Terminal G di Fiumicino: con Alitalia da Roma a Tokyo
Volare con Alitalia non è mai la mia scelta prioritaria. Una serie di esperienze non piacevoli nel corso degli anni, qualche ritardo di troppo, crew di cabina non sembre cordiale e un po “con la puzza sotto il naso” mi fanno scegliere se possibie altri vettori per i miei viaggi internazionali. Lufthansa per prima, come ho già avuto modo di raccontare.
Tuttavia nel nostro viaggio a Tokyo il pacchetto superconveniente prevedeva proprio la combagnia di bandiera (ops… si può dire ancora così dopo l’ingresso massiccio di Ethiad tra i soci?) per raggiungere Tokyo. E viceversa.
L’offerta era tropo conveniente per non accettarla e quindi abbiamo incrociato le dita e nel primo pomeriggio ci siamo diretti al Terminal G di Fiumicino, il satellite che si raggiunge dal corpo principale dell’aerostazione tramite un trenino automatico frequentissomo, in tragitto di non più di 2 minuti, per prendere il nostro volo AZ per Narita.
In attesa dell’imbarco, come al solito ne approfitto per girellare nel terminal: si capisce che da qui partono i voli intercontinentali, gli store sono veri cavalli di battaglia del Made in Italia e il regno delle grandi firme italiane, da Gucci a Valentino, da Prada a Bottega Veneta.
L’imbarco è puntuale e rapido, nonostante l’aereo sia completamente pieno: i passeggeri nipponici, la maggioranza, sono discilinati ed ordinati e facilitano di non poco le operazioni d’imbarco. Immagino che se al loro posto ci fossero stati solo italiani, saremmo ancora in attesa di imbarcarci!
La prima brutta sorpresa per noi, una volta a bordo, sono i sedili di economy a cui siamo destinati: davvero angusti, credo che quelli di EasyJet siano addirittura più larghi. Per di più, Francesco ha quasi tutto lo spazio destinato alle gambe occupato da un cubo metallico con hadware/software dei dispositivi multimediali individuali. Farsi 12 ore filate così, non è davvero piacevole!
Sui sedili il solito kit di volo basic, coperta sintetica e micro cuscino di tessuto non tessuto più la cuffia audio che resterà inutilizzata perchè il sistema individuale di intrattenimento dopo 5 minuti 5 dalla partenza smette di funzionare, così come il pulsante per la gestione della luce, che resterà accesa per quasi tutta la durata del viaggio: dormire è impossibile e il calore emanato davvero fastidioso.
Durante il volo, che sarà in notturna perché viaggiamo verso est, le hostess lasceranno a disposizione nella kitchen vassoi a libero uso con bevande e snack. Al mattino (ora di Tokyo) ci viene servita la colazione: nel vassoio troviamo pane, burro, marmellata, un dolcetto di pastafrolla, yogurth, affettati.
Al ritorno il viaggio è stato decisamente migliore, sia perché questa volta funzionavano sia le luci che gli schermi audio/video, sia prché abbiamo avuto la fortuna di poter scegliere le penultime poltrone centrali in coda, non distanti dalla kitchen e dalle toilette, che hanno più spazio lateralmente perché il corridoio si allarga per permettere il passaggio e lo scambio dei carrelli. Non riabilitata totalmente Alitalia (i posti sono davvero troppo stretti, soprattutto per i voli intercontinentali) ma l’opinione finale è migliore di quella che avevo alla partenza.
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