TBDI 2013 i travel blogger si incontrano a Rimini – the day after

Ditemi la verità, un po’ vi sono mancata… sono ben 5 giorni che non pubblico post sulla Bussola e immagino che qualcuno di voi abbia immaginato che sia partita per qualche viaggio in luoghi non raggiunti dalla tecnologia (o, molto più semplicemente, che mi sia dimenticata di programmare la pubblicazione!).

Nulla di tutto ciò perché, come già vi dicevo nel post con cui ci siamo lasciati, in questo scorcio di settimana ha avuto luogo a Rimini un evento totalmente nuovo nel panorama turistico nazionale: per la prima volta i travel blogger sono stati chiamati “a raccolta” per ascoltare, imparare, confrontarsi ma soprattutto raccontare le loro esperienze in speech aperti agli operatori di settore ed ai rappresentanti delle imprese turistiche, nella più classica formula B2B. 

Ed io c’ero!

Ho quindi preferito interrompere le pubblicazioni e l’usuale programmazione perché volevo “fermarmi” a riflettere sul mio modo di “fare blogging”, volevo avere tempo per me, per immergermi completamente nella realtà nuova e inconsueta di una fiera turistica internazionale, volevo vivere, attimo dopo attimo, l’esperienza di Rimini.

E nonostante l’insicurezza ed i tanti timori che mi avevano assalito prima della partenza, qualche notte insonne per preparare una presentazione di “La Bussola e il Diario” quantomeno decente, sono arrivata al Travel Blogger Destination Italy 2013 (da ora in poi TBDI2013) stracarica di energia, di materiale da poter distribuire e di 1000 aspettative. Che, ve lo dico subito, NON sono state assolutamente deluse!

Emozioni a non finire, da quando sono “sbarcata” a Rimini con le paturnie dei giorni peggiori a causa dei numerosi ritardi accumulati da Trenitalia e dalle conseguenti coincidenze saltate che mi ha fatto perdere la conferenza di apertura – cui volevo assolutamente assistere – fino al momento in cui sono ripartita.

 
Due giorni e mezzo di incontri, racconti e sessioni, di poco sonno e molto impegno, di trasferimenti dai tempi infiniti (la Fiera, così come gli eventi, si sono svolti a Rimini ma noi alloggiavano in hotel a Riccione…).

Se mi chiedete qual’è l’aspetto della spiaggia di Rimini o di Riccione in autunno, I’m sorry, ma non ho avuto modo di vederle se non per 10 minuti, in un attimo fantastico al sorgere del sole: ma in fondo eravamo stati convocati per “lavoro”, non certo per svago!

Cioè, no, lo svago c’è stato di sera ed anche very trendy: una cena in “piada-style”, con una vera “rezdora” (*) pronta a sfornar piadine come se non ci fosse un domani, tra ogni bendiddio della produzione agro-alimentare della Regione Emilia Romagna allestito nel fascinoso Chiostro degli Agostiniani, un contenitore scabro da trasformare in scenario ogni volta diverso ed una scatenata serata “pizzica e taranta” sponsorizzata dalla Regione Puglia al Live Club RockIsland, sul molo del porto-canale di Rimini, in una realtà onirica che richiamava le atmosfere decadenti rese celebri da Federico Fellini.

Scusate se continuo a parlare senza un nesso logico, saltando tra argomenti diversi, mi rendo conto di essere come un fiume in piena ma partecipare al TBDI2013 è stata un’esperienza unica: non perché abbiamo alloggiato in hotel belli e gratificanti o perché siamo stati coccolati ed anche un po’ viziati, ma perché per la prima volta ci è stato ufficialmente riconosciuto un ruolo ed il nostro “valore aggiunto” ha richiamato  l’attenzione delle imprese e delle rappresentanze turistiche.

Forse ancora non perfettamente definito, ancora non professionalizzante, probabilmente bisognoso di punti di riferimento codificati ma che è quantomeno un inizio.

Ho sempre creduto che se un travel-blogger svolge la sua attività con competenza, correttezza e capacità (ed aggiunge una buona dose di passione, senza la quale non si va assolutamente da nessuna parte) può davvero fare la differenza e svolgere un ruolo che è al contempo di servizio e di informazione per tutti gli attori del turismo, ritagliandosi un ruolo di raccordo e  di stimolo che fa leva sull’emozione, sul già vissuto e sulla disponibilità a condividere le esperienze, ascoltando con la “pancia” prima ancora che con la “testa” i mutamenti e le tendenze sociali.

Se 150 blogger internazionali si sono ritrovati tutti assieme in una immensa sala per presentare il proprio blog, la propria filosofia di viaggio, i propri sogni nel cassetto a chi il turismo lo produce è perché talvolta i sogni diventano reali e cambiano il corso degli eventi.

Ed anche io, che pensavo di non riuscire ad intrecciare alcun tipo di contatto, ho invece avuto modo di mettermi in connessione con alcuni operatori turistici, con proposte molto interessanti, con sogni irreali che potrebbero “fuggire dai cassetti” e diventare concrete occasioni per visitare luoghi e Paesi nuovi. Che è poi quello che un travel blogger spera: per estinguere la sete di conoscenza e di scoperta e poterne poi raccontare senza far sedimentare le emozioni.

Quindi, se per 5 giorni sono mancata dalla blogosfera non disperate, sono andata a ricaricare le batterie, a prendere energia da potervi trasmettere e rielaborare perché, come dico sempre, non si finisce mai di viaggiare così come non si finisce mai di imparare e di fare “un’altro giro di giostra” (cit. T. Terzani).

Un grazie grande come il cuore di 150 blogger e forse più va a Fabrizio Todisco ed Emma Taveri che, nonostante le difficoltà e l’enormità del progetto, sono  riusciti a creare tutto ciò. E se ci sono state piccole sbavature, qualche incomprensione, alcune cose sicuramente migliorabili, questo in fondo è stato solo il I° TBDI, ed è stato un vero successo!

(*) rezdora: termine di derivazione latina (regere=dirigere) per indicare la massaia, la donna di casa
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    Antonella Piemonte Ottobre 29, 2013

    Complimenti…quando me l’hai raccontato già pregustavo il post… Che bello!

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  2. Avatar
    Lallabel Ottobre 21, 2013

    Ho letto tutto d’un fiato ricordando la tua voce e come l’hai raccontato tu di persona. E credo proprio che tu abbia ragione: un travel blogger che ci mette passione è un punto cardine fondamentale a cui io, da viaggiatore inesperto, mi affiderei per carpirne il già vissuto.
    Brava Claudia!

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