Motodays Roma

Il Franz da qualche tempo sta cercando lumi (e lampade, lampioni, candelabri) per cambiare il suo scooter. Il nostro fedele amico, che ci ha accompagnato in tante escursioni nei dintorni di Roma, comincia a sentire gli effetti del tempo che passa. Va ancora bene, ci mancherebbe altro, ma le soste dal “dottore” per check-up e remise in forme diventano frequenti e non ha più l’aspetto smart che contraddistingue i suoi fratellini appena nati. 

Meglio passare ad un 650 o restare sui 400? Oppure, risparmiare qualcosa e optare per un 300? No, non stiamo dando i numeri, sono le domande basiche che lo scooterista di casa si pone quasi quotidianamente. 

E per cercare di trovare risposta, almeno parziale, al dilemma, sabato scorso ci siamo imbarcati alla volta della Nuova Fiera di Roma per immergerci nell’atmosfera rombante di Moto Days 2014. Come scopriremo solo poi, più una manifestazione di passioni ancor prima di essere fiera di settore. 
Immaginate migliaia di appassionati di due ruote, di cui una buona parte attempati bikers, grande frastuono e ancor più confusione, le immancabili ragazze-immagine in posa, inguainate in tute di latex  e rigorosamente calzate tacco 12 (l’assioma donne-motori è duro a morire…).

Tutto intorno un’ordalìa di merci varie che andavano dai colori per aerografo, al banco di memorabilia americane, espositori con centinaia di caschi di ogni colore e fantasia, stand con abbigliamento specializzato (carini i jeans da motociclista, con le protezioni giuste al posto giusto!), autovetture customizzate e chi più ne ha ne metta. Oltre ad un buon numero di rivenditori di ricambi d’epoca e alcune rappresentanze istituzionali (Polizia, Carabinieri, Finanza, Esercito) catapultate nella kermesse e che apparivano come il maestro intransigente circondato da bambini un po’ discoli.

 

A far cornice (sonora e olfattiva) raduni estemporanei di harleysti seduti sulle panche a bere birra, ascoltare musica sparata a palla e a mangiare street food, con predilezione per hamburgers, kebab e “pizza con la mortazza” (traduzione per i non romani: con la mortadella di Bologna).
Interessanti le esposizioni di Vespe d’epoca, così come le moto chopper decorate.
Fondamentalmente una fiera divertente, caotica, che richiama lo zoccolo duro dei  motociclisti, di chi la moto non solo la usa, ma la ama.
Unico handicap, l’assenza o comunque la presenza ridotta di di moto “normali”. E stand megagalattici dei grandi marchi con (purtroppo!) addetti dotati di assai scarsa propensione al visitatore… a cui viene regolarmente suggerito di rivolgersi a non ben definite concessionarie per gli ulteriori dettagli sui mezzi.

Fiera caruccia, si, ma insomma… si poteva fare a meno di spendere 16 Euro a testa! Noi, nel frattempo, riprendiamo la ricerca dello scooter perfetto per i nostri viaggi e se avete suggerimenti da darci, sono molto graditi!
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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