A Canale Monterano: la Locanda delle Cicale

Incredibile ma vero: fare i moto-turisti-scooteristi scatena un certo appetito. In qualsiasi luogo siamo giunti nel nostro girovagare senza meta, arrivati alle fatidiche ore 13.00, inizia la fase del “dove pranziamo oggi?”. In linea di principio preferiamo scegliere dei “ruspanti” agriturismi  e trattorie, ovvero sicurezza quasi assoluta di buon mangiare, miglior bere, ambiente gradevole e nessuna emorragia nel portafoglio e, solo di tanto in tanto, ci regaliamo un pranzo speciale in ristoranti sopraffini. 
Il bello è che nella totalità dei casi le nostre scelte sono dettate dall’intuito, che non sbaglia mai o quasi: qualche clamoroso “epic fail” ci è capitato, eccome…
L’agriturismo “La Locanda delle Cicale“, ristorante con 4 stanze i cui nomi richiamano nomi e luoghi etruschi, è stato una delle migliori scelte dell’ultimo mese: una casa immersa nel verde della Tuscia, ambiente piacevole, una sala con un grande camino e tanto spazio all’esterno con tavolini e sedie colorate, un giardino curato dove i bambini possono giocare in tranquillità.
La cucina è di territorio (la Tuscia, grazie alla sua posizione privilegiata, riassume il meglio della cucina toscana, umbria e laziale) e vengono privilegiati i prodotti di zona e di stagione, il pane dalla lenta lievitazione con lievito madre è il tipico di Canale Monterano, ancora prodotto nei forni a legna proprio come si faceva una volta. Il vino della casa è schietto, l’ambiente sereno e il servizio veloce e cordiale.
Particolarmente apprezzata l’onestà dei camerieri, che ci hanno suggerito di non ordinare subito i secondi perché le porzioni sarebbero state davvero abbondanti.
 
Solo questo basterebbe, aggiungeteci in più la bontà davvero genuina dei piatti e… il pranzo della domenica al Canto delle Cicale merita di finire tra le “chicche” da segnalare!
Noi, fidandoci del suggerimento, ci siamo limitati ad un mega antipasto misto con di tutto e di più: ampia scelta di salumi di zona, selezione di formaggi locali accompagnati da due confetture sfiziose fatte in casa (arancia+zenzero e fichi+limone), cous cous di verdure, insalata di tonno e legumi, verdure grigliate, fiori di zucca fritti, melanzane ripiene.
Quindi un piattone di trofie fatte in casa a testa (io con sugo di peperoni, zucchine, pachino e guanciale, il Franz con radicchio, provola affumicata e noci), entrambi dai sapori ben amalgamati e non stucchevoli.
Per finire ci siamo divisi un cestino di pasta-frolla ripieno di crema catalana, nutella e cioccolata (golosissimo, una porzione è davvero esagerata anche per due!).
Il costo totale? 48 euro, acqua, vino e caffè inclusi.

Tutte le foto sono state scattate da Francesco Iaccio (e qualcuna da Claudia Boccini)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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