Il teatrino anatomico di Pistoia

Un luogo segreto di Pistoia o comunque poco conosciuto ai più si nasconde all’interno dell’Ospedale del Ceppo, il nosocomio del 1200 collocato nel centro della città. Anche visto da fuori, è notevole: il grande fregio sull’ingresso (che per fortuna noi avevamo già visto nella nostra precedente visita a Pistoia, perché al momento in cui scrivo (2014) è sotto una brutta impalcatura) è opera dei fratelli Della Robbia ed illustra le varie attività che venivano svolte all’interno dell’Ospedale, dall’assistenza agli infermi ai consulti medici, dalla prescrizione di farmaci agli interventi chirurgici. Fino al 2013, l’Ospedale del Ceppo ancora ospitava corsie, medici ed infermieri, che solo dal 21 luglio 2013 sono stati tutti trasferiti nel nuovo Ospedale San Jacopo, fuori dalla cerchia muraria della città. Ma la nostra visita ha un obiettivo speciale: il teatrino anatomico di Pistoia.

Un vero segreto nascosto nel cortile interno dell’Ospedale del Ceppo, che noi abbiamo scoperto grazie a Carolina Crowe, guida turistica bravissima ed innamorata del suo mestiere, dal sorriso coinvolgente e dalla narrazione ricca di dettagli.
Nel bel mezzo del cortile che collegava i diversi padiglioni del vecchio ospedale, in un piccolo edificio che dall’esterno ricorda una cappellina, è infatti nascosto il settecentesco Teatrino Anatomico di Pistoia, ovvero l’aula in cui il professore insegnava agli studenti le nozioni di anatomia.
Di stile neoclassico, il Teatrino anatomico di Pistoia è formato da due sale contigue decorate con fregi dai colori delicati, con medaglioni e volute: la prima stanza è spoglia, destinata alla preparazione dei cadaveri (ed ancora al centro c’è il tavolo con lo scolatoio: paura!) mentre la seconda sala, più “istituzionale”, oltre ad avere degli armadi inseriti nelle pareti – probabilmente destinati a contenere strumenti, libri o vasi con organi –  prevede attorno ad un tavolo di marmo una serie di panche in muratura destinate ad accogliere gli studenti ed una nicchia dove il professore sedeva ed impartiva le istruzioni ai suoi assistenti, i cerusici, incaricati di sezionare i cadaveri (la nicchia amplificava le parole proprio come moderno microfono).
Se al centro non ci fosse il tavolo settorio di cui sopra, il Teatrino anatomico di Pistoia potrebbe facilmente passare per una sala da musica settecentesca!
Per rendere più concreta la visualizzazione della destinazione e dell’uso, sul tavolo è stata posta una scultura che raffigura un uomo a grandezza naturale e, a dir la verità, a restare da soli nel locale un po’ di timore (leggasi: fifa blu) viene!
Carolina ci ha raccontato che Pistoia ha una grande tradizione medica e la scuola medica di Pistoia già nel 1500 era famosa per essere specializzata in chirurgia. Una volta i medici non toccavano i pazienti, ma si limitavano a guardarli o delegavano ai ciarlatani i compiti meno nobili, come annusare o assaggiare gli umori corporei degli ammalati. La stessa chirurgia, che per forza di cose obbligava ad intervenire sui corpi, era considerata la branca meno nobile del sapere medico. Con il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, nel 1784, a Pistoia venne organizzato un corso di studi in medicina e chirurgia, che durava sei anni, all’avanguardia per l’epoca.
Pistoia sembra essere la città in cui è stato inventato il moderno bisturi: grazie alla fiorente produzione di coltelleria di alta qualità ed agli studi dei chirurghi, il bistorio, tipico coltello pistoiese il cui nome deriva dal termine latino che indicava la città (Pistorium) venne rielaborato per dar vita allo strumento simbolo stesso della chirurgia.
Pistoia è una città che sorprende, davvero!

Tutte le foto sono state scattate da Francesco Iaccio (e qualcuna da Claudia Boccini)
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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