#Trippandoapisa: con i blogger alla scoperta di Pisa.

Fatemi spendere qualcosa di più di due parole (e postare alcune foto scattate nell’occasione) su #Trippandoapisa, il primo raduno dei blogger e dei lettori di Trippando (blog di viaggi su cui, di tanto in tanto, mi divertivo a scrivere)
Prima di me ne hanno già parlato con dovizia di particolari altre blogger ma il tutto si può riassumere come una domenica pisana all’insegna dell’arte, del mangiar bene, dell’allegria a dispetto della pioggia infinita che ci ha dato tregua soltanto mentre eravamo al ristorante (e te pareva!). Ma quando l’entusiasmo è alle stelle… nemmeno gli uragani tropicali possono dar noia!
Premesso che Pisa la conoscevamo bene sia io che Francesco (è una delle nostre mete estive, da Follonica sono poco più di 100 km. e non solo la città ma anche i suoi i dintorni riservano sempre delle belle sorprese come, ad esempio, la poco conosciuta Certosa di Calci o il Parco Regionale di San Rossore), l’occasione era ghiottissima perché avremmo avuto modo di conoscere una gran parte dei Trippando’s, ovvero i co-blogger che volontariamente contribuiscono con contenuti e foto a rendere sempre più interessante il blog fondato da Silvia Ceriegi e ritrovarne alcuni già incontrati quasi un anno fa a Giano nell’Umbria, come Ernesto e Laura.
Inoltre, la possibilità di girare per Pisa accompagnati da una brava e competente guida turistica, Martina Manfredi di Tuscany at Heart, ci avrebbe aperto le porte “segrete” della città, permettendoci di scoprire, attraverso il suo racconto, angoli nascosti, storie curiose ed aneddoti che difficilmente vengono svelati ai turisti mordi e fuggi, normalmente trasportati in torpedone solo in Piazza dei Miracoli: “Signori e signore, di qui la Torre che pende, di là il Battistero, dietro il Cimitero Monumentale e davanti a voi il Duomo. Avete visto? Tutto chiaro? Via, si va verso un’altra meta, allora!“.
No, con Martina questo non è successo. Perché ci ha accompagnato, passo dopo passo, a seguire gli itinerari che venivano percorsi dai poeti e dai letterati del ‘700 impegnati nel Grand Tour in Italia. E vi assicuro che vedere Pisa con gli occhi di Byron e di Shelley è emozionante ed è davvero tutta un’altra cosa.
Attraverso le sue parole ed i brani tratti dalla corrispondenza dei poeti che di tanto in tanto hanno inframezzato la sua narrazione, abbiamo visualizzato forzati incatenati impegnati ad estirpare le erbacce che invadevano le strade sconnesse, il Ponte di Mezzo ha preso sembianze diverse ed tornato ad essere il Ponte Vecchio su cui, proprio come a Firenze, si aprivano le botteghe degli orafi, abbiamo scambiato merci ed intrattenuto affari con scaltri mercanti sotto le Logge dei Banchi, abbiamo sorpreso allievi dello studiorum pisano scrivere messaggi sui muri della Chiesa di S.Michele in Borgo per promuovere i loro candidati alle elezioni dell’Università e le chiese ed i palazzi rinascimentali hanno assunto altri significati, più profondi ed intimi.
Io sono rimasta affascinata da Piazza dei Cavalieri, di impianto rinascimentale, dove sorge la Scuola Superiore Normale di Pisa, l’istituzione universitaria riservata all’eccellenza degli studenti (se non sbaglio, si deve mantenere una media del 29/30 ed essere sempre in regola con gli esami), con le due case-torri d’angolo trasformate in un unicuum dal Vasari e la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri con la croce di Malta sul frontone.
E poi ho amato passeggiare sotto i portici di Borgo Stretto, osservare le targhe, le statue, i particolari antichi ed insoliti: piccoli dettagli che rendono ancora grande una città che ha conosciuto la gloria e l’oblio, la vittoria e la sconfitta, che ha dato i natali ad uomini illustri e scienziati che hanno cambiato il modo di intendere la conoscenza.
 
 
Tutto questo tra uno scroscio di pioggia, una chiacchiera e un assaggio di gelati sopraffini (nel nostro programma era stata inserita una degustazione di gelati a km. 0 presso la gelateria naturale artigianale Dei Coltelli, in Lungarno Pacinotti, dove grazie al proprietario Gianfrancesco e all’entusiasmo di Kinzica, autrice del Blog 100Days, abbiamo assaggiato gusti rari come il gelato di giuggiole, incredibili come lo zenzero ed il lime e sorprendenti come il cioccolato “all’acqua”, dove l’aroma del cacao è esaltato dall’assenza di latte o di panna. E’ stato divertente condividere le coppette di gelato, “spalettare” saltando da un gusto all’altro, alla ricerca del preferito: per me, in assoluto, il gelato al fico nero ed il gelato al fico verde, totalmente diversi l’uno dall’altro ma entrambi golosi come fichi veri colti dall’albero.
La sosta (molto gradita e quasi obbligata, eravamo tutti zuppi come pulcini e con noi c’erano anche dei bambini, veri piccoli viaggiatori senza paura) al ristorante Ir Tegame per un gustoso giropasta che ha convinto – e parecchio! – anche il “pastasciuttaro” di casa è servita per conoscerci meglio: tra un mestolo di ravioli, una forchettata di tagliolini ed un buon bicchiere di vino rosso, l’allegria si è trasformata in condivisione di idee. E se alla fine del pranzo abbiamo scambiato lucciole per lanterne… no, non era un abbaglio dovuto ad un bicchiere di troppo!
Ma si può andare a Pisa senza passare da Piazza dei Miracoli? No, non si può, ed è sempre un gran bel vedere ogni volta, sia per chi già la conosce sia per chi – come Halyna, la moglie di Ernesto – la vede per la prima volta.
La Torre di Pisa, grazie ai lavori di consolidamento continua a pendere imperturbabile e ad attirare centinaia di migliaia di visitatori…
A proposito di Torre, lo sapete che…
– la Torre si inclinò già al momento della costruzione ed arrivati al terzo ordine di archi i lavori furono sospesi per cercare di trovare una soluzione?
– Giovanni di Simone, il progettista dell’epoca, per bilanciare il peso della struttura mise colonne più sottili a sud?
– negli anni ’30 del secolo scorso provarono ad infiltrare cemento sotto la Torre per stabilizzarla ma crearono più danni che benefici?
Oltre la Torre c’è di più… e la nostra guida ha preferito focalizzarsi sul meno noto Battistero, dedicato a San Giovanni, un gioiello architettonico la cui acustica è proverbiale, tant’è che nel biglietto di ingresso è inclusa l’esibizione canora di uno dei custodi per far comprendere la grande capacità di risonanza (nel post che Francesca Turchi ha dedicato a #Trippandoapisa c’è un video che permette, anche a voi, di ascoltarlo).
Il notevole pulpito di Nicola Pisano appare piccolo e decentrato in confronto ai volumi della struttura (è il più grande battistero in Italia) ma il fonte battesimale di Guido Bigarelli da Como del 1200 riporta equilibrio con la sua centralità.
La pioggia ancora battente e il lungo viaggio in auto che ci aspettava ci hanno consigliato di far terminare qui, nella Piazza dei Miracoli, il nostro #Trippandoapisa. Il 1° Tripraduno è stato un successo (e senza nemmeno un raffreddore come souvenir!) e credo che Silvia possa davvero essere orgogliosa di quanto costruito fin qui, in termini di blog ma soprattutto del suo ruolo di motore aggregatore di idee e di cuori generosi. Ed anche Keith Haring, che a Pisa ha lasciato il coloratissimo affresco “Tutto Mondo” sul retro della Chiesa di S. Antonio, poco distante dal Piazza Vittorio Emanuele, avrebbe sicuramente approvato!
A quando il 2° Tripraduno, Signora Trippando?

Tutte le foto del post sono di Claudia Boccini e Francesco Iaccio, alcune foto instagrammate sono di Claudia.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

7 Comments

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    amisaba Ottobre 09, 2013

    Mi piace molto il tuo modo di raccontare, Claudia; e poi che bello che ci sia stata una persona che non aveva mai visto Piazza dei Miracoli! Halyna, ti va di raccontaci le tue impressioni?

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    Ernesto de Matteis Ottobre 08, 2013

    …ed ecco #trippandoapisa secondo Claudia…
    Una giornata così non si dimentica facilmente…
    Pisa sal canto suo ci mette il suo essere bella e decadente, noi ci abbiamo messo lo spirito giusto per tirar fuori da qualche spunto qua e là e tanta tanta pioggia interessanti punti di vista.
    Al prossimo racconto, Claudia, senza mai perdere la bussola annotando sul diario chi pensiamo di essere.
    Pax et bonum…

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      Shanta Ottobre 09, 2013

      Ernesto, il tuo entusiasmo e la tua capacità di vedere “oltre” sono contagiosi… e di stimolo a non fermarsi alle apparenze (che siano architettoniche o umane)!

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    Ilenia Montagni Ottobre 08, 2013

    Mamma mia tutte le volte che leggo un nuovo post su trippandoapisa rimango stupita di quanti punti di vista possono venire fuori da una stessa giornata: siamo proprio un bel gruppo eterogeneo!ile

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      Shanta Ottobre 09, 2013

      Si, vero, siamo davvero un bel gruppo, ciascuno con i suoi talenti e con tanta voglia di condividere. E credo che sia proprio quest’ultima caratteristica il “plus” dei Trippando’s. Felice di averti conosciuta, Ile!|

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