L’Istria, i tartufi e la famiglia Karlìc

Ah, che profumo di tartufi! Se siete allergici, se non vi piacciono, se non tollerate il loro odore allora chiudete la pagina e fate altro. Perché oggi, qui, sono loro i protagonisti. Ovviamente molti di voi conoscono i tartufi che si trovano in Italia: ogni regione ha le sue tartufaie e se famosi sono quelli di Alba e di San Miniato, non da meno sono quelli umbri, marchigiani, laziali. Ma quanti di voi sanno che anche al di là dell’Adriatico, in Istria, i tartufi sono i prodotti preziosi del territorio?

In occasione del tour gourmet della Valamar, in cui siamo andati insieme ad altri blogger alla scoperta della penisola croata, una delle mete più attese era proprio l’incontro con la Famiglia Karlìc per vivere, nella loro tenuta, un’esperienza da cercatori di tartufi e vedere i cani all’opera.

Cercatori di tartufi da generazioni (marito, moglie, figli e pure nonni hanno il loro bel daffare per andare in cerca dei preziosi tuberi), l’economia della famiglia gira completamente attorno ai tartufi: li cercano, li elaborano, li cucinano per gli ospiti. Organizzatissimi: oltre alle colazioni ed alle merende, alle esperienze con i cani da tartufo alla rivendita dei tartufi e dei prodotti a base di tartufo, a disposizione di chi non riesce ad allontanarsi da tanta bontà hanno anche una casa vacanze!

Siamo stati accolti dai Karlìc con l’onnipresente bicchierino di grappa beneaugurante – sappiatelo: in Istria il benvenuto è sempre a base di grappa, a qualsiasi ora – subito seguito da una colazione campestre con il prezioso tubero quale ingrediente principale.

Con grande padronanza della materia, la signora Karlic ci ha informato che nel territorio di Buzet – in italiano sarebbe Pinguente –  sono concentrati i migliori tartufi d’Istria, sia bianchi (i più pregiati, che nelle compravendite possono raggiungere cifre vertiginose) che neri, meno costosi ma capaci di rendere speciale un piatto semplice come la pasta in bianco. I tartufi rendono il meglio se accompagnati ad ingredienti e pietanze semplici: ben vengano quindi le uova, il riso, la pasta, oppure le carni bianche non elaborate.

Sul tavolo della colazione si sono susseguiti il salame al tartufo, il miele al tartufo da accompagnare con i formaggi al tartufo, l’olio d’oliva al tartufo, le tartine al patè di tartufo, le grappe al tartufo (e te pareva!). Tuttavia il piatto più apprezzato da tutti  – qualcuno non si è fatto scrupolo né  ha mostrato alcuna vergogna di servirsi più e più volte – è stata la gigantesca fritaja con il tartufo (e qui trovate la ricetta).

Il buon vino locale ci ha messo nella disposizione d’animo più adatta (!?!) per partecipare alla caccia al tartufo, guidata da due simpatici cani di razza lagotto che sono passati all’azione non appena entrati nel bosco. Per quel che mi riguarda, dopo 3 grappe e un bicchiere di vino, avrebbero potuto scovare rape anziché tartufi e sarei stata ugualmente soddisfatta.

La razza di cani Lagotto è la più adatta e la più indicata per cercare i tartufi ed anche i due cagnolini, seguendo gli incoraggiamenti del padrone ed annusando il terreno, hanno infine trovato due tartufi in miniatura, che però ci han detto essere di una specie non commestibile. I cani erano molto presi dal loro ruolo di “cercatori” noi, dopo la ricca colazione, assai  meno convinti!

Nel paese di Paladini, dove risiede la famiglia Karlic, in molti sono dediti alla ricerca dei tartufi. Addirittura si dice che a Paladini ci siano più cani da tartufo che abitanti!

All’insegna del tartufo anche la festa che annualmente si tiene a Buzet, con la preparazione di una gigantesca frittata (fritaja in dialetto locale) con 10 kg. di tartufo e tante uova quanto è il numero dell’anno. Nel 2014 la festa ci sarà sabato 13 settembre e verranno utilizzate ben 2014 uova!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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