A Roma, alla Garbatella, nasce L’Ambretta: si, no, pro, contro

La scorsa settimana siamo stati alla Garbatella, il particolare quartiere di Roma sorto negli anni ’20 del XX° secolo ispirato alle “città giardino” inglesi, per partecipare alla cena di inaugurazione di L’Ambretta, il nuovo locale “eno-cibo-libroteca” sorto nel contesto del progetto Ambra, che vede l’unione di teatro, musica, danza, cinema, osteria, libreria, galleria d’arte trasformarsi in una vera “fabbrica di senso” dove gli artisti romani possono esprimersi. 
L’Ambretta è sala da te, cioccolateria, enoteca, birreria, ristorante, libreria, contenitore per mostre, performance ed esposizioni (ha una grande sala dedicata agli eventi con impianto audio e video): è questo e molto altro ancora.
Il nome del locale, L’Ambretta, si può leggere sia come piccola Ambra che, togliendo l’apostrofo, come il nome del lo scooter italiano prodotto nel dopoguerra, “rivale” della Vespa. Ed è proprio a questa seconda accezione del termine che si rifà l’arredamento e lo stile del locale: sembra di entrare in una officina di riparazioni moto, lo stile industriale esaltato dal nero alle pareti, dai pavimenti di gomma, dagli attrezzi da meccanico e dagli elementi tecnici usati come decori, mentre qua e là alcuni tocchi di rosso fuoco mettono in evidenza scale e tubature.
Non stupitevi se all’ingresso vi troverete a camminare su un corridoio con la linea della mezzeria disegnata, o se all’ingresso sono appese alcune selle della Lambretta e ci sono un’infinità di poster d’epoca, memorabilia e cimeli, perfino manichini vestiti da motociclisti… 
Tante le curiosità: il candeliere del tavolo è… una vera candela d’accensione di uno scooter ed i bagni “all black” sono kitchissimi con le numerose cornici dorate e barocche e… i flaconi di sapone liquido Cyclon, lo stesso utilizzato dai meccanici per rimuovere il grasso e l’unto.
Curiosa la collezione di chiavi o la distesa di tappi di sughero in mostra sui ballatoi, deliziose le bottiglie della passata di pomodoro utilizzate per servire l’acqua “del sindaco” (ovvero acqua di rubinetto).
Per la serata di inaugurazione il team della comunicazione di L’Ambretta (Morris, Casini & Partner) ha puntato su un format di marketing insolito e innovativo: tramite il web sono stati selezionati alcuni naviganti della rete particolarmente interessati al settore food&wine, denominati “ambrassador“, o ambasciatori dell’Ambretta, che sono stati invitati per visitare il locale e degustare una cena e che, anche in futuro, potranno avere una gratuità se accompagnati da altri ospiti.
Molto interessante la formula, caratteristico il quartiere, bello il locale, piacevole l’atmosfera, garbata l’accoglienza, tuttavia… ahimè, qualcosa nell’organizzazione e nel food non ha funzionato!
Il menù degustazione servito non ha entusiasmato (e, a quanto pare, non ha entusiasmato nemmeno i nostri vicini di tavolo di cui abbiamo captato la conversazione): n. 2 quadratini di quiches salate per antipasto accompagnate da un calice di prosecco, 8 rigatoni o poco più con sugo di pomodoro e ciliegina (1!) di bufala serviti quasi freddi, un quadrato di 7 cm x 7 di lasagna decorosa ma non eccelsa, un tagliere di verdure grigliate con alcuni affettati e formaggi che mi ha lasciata perplessa per la quantità e la qualità… il tutto servito con tempi lunghi. Non posso dire se nel menù offerto fosse previsto il dolce… perché noi alle 23.00 siamo andati via!
Altro giudizio non positivo per le bevande: non è normale, soprattutto in una serata inaugurale (!) che si debba chiedere ai camerieri di portare al tavolo l’ acqua o un bicchiere di vino… 
Altro appunto critico: si è sentita la mancanza del menù e della carta dei vini a disposizione degli ospiti (si deve invogliare il futuro cliente, fargli pregustare quel che potrà venire ad assaggiare), l’assenza di una lista di eventi in corso o in programma a L’Ambretta o al Teatro Ambra (la sera dell’inaugurazione c’era una mostra di film e cortometraggi, non pubblicizzata all’interno del locale: sarebbe stato sufficiente segnalarlo, se non su un volantino, almeno su una lavagna!). 
In conclusione un locale piacevole, promettente e molto divertente ed un’occasione sciupata: ringrazio L’Ambretta per avermi invitato, tuttavia, nel recensire il locale mi sento in dovere – oltreché libera – di fare critiche che mi auguro vengano accolte come costruttive.
E spero che le “smagliature” siano dovute solo all’emozione dell’inaugurazione.
 
Piazza Giovanni da Triora 15
00154 Roma
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

  1. Avatar
    Lallabel Ottobre 02, 2013

    Allora auguro a questo simpatico locale di avere l’intelligenza di fare tesoro delle tue impressioni! Da te non potevo aspettarmi altro che correttezza 🙂

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