Amore a prima vista! No, errore, a primo sonno…

Vi capita mai di riflettere sulle piccole, grandi innovazioni che hanno reso più  semplice la vita di tutti giorni? Non mi riferisco a lavastoviglie, lavatrice, computer, automobili, ma proprio a quello che utilizziamo quotidianamente senza renderci conto della sua importanza. Insomma, quei piccoli oggetti che, se non ci fossero, ci costringerebbero a  superlavoro e a vivere giornate sicuramente meno easy.
Tanto per dire: le penne biro, la pellicola per avvolgere i cibi, il dispenser che contiene il sapone per lavare le mani, le grucce per i pantaloni… immaginate di dover prendere un appunto al volo con una  penna d’oca: corri nel cortile, rincorri l’oca, prendila cercando di evitare di essere beccato, cerca di strapparle gentilmente una piuma  – strillo di dolore,  tuo,  perché sei stato beccato, non dell’oca –  lascia andare l’oca, disinfetta il taglio che la pennuta ti ha fatto per difendersi, ripiega su un bastoncino di legno, intingilo nell’inchiostro, prendi uno straccio e ripulisci l’inchiostro rovesciato per terra e… e finalmente puoi scrivere sul notes  il tuo memo: “ricordati di comprare il latte”!
Una delle innovazioni (meglio, dei recuperi, perché l’idea del “sacco da letto” è vecchia come il mondo) che amo di più e che mi hanno sicuramente semplificato la giornata, è la possibilità di dormire utilizzando, al posto delle classiche lenzuola + coperte + copriletto, il piumino d’oca (ma allora ce l’ho proprio con ‘sto pennuto, oggi!).
 
La prima volta che ho scoperto questo modo meraviglioso di dormire risale al lontano 1980 quando, in viaggio con i miei genitori, ci siamo fermati a Kiens in una garni (tradotto:  pensioncina) sudtirolese ed abbiamo trovato il letto preparato con morbidi piumoni d’oca. Ovviamente il primo impatto è stato di puro scetticismo, anche perché – come uso nei paesi “nordici” – il piumino era singolo, per di più non disteso sul letto ma piegato a metà.

Sguardo dubbioso (il termine corretto è: sconcertato) di babbo che, dopo aver inizialmente tentato di incastrarsi sotto (“questa coperta è troppo piccola, come si fa a dormire così?” “Mettiamolo di traverso” “No, così restano fuori i piedil’albergatore deve essersi sbagliato, questa è la misura per i bambini” “Renataaa, telefona subito alla reception per farti dare una coperta militare, che è meglio!”), finalmente riesce a domare il piumone e si addormenta esausto. Finalmente, un sonno ristoratore lo aspetta.

La mattina successiva, sorpresa: tutti noi avevamo dormito benissimo, i nostri volti rivelavano la beatitudine di aver riposato al caldo e senza il peso delle coperte. Una delizia!
Da allora, piumini per tutta la famiglia per avere un sonno sereno!
credit

All’epoca qui a Roma erano ancora una vera rarità e se ci capitava di tornare in Sudtirolo, invece di riportare tranci di speck come le persone normali noi riempivamo le valigie di bellissimi e colorati copripiumini!

La possibilità di poter rifare il letto in un “nanosecondo” è assolutamente vincente, basta “tirare le orecchie” e tutto è a posto, poi la possibilità infinita di variare l’arredo della stanza semplicemente sostituendo il copripiumino: con i decori rossi per il periodo natalizio, a fiorellini country per salutare la primavera, azzurro cielo per riposare la mente, bianco per regalare un tocco di classica eleganza  alla  camera da letto, a righe bianche e blu per richiamare l’ambiente marino.

Voi usate coperte o copripiumini?

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

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    Alessandra Aprile 12, 2013

    Grande invenzione! Appena trasferiti nella casa nuova, abbiamo abbandonato la trapuntona (pesante e ingombrante) per un piumino d’oca leggerissimo, ma caldo al punto giusto. Da ottobre a maggio è sul nostro letto, e nei mesi estivi non vedo l’ora che arrivi un po’ più di fresco per accoccolarmi sotto 😉

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    I SOGNI DI CLAUDETTE Aprile 11, 2013

    il piumino è un caldo abbraccio che ti avvolge di calore tutta notte…..
    ciao cara Claudia
    a presto da claudette

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    Gua-sta Blog Aprile 11, 2013

    Concordo. Però non di oca vera (fa troppo caldo)e di misura acconcia, perchè odio che mi restino fuori i piedi (sono altina…). Io da più di 20 anni ho due piumini Bassetti, uno leggero e uno più pesante che sono perfetti. E nessuna oca è stata maltrattata.

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      Antonella Piemonte Aprile 16, 2013

      dipende dalle aziende in cui è prodotto il piumino… ci sono aziende che rispettano le oche non ammazzandole e spiumandole poco… 😉

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