Leguminaria 2014: ad Appignano tra legumi e ceramica

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Ebbene sì, dopo una prima esplorazione fatta ormai qualche anno fa, torniamo nelle Marche, una Regione che ci piace parecchio perché le sue città sono ricche di storia e di arte come piace a noi, ha bella natura (mare, montagne e colline dove la vista corre a perdita d’occhio), si mangia genuino e, soprattutto, ha ancora tanti borghi che aspettano solo di essere scoperti e valorizzati. Come Appignano, il paesino a pochi chilometri da Macerata che la prossima settimana ci ospiterà in occasione di Leguminaria, la manifestazione per la valorizzazione dei legumi tipici del territorio attraverso il recupero delle ricette povere della tradizione che esaltano i sapori semplici – e saporiti – dei ceci, dei fagioli, delle lenticchie, delle cicerchie e perfino della preziosa roveja.

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Saremo ad Appignano come inviati per Trippando – ma tranquilli, ci saremo anche per La Bussola e il Diario, anche se seguiremo due percorsi di scoperta e narrativi diversi, per cui, se volete sapere tutto, seguiteci su entrambi! – partecipando alle attività proposte e cercando di far conoscere le eccellenze di Appignano tramite i social media. A proposito: su twitter e instagram gli hashtag da seguire sono: #leguminaria e #appignano. Non solo legumi, però: forse molti di voi non sanno che Appignano è famoso a livello nazionale sia per la produzione di mobili (provate a fare una ricerca su Google, scoprirete che molte sono aziende molto note!) sia per l’artigianato ceramico, che da metà del 1500 viene tramandato di padre in figlio e che ancora oggi può contare su capaci maestri che si prodigano, attraverso scuole aperte al pubblico, affinché il mestiere di “coccià“, come vengono definiti in dialetto i ceramisti che creano stoviglie e pentole (le “cocce”), abbia un futuro.

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Alla produzione ceramica ad Appignano è stato dedicato anche un piccolo museo, che raccoglie la Collezione Civica della terracotta e della ceramica popolare (circa 160 pezzi di varie epoche) spesso caratterizzata da smaltature colorate. I legumi ed i cocci di terracotta celebrano il loro matrimonio indissolubile a Leguminaria, giunta quest’anno alla 12^ edizione e che come d’abitudine ha luogo nella terza settimana di ottobre (quest’anno dal 17 al 19 ottobre): ed il nostro impegno da blogger si preannuncia davvero denso, tanto quanto il programma. Potremo seguire dimostrazioni pratiche di lavorazione e decorazione ceramica; visitare la mostra “CeramicArteatre”; assistere a tantissimi eventi live di musica jazz, tradiziomale e moderna; applaudire rappresentazioni teatrali e di danza; prender parte a laboratori artistici e scoprire come funzionano i forni per cuocere i manufatti ceramici per poi fermarci, infine, a riposare (e soprattutto a rifocillarci!) alle osterie tipiche, dove potremo assaggiare i sapori unici dei legumi di Appignano, rielaborati secondo ricette tradizionali e serviti in ciotole di terracotta appositamente create dai maestri ceramisti per Leguminaria.

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Che – quale migliore ricordo? – potremo portate a casa con noi. Badate bene, non è un privilegio speciale che ci è stato concesso: tutti gli avventori che si fermeranno a pranzo o a cena alle Osterie lo potranno fare! Assieme alla riscoperta dei legumi di Appignano (la roveja, il fagiolo Solfi, il cece Quercia), non mancheranno wine ed oil tasting: il Rosso Piceno e l’olio saranno i co-protagonisti dei menù proposti dalle osterie, in un tripudio di sapori che si riallacciano alla tradizione agraria della zona. Domenica 19 ottobre ci saranno poi due appuntanenti da non perdere:   la IV^ mostra mercato della terracotta e della ceramica contemporanea, che si terrà al Borgo Santa Croce presso l’antica Via dei dei Vasai, ed il Mercatino delle Biodiversità ai Giardini Mazzarini.

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E già prevedo che un momento di sano shopping (sano davvero, i legumi fanno benissimo alla salute)  non me lo toglie nessuno!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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