Dove dormire a Tokyo: Agora Place hotel

Purtroppo nel nostro viaggio a Tokyo non abbiamo avuto la possibilità di dormire in un Ryokan, le locande tipiche giapponesi con i tatami e le pareti scorrevoli in carta di riso, ma più banalmente un hotel moderno e confortevole, nonostante gli spazi abitativi angusti che caratterizzavano le camere.
L’Agorà Place di Tokyo è un gradevole hotel a 4 stelle nella zona di Asakusa, bel collegato con il centro (ma si può parlare di centro, a Tokyo?) grazie alla metro. A pochi passi dall’ingresso dell’hotel c’è la stazione Tawaramachi della Ginza Line mentre la stazione dei treni e della metro  di Asakusa (nel bel mezzo del quartiere dove è possibile ritrovare la Tokyo tradizionale e popolare, tra templi buddisti e banchi del mercato) è a breve distanza.
Caratterizzato da una palette di colori che vede la predominanza del bianco, del verde acido e del legno wengè scuro, l’Agorà Place accoglie i suoi ospiti con una hall luminosa ed uno staff friendly, che parla un ottimo inglese. Sempre nella hall a disposizione MAC (con possibilità di fare check-in aereo e stampare le carte di imbarco).
 
Al primo piano (per i giapponesi, il secondo: il pianterreno è considerato “primo piano”) una zona living con micronde a disposizione dei clienti, tavolini e sedie e le onnipresenti macchine distributrici di bevande e snack (a Tokyo le troverete ovunque, nelle stazioni metro, per strada, nei portoni dei palazzi, accanto alle fermate dei bus…).
Le stanze, molto piccole per gli standard occidentali ma suppongo considerate adeguate ed accoglienti dalla clientela giapponese, assomigliano nell’organizzazione alla cabina di una nave oppure all’interno di un camper: il letto queen-size che, grazie alle rotelle, di giorno si può accostare alla parete liberando preziosissimo spazio; la scrivania con incorporato il piccolo frigorifero e la cassaforte a misura di pc portatile (scomoda perché posata a terra), una televisione al plasma che trasmette solo canali asiatici. Nonostante la limitatezza dello spazio e gli arredi essenziali, non mancano alcuni tocchi Ikea, come le luci da lettura e la radiosveglia o addirittura simil-Vitra (la sedia). Nel tecnologico Giappone non poteva poi mancare la connessione wi-fi gratuita, velocissima!
Sconcertante lo spazio per appendere gli abiti. Impossibile definire “armadio” un’apertura nel muro di 25 cm di larghezza (l’ho misurata!). La nostra scelta (quasi obbligata) è stata quella di lasciare tutto nelle valigie, a loro volta posate a terra nel mezzo del micro-corridoio. Anche il modulo bagno prefabbricato era piccolo e “concentrato” ma disponeva di vasca, lavabo e immancabile wc munito di bidet incorporato. La stanza e tutto l’hotel erano pulitissimi, ma questo in Giappone è la normalità!
 
Curiosità:
  • nell’armadio abbiamo trovato anche un flacone di spray “scacciaodori”;
  • a disposizione dei clienti una piccola laundry room con due belle lava-asciugatrici automatiche a gettone che mi hanno reso la vita molto più semplice e permesso di riportare indietro i vestiti usati già lavati e profumati;
  • la politica dell’hotel prevede varie classi di stanze, dalla economica basic alla più accessoriata superior (dove in dotazione, oltre ad un kit beauty fornitissimo e riassortito quotidianamente, c’è il bollitore per tè e tisane); tuttavia anche chi alloggia nella stanza basic può accedere a pagamento ai benefits che possono rendere più gradevole il soggiorno: nella hall sono in vendita oppure a noleggio beauty kit, cuscini aggiuntivi, abbigliamento da notte, ciabattine, tisane, biscotti e perfino la macchina per caffè Nespresso;
  • se volete fare colazione, evitate di optare per quella servita in hotel: la scelta è limitatissima (zuppa di miso, hamburger, pollo speziato, yogurth, marmellata di fragole, cereali e panini a lunga conservazione). Meglio uscire fuori dall’hotel e prendere qualcosa nei locali vicini!
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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