Tokyo: mille volti della città (parte II)

Le nostre #100orejap hanno scavato nel nostro cuore un vuoto incolmabile: se molti sono ammalati di mal d’Africa, noi siamo afflitti da qualche mese da un terribile mal di Giappone, anzi, di mal di Tokyo! Tornare indietro con la memoria, aiutati anche dalle numerose foto scattate, ci aiuta a lenire la distanza tra noi ed il Paese del Sol Levante (che nel frattempo sta nuovamente diventando la sempre meno ipotetica meta di un prossimo viaggio).

Nello scorso post ci eravamo lasciati a Shibuya, dopo aver utilizzato per spostarci nel corso della giornata l’efficientissimo sistema di trasporto metropolitano, a bere un buon caffè espresso da Starbucks mentre dalle vetrate osservavamo uno degli incroci pedonali più trafficati del mondo.

Da Shibuya prendiamo la Fukutoshin Line (indicata nelle mappe con la lettera F ed il colore ocra) in direzione Wakoshi e cambiamo a Higashi shinjuku per prendere la Oedo Line (lettera E e colore fucsia) in direzione Hikarigaoka. Scendiamo a Tochomae e ci troviamo proprio sotto il Palazzo del Governo metropolitano di Tokyo.
Qui i turisti avranno la bella opportunità di godere di una delle viste panoramiche più belle della città, senza spendere neppure uno yen. Entrati nel Palazzo, costruito su progetto di Kenzo Tange nel 1991, chiedete all’Ufficio turistico per essere indirizzati agli ascensori che, in 55 secondi, vi porteranno fino al 45° piano e a ben 202 metri di altezza.
Vi sono due possibilità: salire sulla torre sud (aperta dalle 9.30 alle 23.00) oppure sulla torre nord (aperta dalle 9.30 alle 17.30). Prima di salire vi si chiederà di mostrare il contenuto di borse e zaini e di passare sotto il metal detector (“effetto 11 settembre”) ed una volta arrivati sulla sommità siate pronti a scattare decine e decine di foto. Sotto di voi la città è immensa e nelle giornate particolarmente nitide, il Monte Fuji apparirà grandioso sullo sfondo!
Scesi di nuovo al piano terra, fate una breve passeggiata ed osservate la particolare architettura della zona: qui siamo lontani dall’idea romantica del Giappone, ogni palazzo è esso stesso emblema dell’efficienza nipponica. La skyline è caratterizzata da grattacieli e architetture moderne. Molto suggestive di giorno, ancor più di sera illuminate.
Utilizzando il percorso pedonale coperto che inizia a breve distanza dal Palazzo del Governo, raggiungete la zona di Shinjuku. Qui sarete circondati da megastore, negozi, ristoranti e sempre qui trovate una delle stazioni ferroviarie più trafficate della città, interscambio tra treni, metro ed autobus che raggiungono ogni parte del Giappone.
Da Shinjuku prendete la linea Marunouchi (lettera M, colore rosso) e andate in direzione Ikebukuro (altro quartiere caratteristico di Tokyo, che tuttavia non abbiamo fatto in tempo a vedere). Scendete a Otemachi e dirigetevi senza indugio verso l’Otemon Gate: non abbiate timore delle garitte con la polizia. Entrate e dopo aver attraversato il cortile con il Toro (portale) di ingresso, prendete il pass all’ufficio sulla vostra sinistra e… siete dentro i giardini imperiali orientali!
Un mondo diverso, lontano dal traffico, dove l’unico rumore udibile è il cinguettio degli uccellini. La perfezione rarefatta è ovunque: nei viali, nelle antiche case di guardia, nei sentieri che costeggiano le possenti mura medievali. Non siamo più nel 21° secolo, il balzo nel passato è immediato ed in gennaio il giardino orientale (Higashi Gyoen), nonostante il freddo, era pieno di fiori: meraviglia nella meraviglia!
All’interno del giardino troverete un centro espositivo (dove viene proiettato un filmato sulla storia degli imperatori, guardato con reverente rispetto dai visitatori giapponesi e comunque visivamente molto interessante anche per noi, che non capivamo nulla di quel che veniva detto), il museo delle collezioni imperiali (purtroppo per noi chiuso per manutenzione), alcuni punti di osservazione e soprattutto dei cartelli esplicativi in inglese. Come sempre in Giappone, anche qui trovate toilette super pulite (e se volete saperne di più su come funzionano i bagni in Giappone, leggetevi il mio post su Trippando!).
Da Otemachi, se ancora avete la forza di girare e volete pranzare in un luogo unico prendete la Tozai Line (lettera T, color azzurro) in direzione Nishi-funabashi, scendete a Monzen-nakacho e prendete nuovamente la Oedo Line (lettera E e colore fucsia) in direzione Hikarigaoka e scendete a Tsukijishijo.
Noi, a dir la verità, eravamo piuttosto stanchi e prima di arrivare a  Tsukijishijo abbiamo fatto una lunga sosta per uno spuntino in uno dei ristoranti utilizzati dai salary-man che lavorano negli uffici di Marounuchi, spendendo poco meno di 20 euro in due e assistendo – con un certo sgomento – al rumoroso sistema che viene usato per mangiare velocemente le zuppe di miso, tra “slurp slurp schh slurp frrr” alquanto sconvenienti secondo il galateo occidentale!
Comunque, una volta arrivati a Tsukijishijo, siete nei paraggi di Tsukiji, il mercato del pesce più grande del mondo: qui lavorano oltre 60.000 addetti e se volete vederlo in piena attività dovrete andarci la mattina presto (nel pomeriggio, così come i negozi circostanti, è chiuso).
In questa zona potete trovare ottimo street food e ristoranti che servono sushi freschissimo. Noi ci siamo letteralmente persi nei centinai di negozietti che vendono pesce e preparati alimentari di ogni tipo (su qualche cosa il dubbio di cosa fosse mi è rimasto!), nonché nei negozi di tè dove mi sono dedicata senza ritegno ad assaggi (ed acquisti). Divertenti le botteghe specializzate in un solo oggetto/prodotto: addirittura ce ne era una specializzata in… alghe!
Dopo questa immersione negli odori e nei sapori del mare, è ora di andare a vedere la baia di Tokyo. Già, perché girando per i quartieri ci si dimentica facilmente che la città è un porto internazionale. E nella baia di Tokyo è stata costruita Odaiba, isola artificiale che si raggiunge passando sul Rainbow Bridge, dove si trovano parchi di divertimento, centri commerciali ed espositivi, musei, outlet, infinite possibilità di praticare sport: la meta perfetta per rilassarsi e trascorrere un pomeriggio piacevole. 
Da Tsukijishijo riprendete la Oedo Line e scendete a Shimbashi. Da qui dovete prendere la linea Yurikamome, ovvero un treno che corre su ruote di gomma lungo una sorta di monorotaia (il costo del biglietto è a parte rispetto all’abbonamento giornaliero) che collega la terraferma con l’isola. Molto divertente salire sul ponte: per superare il dislivello, il trenino compie un ampia traiettoria elicoidale che ricorda i percorsi delle montagne russe (o dei trenini alpini).

Ad Odaiba potete scegliere dove scendere secondo cosa volete fare/vedere: noi siamo scesi a Palette Town, dove abbiamo visitato (e giocato!) al Toyota Mega Web, centro espositivo della casa automobilistica giapponese e abbiamo fatto una passeggiata tra le “strade” del centro commerciale Venus Fort, una riproduzione di una città europea del Rinascimento con centinaia di negozi “grandi firme”.

Per noi che veniamo dall’Italia, patria dei grandi stilisti e della grande arte, il genere lascia un po’ perplessi. Tuttavia immagino che un posto del genere possa far impazzire i giapponesi… grandi shopaholic!

Se dopo questa veloce carrellata di luoghi di Tokyo “must to see” non siete ancora stanchi, vi lascio con il link di Time Out Tokyo, dove trovate ben 88 cose da poter fare nella capitale nipponica. Vi sembrano poche?
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

  1. Avatar
    Lallabel Marzo 12, 2014

    Che bello! E’ tutto bellissimo, quando ho letto la parte in cui dici che nelle giornate limpide si vede il monte Fuji un brivido mi ha percorsa… meraviglia! E poi lo street food e… credo di aver visto da dove proviene il mio meraviglioso tè!
    Consigli sempre dettagliati e preziosissimi!

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