Social, dipendenza e ciambelle di salvataggio

La connessione ai social media è diventata una finestra aperta sul mondo e sulla realtà che ci circonda: molto più di una radio, di una tv o di un giornale quotidiano permette di essere ovunque, dovunque e con chiunque, senza alcun limite se non quelli imposti dallo scorrere del tempo.
 
La dipendenza in realtà non è “dalle macchine” e dagli strumenti digitali, ma dall’euforia di poter condividere in un istante pensieri, emozioni e sensazioni.
Poter allargare, senza limiti, la propria conoscenza. Una sensazione senza eguali. 
E’ questa allora una dipendenza negativa o non si tratta invece di un esaltante momento di immersione totale nelle proprie passioni?
Il paragone che mi viene da fare è con i libri: se un libro mi piace, mi appassiona, mi immergo nelle pagine ed il tempo scorre su binari differenti da quelli imposti dalla realtà: ma suppongo che non abbiate mai sentito parlare di dipendenza da lettura.
I nuovi strumenti di connessione digitale sono ancora pervasi da un’aura di diffidenza perché non sono ancora totalmente inseriti nella vita quotidiana: tra qualche anno il problema di “disintossicarsi” non verrà più nemmeno sollevato. 
Comunque, tornando all’argomento, ogni tanto un po’ di “decompressione” e distacco dal web ci vuole: se non altro per fare una lunga passeggiata ed apprezzare le bellezze della natura.
Il mondo sociale è incredibile per le proposte e le possibilità che offre. La velocità delle informazioni sul web sta costringendo anche il nostro cervello ad adattarsi a modalità nuove e diverse di apprendere e di comprendere: migliaia di informazioni da selezionare, proposte da condividere, idee da fare proprie… i neuroni giocano tra loro e creano sinapsi alternative a quelle già sperimentate, stravolgono le immagini e le parole e le fanno diventare materia nuova dotata di una forza creativa assoluta. 
Stiamo imparando ad “elaborare” le notizie rapidamente, a selezionarle ed archiviarle per i momenti in cui saranno utili.
Il web è totalizzante, tutto o niente, il tempo assume una sua connotazione che non è paragonabile a quella dei ritmi conosciuti. Non ci sono più il giorno e la notte, l’ora e il minuto, si diventa parte di un mondo che, in realtà, è solo parzialmente virtuale.
Da quando ho il blog l’impegno e la presenza sul web è triplicata, pensare l’argomento da sviluppare, trovare le immagini adatte, fare un minimo di “pubblicità”, interagire ed essere presente… senza porsi dei limiti si rischia davvero di perdere il contatto con la realtà.
Stare troppo in rete alla fine stanca, perché se non dosata correttamente ti fagocita.
 
Per non soccombere, mi sono data delle linee guida, non regole ferree ma comunque utili: non più di tre ore al giorno sul web (questa è la regola più difficile da rispettare…), almeno un’ora dedicata a leggere (libri e riviste di carta!!!) o a creare qualcosa per il gusto di fare. 
Staccare ogni tanto non solo è positivo, ma anche necessario.
E, soprattutto, nelle gite e nei viaggi di piacere poco smartphone o tablet (magari solo per le crisi di astinenza…) per apprezzare fino nel profondo i luoghi visitati e le persone conosciute.
Tuttavia credo che non si debba mai “mollare” completamente gli ormeggi. Perché i blog amatoriali sono come fragili fiori cresciuti sulla sabbia: le radici sono poco profonde ed hanno bisogno di essere annaffiate con frequenza e costanza.
Perdonatemi la curiosità ma… qual’è il vostro rapporto con il mondo social?
Amore o odio? 
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

6 Comments

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    monica liverani Luglio 10, 2013

    Amo amo amo follemente! Mi piacerebbe saperne di più, scoprirne di più, leggete, archiviare, imparare… sono affamata di notizie e nozioni e mi dispiace non aver un cervello talmente attivo, veloce e capiente da contenete tutto quello che vedo e imparo. La rete è una passione che divide il tempo con le altre mille passioni. A momenti alterni le pratico tutte!

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    monica liverani Luglio 10, 2013

    Amo amo amo follemente! Mi piacerebbe saperne di più, scoprirne di più, leggete, archiviare, imparare… sono affamata di notizie e nozioni e mi dispiace non aver un cervello talmente attivo, veloce e capiente da contenete tutto quello che vedo e imparo. La rete è una passione che divide il tempo con le altre mille passioni. A momenti alterni le pratico tutte!

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    Alessandra Luglio 10, 2013

    Mi piacciono le tue linee guida. Quando ho iniziato a stare in rete non più solo per piacere ma anche per l’Altro Lavoro, le ore sono aumentate. Ultimamente ho deciso di dedicare un paio d’ore al mattino all’Altro Lavoro e il resto della giornata al Lavoro (per cui son sempre collegata alla rete!). Ogni tanto, per distrarmi e ricaricarmi, mi fo un giro veloce sui social.
    Se fossi in vacanza (oh, sospirata vacanza) non credo sentirei la mancanza del web, ma assaporerei l’esperienza e la sensazione di libertà fino in fondo. Per poi raccontarle con entusiasmo al rientro a casa 😉

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    CappelloABombetta Luglio 10, 2013

    essendo io di natura una curiosa instancabile, sempre bisognosa di nuovi stimoli, per me la rete è una vera manna…. ma è anche piacevole ogni tanto staccare completamente per potervi poi ritornare ancora più carica di cose da condividere.
    E’ una cosa bella e preziosa, che va curata ma di chi non si deve diventare schiavi
    Serena

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    Gua-sta Blog Luglio 09, 2013

    Amore, odio, senso di inadeguatezza, invidia strisciante, fastidio, emulazione… Di tutti un po’. Il confronto con gli altri e le opportunità che offre il web mi lasciano spesso la sgradevole sensazione di non fare abbastanza, in tutti i sensi. Penso sempre più spesso che dovrei staccare. Ma è difficile…

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      Shanta Luglio 09, 2013

      ed, aggiungo, di inseguire l’araba fenice… che nessuno ha mai visto… però è una droga, quando scrivo, quando interagisco con tutti voi l’adrenalina va a 1000. Per staccare c’è bisogno di un rehab vero e propio…

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