Parma la bella, Parma l’opulenta, Parma la colta città

No, non voglio farmi catturare dai luoghi comuni. Credo davvero che la città di Parma sia, ancor più di Bologna, l’esempio della provincia italiana dove si vive bene. 
Il Gran Caffè Cavour
A misura d’uomo e di donna, grande quanto basta per essere cosmopolita e raccolta il necessario per non disperdere il patrimonio della tradizione, le grandi piazze invitano a sedersi ad un tavolino per sorseggiare un tè o a stendersi sul manto verde di Piazza della Pace, che circonda e abbraccia il palazzo della Pilotta (il nome deriva dal gioco basco della Pelota, che nei secoli scorsi veniva praticato dai soldati di guardia, di origine spagnola), gli occhi chiusi per tornare al tempo in cui Maria Luigia era sovrana illuminata e amatissima dalla sua gente.
Il Palazzo della Pilotta
Ed è la stessa duchessa ad aver fatto costruire il Teatro Regio di Parma, tanto sobrio all’esterno nel suo puro stile neoclassico quanto opulento nel suo ventre dorato, da tutti considerato uno dei più bei teatri del mondo, tempio degli appassionati della lirica tanto quanto, se non di più, della Scala di Milano.
Il Teatro Regio di Parma
Perché Parma è città dove la musica e l’arte entrano obbligatoriamente a far parte del DNA dei sui abitanti (e senza scomodare altri, basti il nome di Giuseppe Verdi – che pure era di Busseto ma a Parma dirigeva); il piacere di ascoltare il “bel canto” o lasciarsi incantare dalle esibizioni di danza non sono patrimonio di pochi eletti.
dettagli del Battistero
Parma è una città incredibilmente solare anche quando le nebbie della Valle Padana la avvolgono come zucchero filato, rendendo soffusa la luce pallida del sole.
Le vie percorse dalle onnipresenti biciclette, l’eleganza delle vetrine, il senso soffuso – ma non troppo – di benessere mentale che ancora pervade la città, nonostante la crisi economica che ha colpito duramente anche qui.
Vie, piazze e vicoli di Parma
Le linee sobrie dell’arte romanica che contraddistinguono il battistero si tramutano in fantasmagoria di colori all’interno del duomo, travolgendo la vista e stordendo chi osserva.  
Il Duomo ed il Battistero
Un bouquet dove al posto dei fiori vi sono infinite variazioni di salumi: dal pregiato culatello al fiocco, dal prosciutto stagionato per lunghi mesi nelle condizioni climatiche ottimali pronto per essere venduto nelle fornitissime salumerie del centro storico, si proprio quelle che solo a passarci davanti, tra un salume di Felino ed una ruota di Parmigiano Reggiano, riescono a scatenare l’appetito anche al più incrollabile degli asceti (e non per nulla è la sede di Cibus, la fiera enogastronomica internazionale).
Negozi di prodotti alimentari locali
Parma era così 26 anni fa, quando la vidi per la prima volta, e lo è ancora, capace di preservare la sua unicità senza restare troppo ancorata al passato.
 
Curiosità: in realtà ero già ritornata a Parma per una verifica ad un’azienda produttrice di prosciutti… un capannone con centinaia, migliaia di prosciutti appesi a grate alte almeno 6 metri… all’inizio un piacere olfattivo unico, alla fine… non ho più mangiato insaccati per tre mesi!
 
(tutte le foto sono di Francesco Iaccio e Claudia Boccini)
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

3 Comments

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    Carlo Luglio 30, 2021

    Coreggere il titolo : … ” Parla l’opulenta” … !?

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  2. Avatar
    Lallabel Maggio 21, 2014

    Sono felice che tu ti sia trovata ancora bene nella mia città, certo che se sei abituata a Roma Parma può sembrare Piccola e vuota però ha sempre il suo perché, anche in molti angoli nascosti.
    Non so se hai visto la Chiesa della Steccata, di fronte al Regio: a me piace sempre andarci. E poi, come dici tu, Parma è la culla del buon cibo slow food, non per niente sede del Cibus ma anche, non dimentichiamolo, dell’EFSA!
    Da ultimo oserei dire che anche gli abitanti del parmense non sono male 😉 😀 😛

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