maestrina acida zitella ciò che mi esce mrglio al momento. Majer e Mc Donald ‘s no no no !
    Uscire da un bacaro cn uno scontrino da 3e (fatevelo fare)impossibile o quasi. Con 2e ti fanno ancora lo spritz ma poi i cichéti (accento !!!) Sono a parte. Un bel bacaro tour itinerante è sempre memorabile ma ben+ caro e fai foto ! Che poi se bevi anche solo la metà d ciò che bevo io rischi d n ricordare nulla.

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      Claudia Boccini Febbraio 08, 2015

      Roberta, le tue strigliate sono deliziose! Cmq il MC era proprio per chi non riesce a trovare altro – se hai letto bene, implicitamente lo escludo – su Majer io mi ci son trovata bene e pure prezzi onesti (ma forse perché mi son limitata a cappuccio e pasta?) e un bacaro di 3 € si, esite (chissà dove ho messo lo scontrino, in ogni caso erano un paio di anni fa…). Tieni però presente che noi siamo moooolto morigerati e magari ci siamo limitati allo spritz e ad un assaggino-ino-ino! Per il bacaro tou, aspetto di venirti a trovare a Venezia!

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    Plumage Artist © Marzo 26, 2014

    Finalmente il mio sogno di visitare Venezia si sta avverando! Grazie per le dritte e sopratutto per avermi fatto scoprire il bellissimo hoel Il Nido di Giulietta e Romeo…forse forse ci faccio una capatina 🙂

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    Plumage Artist © Marzo 26, 2014

    Finalmente sto realizzando il mio sogno di visitare Venezia, grazie per le dritte e sopratutto per avermi fatto scoprire il Nido di Giulietta & Romeo 🙂

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    Gua-sta Blog Febbraio 27, 2013

    Venezia è…Venezia! Sono stata questa estate (avevo scritto anche un post) e confermo la “faticosità” del girarla. Terrò a mente i nomi dei ristoranti che hai citato perchè noi riusciamo spesso a farci fregare. Il caffè a 90 centesimi poi… si vede che hai il naso della travel blogger scafata!

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    Anna Febbraio 27, 2013

    Io a Venezia ho fatto l’università e la adoro! Claudia dovresti leggere un librino molto carino, Venezia è un pesce (perchè se guardi la sua piantina, è a forma di pesce), di Tiziano Scarpa. Come dici bene tu, le strade sono aggrovigliate, e infatti nel libro c’è scritto che a Venezia la strada più corta tra casa e scuola è il gomitolo. 😀

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    GroovyElisa Febbraio 27, 2013

    Mio padre conserva gelosamente una sorta di stradario per postini veneziani (una roba degli anni 70) con quello muoversi per Venezia è molto più facile!!

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