Volare con Alitalia fino a Tokyo

Nei nostri viaggi all’estero raramente scegliamo come vettore aereo la compagnia Alitalia: precedenti esperienze personali non totalmente positive, come una successione di ritardi, l’assenza di comunicazione valida ed efficiente, la scarsa attenzione al cliente in caso di bagagli dispersi ci hanno portato a privilegiare, in base alle diverse destinazioni, la tedesca Lufthansa o la low cost EasyJet. Capisco che può sembrare poco “patriottico”, ma tant’è.

Alitalia

Tuttavia nel nostro primo viaggio a Tokyo il pacchetto iper scontato prevedeva proprio il volo con la nostra compagnia di bandiera. E se prima il mio “no” ad Alitalia era a prescindere e a priori, dopo l’esperienza nipponica – almeno su alcuni servizi offerti dalla compagnia italiana – mi son dovuta ricredere abbondantemente.

All’andata, dopo aver velocemente fatto il check-in on line e lasciato i bagagli al desk Alitalia di Fiumicino, abbiamo raggiunto il Terminal G dell’aeroporto tramite il trenino interno (2 minuti di percorso) e in perfetto orario ci siamo imbarcati su un Boeing 777 diretto a Tokyo-Narita: a disposizione per l’imbarco il comodo finger, differenziato per i pochi fortunati che viaggiavano in Magnifica-Business ed i molti – noi compresi – destinati a viaggiare in Economy.

L’equipaggio, con un paio di hostess giapponesi dedicate per lo più  – ma non solo –  ad assistere i turisti nipponici, è stato particolarmente cordiale, perfino informale per gli standard Alitalia: nelle mie precedenti esperienze ho sempre trovato equipaggi alquanto “sussiegosi” e poco friendly ed anche questo è uno dei motivi per cui non mi piace molto volare con Alitalia.

In sorte ci sono capitati due sedili tra i più scomodi e angusti presenti sull’aereo (fila 24 A e B, vicini alla paratia dell’aereo, senza finestrino e con la scatola metallica che contiene la strumentazione del video personale che ruba metà dello spazio per le gambe: evitateli come la peste!) perché quando abbiamo fatto il check-in on line, ben prima di “un giorno prima”, come genericamente indicava la compagnia, i posti erano già tutti presi e non è stato nemmeno possibile avere l’upgrade a pagamento alla classe di volo superiore. I 293 posti dell’areo erano tutti occupati, per fortuna la maggior parte dei passeggeri erano turisti giapponesi che rientravano a casa dopo aver visitato l’Italia: dico per fortuna perché nonostante l’affollamento, sono di una correttezza, educazione e tranquillità senza eguali!
Dopo solo 20 minuti dal decollo i sistemi di intrattenimento personali (video/audio/giochi) hanno – ahinoi! – esalato l’ultimo respiro e resteranno inutilizzati per tutte le 12 ore del volo. Unica alternativa dormire (beato chi ci riesce) o leggere il libro che per fortuna avevo portato con me. In tilt andrà anche il pulsante per la gestione della luce personale, che resterà sempre accesa come un faro e alla lunga surriscalderà anche il sedile.

Alitalia

Poco dopo la partenza è stato servito uno snack-aperitivo (tarallini di Matera e bevanda a scelta, birra e vino incluso) ed alle 17 italiane la cena. La scelta è tra menù Made in Italy e Menù Jap: noi optiamo immediatamente per il vassoio giapponese in quanto la cena all’italiana e’ la fiera dell’ovvio e della rosticceria di quartiere: un piccolo trancio di lasagna, una fettina di salame ed una di formaggio,  un cubetto di tiramisù non particolarmente invitante. Il pollo con il riso, il sashimi e verdure e la purea di frutta sono invece invitanti e di sapore eccellente. Per accompagnare il pasto, usufruiamo più volte del buon thè verde servito in una bellissima teiera di ceramica giapponese. Buono, ci è piaciuto!

Ecco, una cosa che davvero non manca su un volo intercontinentale con Alitalia è il cibo: nella piccola cucina dell’equipaggio ci sono sempre a disposizione bevande e piccoli snack e e poco prima di atterrare è stata servita una colazione (questo accade anche con Lufthansa: nel nostro viaggio a New York ci hanno addirittura servito tranci di pizza con mozzarella filante e… gelati!).

Tra sedili impossibili, luce accecante e stress da toilette (immaginate che gioia dover chieder ogni volta al passeggero giapponese lato corridoio perennemente addormentato di alzarsi per farci passare), in qualche modo siamo atterrati a Tokyo. Per fortuna il viaggio è stato tranquillo, senza turbolenze e vuoti d’aria: bisogna ammettere che Alitalia ha ottimi piloti!

Se il viaggio di andata è stato scomodo e con disservizi, in compenso il viaggio di ritorno è stato perfetto: al check in siamo riusciti a scegliere i sedili centrali di coda (sono solo 3 e permettono di alzarsi con più facilità per andare alla toilette o sgranchirsi un po’) e l’aereo era pieno solo a metà, con molto spazio per allungarsi e riposare.

Note a favore:

  • personale cordiale
  • imbarco puntuale e rapido
  • ampio assortimento di bevande
  • snack frequenti
  • buona programmazione di film e di musica (sempre se funziona lo schermo…)
  • ottimi piloti
  • buoni aeromobili

Note negative:

  • sul portale di Alitalia c’è scritto che si può fare il check in un giorno prima, ma quando noi abbiamo provato – ben prima delle 24 ore dalla partenza, era già tutto prenotato: non si può indicare esattamente quanto tempo prima apre? Ad esempio Lufthansa apre “esattamente” 24 ore prima!
  •  i sedili in economy sono davvero angusti: ho il sospetto che quelli di EasyJet siano addirittura più larghi!
  • è inconcepibile che un volo lungo raggio come il Roma Tokyio abbia i sistemi di intrattenimento fuori uso. L’Alitalia avrebbe – almeno – dovuto scusarsi per il disservizio!
  • il kit di viaggio che viene fatto trovare sui sedili è “miserello” a confronto di quelli di altre compagnie: una copertina sintetica verde e grigia (marchio Frette, vabbè, ma è proprio low cost…), uno pseudo cuscino di tessuto non tessuto ed una cuffia audio che purtroppo nel nostro viaggio di andata resterà inutilizzata.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    pattibum Gennaio 23, 2014

    Beh, come moglie di un Assistente di volo Alitalia (che vola spessissimo sul Roma-Tokyo), non potevo leggere e basta, no?
    Ha letto anche lui… e non ha potuto fare altro che concordare. Il personale è eccezionale (tranne qualche befana isterica!), ma per il resto… lasciam perdere!!!
    Comunque, sempre sia lodata la Compagnia che ancora ci permette di portare uno stipendio a casa!
    Baci bellezza!!!

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  2. Avatar
    patrick colgan Gennaio 23, 2014

    Alcune note –
    – ho già preso quattro volte il Roma – Tokyo e credo che lo standard sia superiore alla media Alitalia. C’è un’attenzione particolare. Davvero un ottimo volo. Cibo, steward/hostess sono molto bravi e cordiali e, apprezzabile, anche gli italiani tentano qualche parola di giapponese. Gli spazi sono angusti in classe economica, ma ormai sono stretti i sedili di molte compagnie.

    – Stavo per scriverne, mi hai anticipato. Personalmente trovo problemi con i sistemi di intrattenimento circa il 50% delle volte, indipendentemente dalla compagnia: è capitato con tutte dai charter più scarsi, ad Alitalia, a Lufthansa.

    Sì, il crash totale del sistema di intrattenimento (comprese mappe e qualsiasi cosa visibile sullo schermo) mi è capitato con Lufthansa (proprio per andare in Giappone, fra l’altro) e fu molto spiacevole in un volo così lungo. Naturalmente ricevemmo scuse a bordo, ma una cosa così meriterebbe un rimborso economico.

    Anche nel mio ultimo volo di ritorno da Tokyo ci sono stati problemi (non partivano i film) e han dovuto resettare il sistema. Non so se li abbiano risolti ma io ho dovuto cambiare posto, ed è stato possibile perché l’aereo era mezzo vuoto.

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