Vico del Gargano: dove le pietre raccontano la storia

Lo ammetto: fino a tre settimane fa non sapevo quasi dove fosse Vico del Gargano. Il Gargano era soltanto la turistica Vieste, il mare, l’azzurro del cielo, le strutture alberghiere di lusso o comunque rinomate. Al più potevo aggiungere, come località garganica, Peschici ed i suoi trabocchi per la pesca. Punto. L’esperienza alla #bloggerhouse mi ha permesso di immergermi nella realtà dell’entroterra garganico, dove l’economia prevalente è ancora agricolo-pastorale e non è difficile incontrare lungo le strade statali placide vacche podoliche allo stato brado o scorgere, al di là dei muretti di pietra, immensi oliveti e piccoli agrumeti che producono frutti di eccellenza. Agricoltura e amore per la terra: questo ho trovato nel Gargano interno, attenzione per le tradizioni tramandate di padre in figlio, orgoglio per le proprie radici che difficilmente vengono recise.
Grazie alla posizione dell’appartamento dove abbiamo alloggiato – uno dei tanti che Giuseppe Romondia gestisce, oltre al Pizzicato eco B&B, in un sistema organico di ricettività diffusa – creato ristrutturando una casa antica, la mattina era piacevole passeggiare per il paese vecchio di Vico, perdersi nei suoi saliscendi senza fine, percorrerne i vicoli che sembrano finire nel nulla ed invece svoltato l’angolo si aprono in piazzette e cortili dove i muschi ricoprono le pietre antiche. Facile far volare la fantasia, immaginare la vita quotidiana che doveva animare il piccolo borgo fino a qualche decennio fa, quando ancora le case, ora per la maggior parte abbandonate, risuonavano di voci, di canti, di grida di bambini.
La pietra è il materiale da costruzione più usato, forgiata per creare mura, torri, archi e scale. Quante scale ci sono nel centro storico di Vico del Gargano! Di ogni forma, materiale e dimensione,  per lo più ripide, con scalini che sfruttano la roccia su cui si aggrappano le case, talvolta talmente ardite da chiedersi se fossero via d’accesso a case di giganti!
Tre i rioni medievali che costituiscono il borgo antico di Vico del Gargano: Terra, Casale e Civita. Ma ancor più antica è la storia di Vico, che affonda le sue origini addirittura nella preistoria ed è stato importante feudo normanno prima e svevo poi, di cui ancora l’imponente Castello è traccia viva con le imponenti torri che svettano austere.
Il silenzio che risuona nei tanti vicoli antichi (tra cui va segnalato il curioso viottolo detto “del bacio”, largo poco meno di 50 cm.) invita a ritrovare uno stile di vita semplice, genuino, a dare nuovo valore alle azioni quotidiane, a ritrovare il contatto con la natura e ad abbandonarsi allo scorrere lento del tempo. E’ un dono che il centro storico di Vico del Gargano offre a tutti i suoi visitatori, prima di farli tornare nella frenesia del presente che pervade la città nuova.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Lallabel Aprile 29, 2014

    A me l’Italia piace ogni giorno di più, abbiamo un patrimonio culturale e storico davvero caratteristico ma che spesso è proprio quello più nascosto, come questo borgo. Tu ce lo fai conoscere ogni volta!
    La chicca… Franz è un fenomeno!

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