Una giornata nella mia vita da blogger

Quando ho scoperto che il tema da sviluppare per la prova finale del BlogLab2, il percorso di studio e analisi per blogger creative che sto seguendo da più di un mese, sarebbe stato “Una giornata nella mia vita da blogger“, ho quasi avuto un attacco di panico: come, “vita da blogger“? Per farla breve, ciò che doveva essere un semplice esercizio riepilogativo delle tecniche di marketing, contenuto e grafica apprese nel corso, è diventata una riflessione a tutto campo sulla mia vita in generale, fatta di luce, ombre, ansie e sì, anche tanti sorrisi. Ma prima di parlarvi della mia “vita da blogger”, sarà bene chiarire due o tre punti fondamentali.

Prima domanda: sono una blogger? Si, lo sono perché oramai da quattro anni “coccolo” come un bambino il mio blog, ci scrivo, lo curo, lo abbellisco e lo miglioro giorno dopo giorno, studio le tecniche di blogging e di comunicazione social per farlo conoscere, cerco di essere presente ad eventi formativi utili per la mia professione attività.

Seconda domanda: perché hai aperto “La Bussola e il Diario”? Spesso affermo di aver creato “La Bussola e il Diario” quasi per caso. In realtà non è esattamente così: credo che da qualche parte nella rete ci siano ancora un paio di miei blog sulle piattaforme Myspace e Kataweb, nati ma mai evoluti. Parliamo di più di dieci anni fa, ma l’idea di poter scrivere un “diario tutto mio” (così lo chiamavo all’epoca) mi intrigava già da allora. Razionalmente, credo che il blog non sia altro che la sublimazione della mia vecchia ambizione di imitare papà, giornalista: la passione di scrivere mi accompagna da sempre. Avrò avuto 6-7 anni e già creavo delle “rivistine” con la macchina da scrivere in cui inserivo ricette, quiz e piccoli aneddoti, rigorosamente duplicate con l’aiuto della carta carbone, che regolarmente cercavo di vendere per poche lire al parentado.

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Terza domanda: perché scrivo (post, articoli, ecc.)? Come dicevo poco sopra, scrivere è una passione vera e consolidata, che ha radici profonde sebbene solo da quattro anni, grazie al blog, è diventata una routine fissa, piacevole e con approccio professionale, nonostante io lavori a tempo pieno seguendo attività che con la comunicazione, social per di più, hanno poco o nulla a che fare.

Lo ammetto, ogni tanto soffro di sdoppiamento della personalità e mi chiedo: è più vera e genuina ClaudiaShanta, la blogger scanzonata oppure Claudia Boccini il funzionario pubblico (quasi) serio? Con il blog ho ritrovato la freschezza di esprimermi seguendo il mio sentire – lontano dall’orribile burocratese che non sopporto ma con cui sono costretta a convivere – e la possibilità di raccontare e giocare con le parole e le immagini oltre che dare spazio ai miei mille interessi che mi spiace non poter coltivare come vorrei. Io sono la signora dei mille progetti e delle idee che esplodono improvvise, degli entusiasmi incontenibili, delle torte preparate a mezzanotte, dei cuori di lana crochettati sul tram, dei viaggi inventati nell’arco di una serata, delle decorazioni fatte di nulla che riempiono il tempo della pausa pranzo in ufficio.

Nella mia vita da blogger mi scontro ogni giorno con la difficoltà di riuscire ad accordare i tempi dedicati al lavoro – il cui orario troppo spesso si prolunga dalla mattina alla sera e ben oltre le canoniche 8 ore da contratto e “comprime”, con prepotenza e con mio grande dispiacere, tutti gli altri interessi – con i tempi dedicati agli affetti, alla lettura, alle amicizie ed alle attività piacevoli e creative (ho almeno una decina di progetti, di viaggio e non, in “stand by” ma non riesco a trovare il tempo per definirli!).

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Una donna in affanno, ecco come mi sento… inizio la mattina andando in ufficio (Francesco santo subito: mi accompagna con lo scooter, evitandomi almeno un’ora di traffico sui mezzi pubblici!), pranzo di corsa e in orari balordi, incrocio le dita sperando di poter uscire in tempo per fare un raid al supermercato e acquistare qualcosa di veloce per cena (oppure, versione bis, la più frequente: spero che il sant’uomo di cui sopra prepari qualcosa per cena), riordino la cucina, attacco lavatrice e lavastoviglie, stendo i panni e… finalmente mi siedo davanti al pc per scrivere post, programmarli, preparare la strategia di comunicazione! Quanto vorrei avere la possibilità di fermarmi per un tempo X per riprendere il controllo della mia vita da blogger (ma non solo)! Volete farmi un regalo? Si? Una giornata di 48 ore, grazie! Eppure… eppure la fatica di far stare insieme il puzzle della mia vita non è nulla rispetto alla felicità di avere una vita così ricca e piena!

La difficoltà maggiore? Far comprendere a chi non è dell’ambiente blogger quanta passione e impegno siano necessari per un blog che non sia solo bello, ma che sia anche utile. La maggior parte delle persone che conosco  immagina che il mio sia solo un passatempo (ma come, hai un lavoro fisso e interessante, chi te lo fa fare di stare la notte ore ed ore a scrivere e rielaborare foto?) e resta sorpresa quando, nel bel mezzo di una passeggiata, di una cena o di un evento tiro immancabilmente fuori il notes e la piccola macchina fotografica che porto sempre con me per scattare foto e prendere appunti. Le mie ispirazioni sono di due tipi: meditate, a seguito di riflessioni, suggestioni ed approfondimenti oppure improvvise e repentine, proprio come è avvenuto in occasione della presentazione di un evento culturale promosso dal mio ufficio. Immaginate la faccia perplessa dei miei colleghi quando mi hanno visto scattare foto di soppiatto con l’Ipad e in parecchi sono rimasti senza parole quando, il giorno dopo, ho postato foto e resoconto sul blog!

No, non è passato un ciclone... il mio micro studio ("il loculo") è sempre così caotico!

No, non è passato un ciclone… il mio micro studio (“il loculo”) è sempre così caotico! (foto da Ipad)

Se poi le idee scarseggiano – raramente, ma può succedere, soprattutto nei momenti in cui i circuiti cerebrali sono occupati al 100% su altri fronti  – lascio il mio mini studio di 2mt x 2mt (detto familiarmente “il loculo“, sia per le micro dimensioni sia perché lo uso soprattutto di sera), mi stacco dal computer ed inizio a sfogliare gli album delle foto scattate nel corso dei viaggi, leggo libri e riviste per aggiornarmi, esco a fare una passeggiata per recuperare il contatto con la realtà. Non so bene quali processi mentali si innescano, ma basta poco perché inizi ad elaborare progetti e ipotesi per  nuovi post: la sosta in un bar interessante per un tè o un cappuccino, un passaggio in libreria, una puntata al mercato rionale o una passeggiata nel cento di Roma. C’è sempre un dettaglio, un ricordo che torna a galla, una tendenza da appuntare e a forza di annotazioni… ecco che la lista dei post da scrivere si arricchisce di idee e progetti!

Le idee per i post arrivano anche da... una passeggiata romana!

Le idee per i post arrivano anche da… una passeggiata romana!

 Vi avverto, starmi dietro non è ne’ facile ne’ riposante, soprattutto in viaggio: cammino per ore, visito musei, entro nei negozi, se possibile cerco di parlare con chi nel luogo ci vive e lavora, scatto foto a raffica a dettagli che a molti potrebbero apparire insignificanti. Voglio riempirmi gli occhi di ogni più minimo particolare per poterlo poi condividere – in modo obiettivo, onesto e veritiero, con chi legge il blog.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

13 Comments

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    khadi Agosto 21, 2017

    Che bello!! Mi sono rivista moltissimo nelle attività di te piccolina! Io ero in fissa con i fumetti. Avevo quaderni e quaderni su cui li disegnavo inventandomi storie ispirate a Candy Candy o a Gig Robot. Dopo la lettura di Piccole Donne però è venuta la fase romanzo, devo ammettere abbastanza noiosa. Poi, a 11 anni, sono arrivati i diari personali e, da lì, non mi sono più fermata. A 31 anni i diari personali sono diventati blog ; )

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      Claudia Boccini Agosto 21, 2017

      Piccole scrittrici crescono 😉
      Grazie per essere passata, Khadi!

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    Monica Marzo 01, 2015

    le mini-riviste duplicate con carta carbone mi hanno commossa! Un posto bello e sincero!

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      Claudia Boccini Marzo 02, 2015

      Monica, sono della generazione in cui i pc erano “un qualcosa” che si trovava solo sui libri di Isaac Asimov… ;). Ovviamente quando andavo in ufficio a trovare papà era una pacchia, perché potevo utilizzare la fotocopiatrice!
      Grazie mille per il tuo commento, sempre molto apprezzato 🙂

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    Serena @ BlackCatSouvenirs Febbraio 18, 2015

    Bellissimo post, in cui mi riconosco molto… a cominciare dal fatto che anch’io da bambina creavo le mie mini-rivistine da regalare alle cuginette ed alla mia migliore amica, e per finire con quello che il mio lavoro “vero” mi porta via sempre troppo tempo che preferirei dedicare alla scrittura ed alla vita.
    Eh sì, anch’io quando ne parlo mi sento dire “Beh, ma il blog è solo un hobby, no?”. Eh no, perché per farlo bene e per farlo con assiduità è di fatto un secondo lavoro, che oltre che di tempo ha anche bisogno di costanza ed organizzazione.
    Però mi dà dieci milioni di volte in più soddisfazione questo che qualunque altra cosa; e anche se probabilmente non mi porterà mai niente altro in più che soddisfazione… beh, vuoi mettere, mica è poco 😉

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      Claudia Boccini Febbraio 22, 2015

      Ecco, ci siamo capite alla perfezione! Fa piacere non sentirsi sole come la molecola di sale nella pubblicità dell’acqua Lete di qualche anno fa… (Scusa se rispondo solo ora ma ero all’estero!)

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    Alessandra Febbraio 09, 2015

    Che sei un tornado, già lo sapevo. Che sei una scrittrice nata, pure. Che da te c’è da aspettarsi di tutto – nuovo e sorprendente, interessante e onesto – anche. Insomma, sono una tua fan ^_^

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      Claudia Boccini Febbraio 09, 2015

      Alessandra, quanto ti voglio bene!
      Tu sei troppo buona con me… sono solo un’apprendista pennivendola, senza grandi ambizioni se non quella di ritagliarmi un po’ di serenità (ed il blog aiuta, molto meglio di una seduta dal terapeuta…).
      🙂

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    Amisaba Febbraio 09, 2015

    Bellissimo post Claudia! Grazie per averci reso partecipi di questo pezetto della tua vita. Nio, avendoti conosxiuto di persona, non posso che confermare la tua professionalità e il tuo entusiasmo.

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    annalisa Febbraio 08, 2015

    E brava la nostra Claudia! Che energia…. Io sono un bradipo al confronto. È che tu ci credi, io invece mi sono molto smontata e sono sempre più le volte che se mi viene un’idea per un post poi la accantono. Che tanto a chi interessa?

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      Claudia Boccini Febbraio 08, 2015

      Come ti ho già detto una volta, intanto interessa a me! No, scherzi a parte, io adoro i tuoi post: anche se non sempre commento, li leggo tutti (quasi tutti: non sempre leggo quelli sui gruppi musicali perché ci capisco poco e quei pochi gruppi che conosco mi fanno venire il magone… ).
      Credo comunque che sia normale avere di tanto in tanto un po’ di “stanca”. Sei ironica, capace di vedere attraverso la realtà, “puntuta” e critica quel che basta per interessare ed incuriosire. Ed il tuo è un blog di nicchia, parli di fotografia, collezioni, arte, musica, incontri e storie… insomma, sofisticato quel tanto che basta per non essere mai noiso: ce ne sono pochissimi così… 🙂

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        annalisa Febbraio 08, 2015

        Grazie cara! E buon lavoro !

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          Claudia Boccini Febbraio 09, 2015

          Grazie Amina… mai come in questo momento sono in fase iper-trafelata e una vocina piccola piccola, che viene dal fondo del cuore, mi domanda insistente: “ma chi te lo fa fare?” 🙂

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