In gita da Roma: Sutri ed il parco regionale più piccolo del Lazio

Per chi abita a Roma, i fine settimana di primavera, così come quelli dell’autunno ancora tiepido, sono i momenti ideali per organizzare piccole escursioni che abbiano come destinazione mete non troppo distanti dalla città: un piccolo stacco “vacanziero” per prima di riprendere i ritmi sostenuti della vita quotidiana, per anticipare le vacanze d’estate o per prolungarle un poco. Per di più, i dintorni della Capitale sono una miniera di borghi e località da visitare e scoprire, piccoli tesori talvolta sconosciuti o poco pubblicizzati proprio come Sutri, la cittadina lungo la via Cassia che si raggiunge in meno di un’ora dal centro della Capitale.
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Sutri è una meta perfetta per una ‘scampagnata’, non troppo impegnativa ma nello stesso tempo incredibilmente ricca di storia e di suggestioni visive. Sutri, antichissima città che affonda le sue origini nella preistoria, punto di snodo nevralgico dei traffici mercantili che interessavano Roma e tappa di sosta lungo la Via Francigena, conserva nella sua storia tracce etrusche, falische, romane, medievali e rinascimentali. Ed ha uno stupendo, piccolo Parco regionale che è un compendio di storia e di botanica!
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Se passeggiare per la cittadina arroccata su uno sperone di roccia è piacevole, ancor più interessante è infatti dedicare qualche ora alla visita del bellissimo Parco regionale dove, a breve distanza l’uno dall’altro (siamo in uno dei Parchi regionali più piccoli, appena 7 ettari di estensione) si trovano un grande anfiteatro, un Mitreo, una villa rinascimentale, chiese medievali, necropoli e vie cave etrusche. Inoltre ci sono diversi itinerari nel verde, sentieri natura, aree pic-nic e punti gioco per i più piccoli.
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Entrati nel Parco attraverso l’arco che si trova accanto alla Chiesa di S. Giovanni del Tempio (l’entrata è libera ed il parco è aperto dalle 9.00 alle 19.00), ci si trova immediatamente nel settore dedicato ai servizi ed ai giochi dei bambini con scivoli ed altalene. Poco più avanti, sullo sfondo, si apre la Chiesa rupestre della Madonna del Parto, sorta sull’antico Mitreo romano. Proseguendo a destra dopo una breve salita si raggiunge Villa Savorelli, esempio di villa rinascimentale circondata da giardino all’italiana (in verità un po’ malandato quando lo abbiamo visitato noi, probabilmente risentiva della siccità estiva).
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Qualche scalino e si arriva alla chiesa medievale della Madonna del Monte (che domina tutto il parco dalla sua posizione privilegiata). Una chiesa commovente nella sua semplicità, dove la natura concorre a rendere più forte la spiritualità. Nel Bosco sacro accanto a Villa Savorelli si può percorrere il sentiero natura “Il Grande Leccio”, dove cartelli illustrativi aiutano ad orientarsi tra le diverse essenze boschive ed il biotopo circostante.
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Tornando indietro, riprendete il sentiero che costeggia la parete tufacea in direzione del grande anfiteatro di epoca imperiale e preparatevi ad un “oh!” di meraviglia: scavata nella roccia, la grande cavea riusciva a contenere ben 7.000 spettatori (e questo numero quantifica perfettamente l’importanza del sito!) ed è il simbolo e l’orgoglio della città di Sutri. L’anfiteatro ha superato indenne i secoli bui del passato grazie, per una volta, all’incuria ed all’oblio degli uomini: fino agli inizi del 19° secolo se ne era perso il ricordo perché era completamente interrato. Se poi volete saperne di più, accanto all’ingresso dell’anfiteatro c’è un gazebo dove poter chiedere informazioni.
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Usciti dall’anfiteatro e proseguendo ancora verso destra, vi troverete nella zona più mistica e suggestiva del Parco: la monumentale necropoli rupestre. Seguendo un viottolo tra gli alberi, vi troverete dinanzi alla parete su cui si aprono decine di tombe a doppia camera, decorate da simboli sacri. Anche se la strada scorre a due passi, il silenzio è tangibile ed è forte l’emozione di trovarsi in un luogo sacro.
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Non abbiamo ancora finito… il Parco di Sutri è piccolo ma zeppo di luoghi da visitare per cui tornate indietro fino a raggiungere il sentiero che porta alle tagliate etrusche e percorretelo (non è molto lungo, più o meno 800 mt. su un sentiero sotto gli alberi, praticabile con un po’ di attenzione da tutti ad eccezione di passeggini o carrozzine perché si devono salire degli scalini intagliati nel terreno) fino a raggiungere l’inizio della via cava etrusca: qui siamo sufficientemente lontani dalla strada statale ed i rumori della natura riprendono il sopravvento.
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A questo punto avete due possibilità: tornare indietro fino a trovare il bivio per la Mola di Promonte e continuare lungo la stradina sterrata che corre accanto all’anfiteatro fino ad arrivare alla via Cassia, oppure proseguire sul sentiero per circa un chilometro fino alla Torre degli Arraggiati, una volte parte del preesistente convento di San Paolo e quindi tornare indietro fino al punto di partenza costeggiando la via Cassia.

Qualche suggerimento e riflessione:

  • Sutri è facilmente raggiungibile da Roma in meno di un’ora (sono circa 60 km.) percorrendo la via Cassia bis fino a Monterosi e quindi continuando verso nord lungo la S.S. Cassia;
  • se volete organizzare il vostro itinerario, qui trovate la mappa del Parco Regionale da scaricare (in pdf);
  • indossate pantaloni lunghi e scarpe da trekking (o quantomeno da ginnastica): alcuni sentieri, soprattutto quelli verso le vie cave e la torre di San Paolo, sono meno battuti e potrebbero essere poco agevoli;
  • portate con voi una bottiglietta di acqua. Comunque, nella zona del parco dedicata ai giochi dei bambini ci sono tavoli e panche, toilette, acqua potabile;
  • il parcheggio è appena sotto la città di Sutri, da cui il parco dista meno di 200 mt.;
  • se volete mangiare qualcosa durante la vostra escursione senza spendere troppo, proprio di fronte all’ingresso del Parco c’è una piccola tavola calda a gestione familiare con qualche tavolino all’esterno dove trovare panini, piatti di pasta, verdure, affettati (noi ci abbiamo pranzato con meno di 28 euro in due, acqua e vino inclusi!);
  • durante l’escursione, tra una foto e l’altra, provate a riflettere su quanto “ben di Dio” sia racchiuso in questo sito: una mezza mattinata, secondo me, è appena sufficiente per prendere confidenza con il luogo ma l’ideale sarebbe ritornarci più volte, anche in stagioni diverse.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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