Reggimento Corazzieri e Caserma Sanfront

In un post scritto la settimana scorsa, vi anticipavo che nel fine settimana del 24 e del 25 marzo 2013 avrebbe avuto luogo la XXI^ giornata FAI di Primavera, con la possibilità di visitare ben 700 luoghi e tesori d’arte sparsi in (quasi) tutta Italia. Grazie a CheBanca, main sponsor dell’avvenimento insieme a Ferrarelle, abbiamo avuto la rara opportunità di visitare uno dei luoghi più “segreti” di Roma, normalmente chiuso al pubblico e addirittura poco noto agli stessi abitanti della città.
In via XX Settembre, giusto accanto al convento di Santa Susanna, sorge la Caserma dei Carabinieri Alessandro Negri di Sanfront, dove ha sede  il Reggimento dei Corazzieri, il corpo specializzato dei Carabinieri che svolge la funzione di Guardia d’Onore del Presidente della Repubblica italiana.
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 Si, proprio quei ragazzi altissimi (per essere accettati nel Corpo, gli aspiranti devono avere un’altezza minima di 1,90 cm ed avere una “costituzione adeguatamente armoniosa”, oltre che essere di “specchiata moralità”) che siamo abituati a vedere accanto al Presidente della Repubblica nelle occasioni più importanti, con indosso  corazze dorate ed elmi con criniere.
 
Scordatevi lo stereotipo delle caserme. Dall’esterno, a meno di non essere attenti osservatori, si rischia di non notare nemmeno l’edificio, estremamente sobrio, che si inserisce perfettamente nel contesto urbanistico ottocentesco che caratterizza la zona. Un bel palazzo a cui si accede da un cancello con decori ed elementi dorati che richiamano i simboli del Reggimento, che immette in un piccolo giardino abitato da papere e tartarughe.

I Corazzieri mi hanno sempre messo soggezione, sarà per l’altezza (in alta uniforme superano agevolmente più di due metri!) sarà per l’aspetto “marziale”, sarà che mi ricordano quando, bambina o poco più, di domenica qualche volta andavo in ufficio da papà al Quirinale. Piccolina (non è che ora sia molto di più alta, vabbè!), dovevo passare accanto ai Corazzieri che, fermi nella loro austera immobilità, sembravano dei giganti spaventosi. Se non fosse stato per qualche lievissimo movimento del capo, qualche sorriso impercettibile, avrei pensato di essere davanti a delle statue!   Ma bando ai ricordi personali. Per chi non lo sa, gli appartenenti al Reggimento Corazzieri, oltre a svolgere attività di tutela e di sicurezza tipici dei Carabinieri e ad essere abili motociclisti (le moto Guzzi California messe in bella mostra nel cortile della Caserma Sanfront hanno fatto brillare gli occhi a parecchi visitatori…), sono dei valenti cavalieri che riescono a cavalcare in perfetta sincronia anche nelle manifestazioni più caotiche.

Nella Caserma i Corazzieri ed i cavalli (splendidi esemplari di razza irlandese, curati e coccolati oltre ogni immaginazione) vivono praticamente “sotto lo stesso tetto”.  E le stalle dove dimorano i quadrupedi sono curatissime.
Se nei piani più alti della Caserma ci sono le stanze dei militari, al pianterreno i cavalli si riposano tra un’esercitazione e l’altra nei loro recinti (più che stalle, hanno dei  monolocali, pulitissimi e incredibilmente profumati!).
Se vi capita di passare in Via Veneto la mattina verso le 8.00, potrete vedere cavalli e cavalieri  incolonnati che si recano al vicino galoppatoio di Piazza di Siena (e dietro di loro, arrancando, c’è sempre una vetturetta che pulisce le – ehm! – popò che immancabilmente i cavalli lasciano sulla strada come ricordo del loro passaggio!).
E’ compito di ogni Corazziere aver cura del cavallo assegnato, strigliarlo e pulire briglie e selle. Ed anche l’alimentazione degli animali è attentamente bilanciata in base alle esigenze, alla stagione ed agli impegni. Appesa fuori dalle stalle c’è addirittura  una lavagna che ricorda il “menù” quotidiano!
Oltre alle stalle, all’interno della Caserma si trova uno stupendo maneggio coperto, con il soffitto ricoperto di vetrate che lo rendono luminoso  anche in inverno e grande abbastanza per contenere comodamente una quarantina di cavalli. Il pavimento è ricoperto di finissima sabbia di fiume che viene bagnata di tanto in tanto per  evitare che ci sia polvere. Se guardate bene, nella foto si vede, sulla parete in fondo, uno specchio: serve ai cavalieri per verificare il perfetto allineamento e la postura.
Tra i locali visitati una menzione particolare la merita la selleria: un locale non troppo grande ma organizzatissimo: tanti appoggi per le selle, ciascuna numerata, così come i finimenti che dopo ogni utilizzo vengono puliti, lucidati e riposti nelle vetrine.
Le selle dei cavalli, in occasione di manifestazioni ufficiali, vengono ricoperte con pelle di capra nera ed un drappo rosso e oro con il simbolo dei Corazzieri. Su tutto, domina una scultura equina…
 Tra i simboli dei Corazzieri, oltre allo stemma rosso e oro con inscritte le iniziali della Repubblica Italiana (ovviamente nel corso dei secoli le insegne sono state modificate), c’è il motto, “Virtus in periculis firmior“, ovvero “la virtù si rafforza nel pericolo”, riportato a grandi lettere sulla facciata interna della Caserma su cui sventola, il tricolore della Repubblica.
Continuiamo a scoprire la Caserma. Oltrepassiamo scaloni, sale con quadri e stendardi, corridoi con bacheche e documenti che raccontano la storia del Reggimento, entriamo nella Cappella e quindi scendiamo verso il refettorio. A proposito, un applauso lo meritano senz’altro i nostri ciceroni, giovani studenti del Liceo artistico, che hanno saputo rendere piacevole e appassionante la visita guidata ed i pazienti Corazzieri che non solo ci hanno accompagnato lungo il percorso ma ci hanno permesso di vedere da vicino i cavalli (e ho anche potuto fare un “pat pat” sul muso!).
Nel refettorio, costruito in puro stile tirolese (qui i mille mestieri necessari al funzionamento della Caserma sono svolti direttamente dai militari e sembra che uno dei Corazzieri-falegnami incaricato di allestire il locale mensa fosse originario dell’Alto Adige…) ci aspetta una grande sorpresa: sotto il pavimento è stato infatti rinvenuto  un tratto delle antiche mura serviane, un ninfeo e alcuni mosaici parietali policromi, probabilmente appartenenti alla Domus Flavii!
Scusate la qualità delle foto, ma le ho scattate di corsa e senza flash… Mentre un’aquila con la vecchia insegna sabauda ci saluta, terminiamo l’eccezionale itinerario alla scoperta della Caserma del Reggimento Corazzieri uscendo nuovamente nel cortile da dove siamo entrati. Bellissima esperienza, davvero!
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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Gua-sta Blog Marzo 25, 2013

    Che cosa interessante! Ti invidio molto questa visita!

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