Cosa e dove mangiare a Copenaghen

Sono tornata da Copenaghen da meno di 48 ore e già mi manca: nonostante il vento, il freddo, le poche ore di luce (in dicembre dalle 8.00 alle 16.00) la reputo una delle più belle città europee che abbia mai visitato. Affascinante ed elegante come Vienna, sofisticata come Parigi, cosmopolita come Londra. E amante della vita e della buona tavola quasi come Roma!
Se pensate che paragonare la cucina danese con quella mediterranea sia un’esagerazione, avete pienamente ragione. Ma quel che mi preme dirvi è che – nonostante le ovvie differenze di ingredienti, l’utilizzo intensivo di grassi animali al posto dell’olio extra vergine di oliva e l’abitudine di bere litri di caffè annacquato – a Copenaghen si mangia bene!
Per cui, al ritorno del nostro viaggio alla scoperta della capitale danese, vi giro qualche informazione utile su dove mangiare e soprattutto cosa ordinare nei ristoranti della città (e magari, già che ci sono, vi suggerisco qualche dritta per risparmiare qualcosa…).
Copenaghen è una città che, a dispetto dell’opinione comune, permette di cenare fuori casa senza dover chiedere un mutuo: sicuramente non è economica, ma un pasto abbondante in un ristorante di medio livello difficilmente supera il costo di 35-50 euro a persona, variabile in base alle pietanze ed alle bevande ordinate. Ovviamente ciò non vale se decidete di provare la cucina iperstellata del Noma, classificato tra i migliori ristoranti del mondo e che necessita di essere prenotato con larghissimo anticipo! Come spesso accade all’estero, il menù del mezzogiorno (detto in danese frokost) è usualmente più conveniente di quello della sera, per cui se volete regalarvi esperienze gastronomiche costose senza farvi troppo male… sappiatelo!
Escludendo i soliti fast food globalizzati (che rappresentano l’unica soluzione per pasti “brutalmente low cost”), a Copenaghen una delle catene migliori per mangiare senza spendere troppo è Jensen, dove è possibile assaggiare ottimi piatti a base di carne con patatine e contorni. 
Altrimenti potete dirigervi senza indugio nella zona di Nyhaven, il caratteristico porticciolo circondato da case colorate, per trovare ristoranti frequentati non soltanto da turisti. Quasi tutti i locali hanno proposte di menù a prezzo fisso e nel periodo dell’avvento è possibile chiedere il Julemenu, il menù di Natale, con tanti piccoli assaggi di specialità tipiche danesi. Ugualmente nel periodo che precede il Natale potete ordinare la strepitosa Julebryg, la birra dal colore scuro e dall’intenso sapore di spezie che viene messa in commercio solo in questo particolare periodo dell’anno (in genere dal 4 novembre per 6 settimane) e che difficilmente si trova al di fuori della Danimarca: peccato che Easyjet sia così tassativa con i bagagli, altrimenti ne avrei acquistate alcune lattine da riportare a casa, per prolungare ancora il piacere dei sapori danesi!
La prima sera a Copenaghen, dopo una passeggiata surreale lungo uno Strøget deserto (è la via pedonale principale della Città, lunga più di un chilometro, che collega la piazza del Municipio Rådhuspladsen con Kongens Nytorv, la piazza su cui si affacciano l’Opera e l’hotel d’Angleterre) per trovare rifugio dalla tempesta di vento e pioggia che spazzava la città siamo entrati da Skipperkroen, una caffetteria-pub-ristorante di Nyhaven dove viene servita cucina tipica.
Tra aringhe (ottime, preparate in modi diversi e soprattutto assai meno pesanti di quelle affumicate che siamo abituati a mangiare in Italia), aragoste, frutti di mare, salmone e zuppe di gamberetti, bicchieri di birra e anche un dolcetto finale lo abbiamo eletto punto di riferimento, tant’è che ci siamo tornati la sera prima di ripartire e siamo stati ugualmente bene, nonostante fosse sabato e il locale fosse strapieno.
Parecchi ristoranti si trovano anche dentro al Tivoli, il parco di divertimenti: una volta entrati (si paga un biglietto, ma se avete la Copenaghen Card potete entrare gratuitamente una volta al giorno per tanti giorni quanto è la validità dura la vostra tessera – che vi ricordo è di 24-48-72 ore…) la scelta è ampia tra giostre, attrazioni, teatri e locali. Qui ci siamo fermati al ristorante Paaflugen, ma sarà stato il caos del sabato sera, sarà stata la stanchezza, io non ne sono rimasta entusiasta: mentre Francesco ha assaggiato un buon petto d’anatra confit, la mia bistecca era troppo cotta e piuttosto dura.
A pranzo (servito in genere tra le 12.00 e le 17.00) non potete perdervi gli Smørrebrød, le fette di pane di segale spalmate di burro e guarnite fino a scomparire sotto montagne di gamberetti, pesce, carne, verdure, salse, patè, da mangiare rigorosamente con coltello e forchetta se non volete fare disastri oppure potete fermarvi ad uno dei caratteristici pølsevogn, i chioschi ambulanti che vendono hot dog da accompagnare con salse e cipolle arrostite (spesso nelle pietanze danesi vengono usate le cipolle per decorare ed anche come contorno: per fortuna sono molto dolci e non danno troppo fastidio!).
 
Nei ristoranti appena ci si siede al tavolo viene portato il cestino con il pane (in genere scuro ed è buonissimo) con il burro leggermente salato. Se volete risparmiare qualche corona potete evitare di prendere l’acqua minerale in bottiglia e chiedere una bella caraffa di acqua fresca: l’acqua è ovunque potabile. Il vino invece è abbastanza caro ma potete ripiegare sull’ottima birra prodotta in Danimarca. Un bicchiere medio di birra al ristorante comunque non vi costerà meno di 7 euro!
A Copenaghen, in particolare, ha la sede la Carlsberg, uno dei più grandi birrifici del mondo (produce anche la Tuborg), dove nell’ala dedicata alle visite c’è un ristorante-caffetteria dove poter pranzare a prezzi modici. Se avete la Copenaghen Card, oltre a non pagare l’ingresso all’interessante percorso di visita nella vecchia fabbrica, avete diritto a due bei bicchieri di birra gratuiti (insomma: pranzate con poco e bevete con niente!).
Gli antipasti sono serviti in porzioni abbondanti (non perdetevi le aringhe o le Frikadeller, piccole polpette fritte) mentre la pietanza principale, usualmente carne o pesce, è sempre accompagnata da un contorno: in genere patate fritte, lesse, stufate, in insalata, purè o da cavolo rosso stufato. Molto buono il Flæskesteg, l’arrosto di maiale con la crosticina croccante, simile alla porchetta ma più gustoso.
Se volete un dolce, chiedete il riso al latte con mandorle e confettura di frutti rossi, oppure puntate sul Rødgrød, un budino preparato con frutti di bosco e panna o fermatevi in una delle tante pasticcerie o fornerie e assaggiate i dolci di pasta sfoglia arricchiti con granella di nocciole e cioccolato.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Lallabel Dicembre 12, 2013

    Adoro questi tuoi post, sei capace di farmi venire voglia di aringhe alle 10 di mattina anche se sono a casa! Sempre fantastica e precisissima nel suggerire posti e pasti.

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