Torino vista dall’alto: la Tranvia Sassi Superga

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L’itinerario è presto fatto: mettete insieme Torino, una luminosa giornata autunnale, temperature miti e piacevoli, un trenino che sembra appena uscito da un cartone animato, una vista panoramica da togliere il fiato e.. ah, sì, manca Lei, la prima attrice: la Basilica di Superga!

Meta di devozione ma anche di ciclisti che si arrampicano sul suo colle, di appassionati di fotografia capaci di restare ore in attesa della luce dorata del tramonto che illumina la città e… di innamorati che si scambiamo promesse d’amore sotto la cupola benedicente della settecentesca Basilica, il complesso ecclesiastico fu edificato per volere del duca Vittorio Amedeo II, quale ringraziamento per la vittoria del 1706 contro le truppe franco-spagnole che assediavano il piccolo ducato di Savoia. La Basilica si vede fin da lontano e nei giorni di nebbia, quando la valle del Po è immersa in un mare di spuma bianca, sembra una nave che solitaria segue la sua rotta.

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 Il panorama che si può ammirare dalla collina di Superga nelle giornate terse come quelle abbiamo avuto la fortuna di avere nel nostro mini viaggio a Torino, è capace di provocare il capogiro:  siamo a 682 mt. di altezza e la città si vede nella sua intera conformazione urbanistica, le cinture liquide create dal Po e dalla Dora risplendono sotto il sole, i palazzi sabaudi sono ordinatamente allineati, la guglia della Mole si eleva solitaria.

Sullo sfondo, la catena ininterrotta delle Alpi coperte dalla prima neve di novembre: a sinistra la sagoma del Monviso è ben riconoscibile, così come la val di Susa e più a destra le cime della Val d’Aosta.

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Per arrivare a Superga preparatevi ad una piacevole escursione, quasi un viaggio dentro il viaggio: dovete prendere un bus,  indifferentemente il 61 oppure il 68, fino alla fermata Sassi. Il primo autobus segue Corso Casale costeggiando da un lato il Po e dall’altro la collina, attraversando una zona residenziale della città dove si susseguono belle abitazioni mentre il secondo, seguendo il Lungo Dora, vi farà immergere nella Torino popolare.

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Arrivati ai Sassi, troverete la piccola stazione da cui parte la Dentiera, come affettuosamente viene chiamata la tranvia a cremagliera che si inerpica lungo la collina di Superga. Un trenino piccino che corre su binari a scartamento ridotto, una stazione che starebbe bene in un plastico ferroviario, le carrozze rosse –  che risalgono alla fine del XIX° secolo – trainate da una locomotiva di poco più giovane. I biglietto per una corsa costa 4 euro durante la settimana, 6 euro il sabato ed i festivi, ma acquistando il biglietto a/r si risparmia parecchio (rispettivamente, 6 e 9 euro). E se avete la Torino Piemonte Card (silver o gold) il tragitto è completamente gratuito!

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 La linea venne costruita in occasione dell’Esposizione nazionale e nel 1884 venne inizialmente ideata come funicolare a vapore; dal 1935 sfrutta la trazione elettrica a cremagliera ( i “denti”) su rotaia centrale per percorrere alla velocità massima di 14 chilometri orari i 3.100 metri di percorso, scalando il dislivello Sassi-Superga (425 metri) e la pendenza massima del 21%.

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Pronti a salire sulla Dentiera?

Il convoglio standard, dal caratteristico colore rosso, è composto da una motrice a cui è agganciata una seconda vettura originale del 1884 ed un carrello per il trasporto di biciclette e materiale. A bordo gli spazi sono ridotti, i sedili ed i pavimenti in legno consumati dalle centinaia di migliaia di viaggiatori, le ampie finestre (che si tirano giù ancora “a manovella”!) permettono di vedere bene il panorama che cambia durante il tragitto.

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 Un caratteristico fischio sarà il segnale di partenza e, non stupitevi se in salita il conducente guiderà la tranvia da quello che in realtà è il retro del convoglio: una volta arrivato a Superga, non farà altro che staccare la leva di manovra e riposizionarla nella cabina di guida per riprendere, senza necessità di manovre, la via del ritorno.

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Lungo il breve percorso (ci vogliono circa 20 minuti per salire da Sassi a Superga, e viceversa) la tranvia passerà sopra tre ponti e sotto due gallerie, costeggiando i boschi e le belle ville che caratterizzano la collina torinese.

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 Pian piano che si sale la vista si apre sulle Alpi ed è molto probabile che uno sorriso felice e un po’ stupefatto si stampi improvviso sui vostri volti: il percorso con la tramvia Sassi-Superga ha la capacità di rendere tutti allegri! Un po’ balocco un po’ prodigio ingegneristico, la Dentiera piace ai grandi ed ai bambini: vogliamo scommettere chi dei due la ama di più?

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 Una volta arrivati a destinazione, un breve percorso a piedi lungo una strada in mezzo ai boschi (non più di 10 minuti) vi porterà nel piazzale della Basilica di Superga, opera barocca dell’architetto di corte Filippo Juvarra (così come ono sue opere la gran parte degli edifici storici di Torino ). All’interno della Basilica sono conservate le Tombe dei Savoia, tra cui quella dello stesso Vittorio Amedeo II, di Carlo Emanuele III, di Carlo Alberto (ricordate? E’ il re che promulgò lo Statuto Albertino) e di Vittorio Emanuele I.

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 Quel che più affascina del luogo è la sensazione di tranquillità e di pace: numerosi sentieri che attraversano i boschi partono dalla stazione a monte della Dentiera, la vista è magnifica, l’aria più frizzante di quella lasciata giù in città. Purtroppo sul piazzale non c’è nessun pannello che indichi il nome delle montagne che si vedono all’orizzonte, per cui, soprattutto se è una giornata di cielo sereno, è indispensabile portare con sè un binocolo ed una mappa geografica su cui individuarle.

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 Superga è tristemente famosa tra gli sportivi per essere stata il teatro di una sciagura aerea nel lontano 1949: al ritrno da una partita amichevole in Portogallo, l’aereo che portava la squadra del Torino si schiantò sulla scarpata sotto la Basilica, senza lasciare sopravvissuti. Una vera tragedia, che scosse la città ed il mondo del calcio italiano. Ancora oggi la lapide in ricordo della tragedia posta alle spalle della Basilica di Superga, è meta di pellegrinaggio. E anche noi, visti i trascorsi calcistici di Francesco, non potevamo non fare un saluto deferente.

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Se poi vi viene fame e non avete portato nulla con voi, non abbiate timore: di lato alla Basilica c’è una caffetteria ed entrambe le stazioni della Dentiera hanno un punto ristoro. Nella stazione di Sassi è anche ospitato il museo storico della tranvia mentre nella stazione di Superga, in attesa del trenino di ritorno, si può visitare il centro informativo dell’Ente Parco della Collina di Superga.

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 La Dentiera parte da Sassi ad ogni ora dalle 10.00 alle 18.00 (10,11,12… tranne alle 13.00 nei giorni feriali) e da Superga alle mezz’ore (10.30, 11.30…). I martedì la tranvia è chiusa per manutenzione ed il tragitto è percorso da un bus sostitutivo (non è la stessa cosa, però!).

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

  1. Avatar
    antonio Gennaio 28, 2017

    Articolo fatto molto bene. L’unica imprecisione è che non si tratta di un trenino ma di una tranvia, e che i binari non sono assolutamente a scartamento ridotto, ma a scartamento ordinario (1.445 mm)

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      Claudia Boccini Gennaio 28, 2017

      Hai ragione! E’ che nell’aspetto ricorda molto un ‘trenino’, di quelli che si vedono sui plastici ferroviari di una volta 🙂 Grazie mille per il commento e per le precisazioni, utilissime!

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