Abruzzo dal mare alla montagna, dai trabocchi alle oasi

Bello tornare a casa dopo un fine settimana intenso e ricco di esperienze, vero?
 
Proprio come quello che abbiamo vissuto noi, seguendo un itinerario turistico che dal Lazio ci ha portati in Abruzzo, ci ha fatto sconfinare nel Molise e dal mare è passato attraverso la campagna per approdare sulle montagne ancora innevate degli Appennini.
 
E con tanti incontri ed esperienze, uno più bello dell’altro. 

La meta era il mare Adriatico della Costa dei Trabocchi (quello speciale lembo di terra abruzzese compreso tra Ortona e Vasto, con la costa caratterizzata dalle tipiche costruzioni in legno per la pesca che ancora oggi utilizzano metodi di centinai di anni fa). Considerata la giornata calda e soleggiata, le persone normali, sane di mente, non appena arrivate si sarebbero armate di costume e teli da mare e ne avrebbero approfittato per stendersi sulla spiaggia per catturare anche il più infinitesimo raggio di sole e riposarsi dalle fatiche della settimana. Appunto, sane di mente…
Non abbiamo fatto in tempo a posare i bagagli in albergo (Hotel Garden, gradevole struttura in località Portelle, appena fuori San Vito Chietino, ben arredato e con tutti gli optional, inclusa la piscina, la navetta per la spiaggia, il ristorante, camere con Sky, frigo e cassaforte e, soprattutto, l’indispensabile free wi-fi) che siamo ripartiti alla volta di Lanciano, dove ci siamo immersi nell’atmosfera mistica della città.
E’ bella Lanciano! Non mi aspettavo una città così elegante, vivace, con bei palazzi e chiese che, sotto sotto, nascondono tesori  archeologici. La passeggiata a Lanciano Vecchia ci ha fatto scoprire vicoli, case medievali, antiche confraternite… e ci ha messo appetito! 
 
Cosa di meglio allora che un pranzo veloce ma saporito, in pieno street-food style (pizza e prosciutto/pizza e bresaola)? 
Terminata nel primo pomeriggio la visita della “Città del miracolo eucaristico”, siamo tornati in hotel da cui siamo ripartiti per una bella passeggiata lungo mare seguendo quello che era il tracciato ferroviario, fino ad arrivare al porticciolo di San Vito, con il grande trabocco che riempie il panorama.
Il tempo per un succo di frutta e poi via, di corsa a prendere la macchina per raggiungere l’Oasi WWF del Lago di Serranella, dove il fiume Sangro incontra il fiume Aventino: qui troviamo una serie di sentieri da percorrere e postazioni naturalistiche per scoprire l’ambiente. Ed anche un osservatorio proteso sul lago, nascosto tra le canne, per osservare volatili e palmipedi.
Due ore di passeggiata e di fotografie poi di nuovo verso San Vito: ci aspettavano al Trabocco di Punta Tufano per un aperitivo marinaro innaffiato da bollicine e da una interessantissima conversazione sui trabocchi e sui traboccanti (resistete, in un prossimo post vi racconto tutto!), mentre il tramonto si allungava lento, rendendo spettacolare l’antica “macchina da pesca”.
La cena, contrariamente alle iniziali previsioni ed a quello che potreste immaginare, non è stata a base di pesce: siamo stati all’Arrosticino, un locale del tutto “ruspante” poco distante dalla vecchia stazione, dove le tovaglie sono di tela cerata, i piatti ed i bicchieri di plastica, la birra si allunga con la gazzosa proprio come negli anni ’60 e la specialità principale, assieme a qualche altro piatto della tradizione dell’entroterra abruzzese – come le mozzarelle passite o le “pallotte cacio e ova al sugo” – sono gli arrosticini di ovino, che vengono serviti in grandi quantità dentro capaci caraffe per mantenerli caldi a lungo.
 
Potev(am)o non chiudere la serata con un dolcino? Io non resisto ai gelati, se poi sono buoni e le creme fatte anche con il latte di capra (quindi digeribili) come quelli di Copa de Dora, è il massimo!
Le stelle, che abbiamo osservato dalle grandi finestre della nostra stanza, ci hanno dato la buona notte… uno spettacolo talmente bello che ho scelto di non chiudere le tende… peccato che mi dimentico sempre che in Adriatico fa giorno molto presto ed il sole ci ha svegliato ben prima delle 5.30 della domenica mattina!
Inutile riaddormentarsi, tanto vale fare colazione, chiudere la valigia e ripartire per la seconda parte dell’itinerario, che ci ha visto proseguire fino a Atessa e poi continuare in territorio molisano per raggiungere Capracotta, il comune più alto del Molise ed il secondo dell’Appennino (1421 metri s.l.m.!). Se al mare l’aria era calda ed invitava a fare un bel bagno ristoratore, a Capracotta l’abbigliamento più consono e indicato era… il piumino d’oca! 
 
Ripresa la strada in direzione di San Pietro Avellana, siamo tornati in territorio abruzzese, dove ci siamo fermati per una sosta pranzo alla Trattoria Porta Napoli, a Castel di Sangro (buono tutto! Dagli gnocchetti allo zafferano con verza e salsiccia alle fettuccine funghi e tartufo, passando per le scamorze ripiene con peperoni e prosciutto o funghi e tartufo). 
E visto che eravamo a pochi chilometri dal Parco Nazionale d’Abruzzo, potevamo non farci una puntatina? Transitare con l’auto a velocità ridotta lungo la strada marsicana significa immergersi in scenari verdi che fanno girar la testa da quanto sono grandiosi, i piccoli paesi di Barrea, di Alfedena, di Opi, di Pescasseroli sono gemme incastonate nel diadema prezioso della natura e il lago verde di Barrea è uno smeraldo luminoso che riflette le nuvole che corrono veloci nel cielo.
Un fine settimana davvero intenso, con tante attività e ancor più emozioni da annotare e ricordare, tanto da far sembrare 36 ore lunghe quanto o più di una settimana: carburante prezioso per affrontare impegni di lavoro.

(tutte le foto sono di Francesco Iaccio e Claudia Boccini)
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

  1. Avatar
    Lallabel Maggio 13, 2014

    Oh Claudia… mi hai riportato in un lampo alla bella vacanza dell’estate scorsa proprio in quei posti, ma lo sai bene perché me li hai consigliati tu! Suggestiva tutta la costa dei Trabocchi!

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