Francesco, lo yacht e la balena bianca

Sono giorni che cerco di farmi raccontare da Francesco le sue impressioni sull’esperienza vissuta nell’Istria croata a bordo dello yacht Valamar, senza riuscirci.
Finalmente, dopo aver letto le sue “4 righe”, credo di aver capito perché non aveva troppa voglia di condividere – e rivivere – le sue emozioni più intime…
* * * * * 
Guardare una barca dal molo mi riporta indietro nel tempo, vecchi libri di racconti marinareschi, film in bianco e nero in cui un gruppo di uomini erano guidati da un capitano ossessionato da un cetaceo bianco… ad essere sincero guardare una barca dal molo a me, fa anche una leggera invidia!

Ma questa volta sulle sponde della Croazia mi sono sentito un po’ Achab, un po Onassis, sono salito su una barca, anzi una signora barca, un cabinato dalla carena bianchissima, perfettamente pulito, internamente rifinito in legno pregiato e borchie di ottone. 
Uno yacht merita rispetto: per salire a bordo abbiamo usato una passerella e ci siamo tolti subito le scarpe.

Dopo un breve giro sotto coperta per vedere la perfezione delle modanature e degli alloggiamenti, il mio desiderio più era di andare sul ponte per osservare tutto dall’alto, come un vero capitano.

L’equipaggio dello yacht era composto da tre persone, compreso il capitano, riconoscibili per il colore bianco del vestiario (anche se, a dir la verità, i nostri skipper erano abbastanza informali).

 
Tolti gli ormeggi la nave, sotto la guida capace del capitano, si è staccata dal molo leggiadra come una farfalla e si è diretta in alto mare: lentamente fino ad una certa distanza dalla costa per poi assumere la velocità di crociera che ci accompagnerà lungo tutta la traversata, da Vrsar fino all’isola di Sveti Nikola, davanti a Porec.
Con il vento nei capelli e la consapevolezza di vivere sensazioni mai immaginate, mentre le onde si infrangono sulla poppa dell’imbarcazione e solo pochi spruzzi ci raggiungono, la costa vista dal mare porta ad avere strane sensazioni, un mondo nuovo si muove davanti a te, insenature, scogli, pesci, mare: tutto è uguale eppure la sensazione è di scoprire qualcosa di diverso.
 
 

Poi tutto finisce: ci si avvicina alla destinazione e si torna se stessi, finisce l’avventura da novello marinaio.

L’ormeggio è ormai vicino, si raccolgono le proprie cose cercando di non scordarsi nulla, la sensazione che pervade la mente è quella di aver vissuto un’avventura che ha fatto tornar bambini.

Ci rimettiamo le scarpe e scendiamo dalla nostra giostra, consapevoli che dopo questa esperienza nulla tornerà come prima. Salutiamo il capitano e l’equipaggio e sentiamo la terra ferma sotto i nostri piedi.
Un ultimo sguardo alla barca ed un saluto alla nostra Balena Bianca che ci guarda e risponde al saluto, pronta ad un nuovo incontro quando noi vorremmo di nuovo ritornare ad essere.
(Francesco)

Tutte le foto sono state scattate da Francesco Iaccio (e qualcuna da Claudia Boccini)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Girovagate Idee di Viaggio Luglio 02, 2014

    bravo Franz! Ti abbiamo scoperto anche narratore…. adesso non si torna più indietro!
    (Bel racconto, mi hai fatto rivivere la traversata 🙂 )

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