Comfort food: l’olio extravergine di oliva e le zuppe

In Italia – e nel Mediterraneo in generale – l’uso dell’olio extra vergine d’oliva è talmente comune da farci dimenticare quanto sia prezioso. Se per noi è normale utilizzarlo come condimento, altrettanto non lo è in molti paesi europei ed extraeuropei, dove al posto dell’olio extra vergine di oliva vengono utilizzati grassi animali o vegetali, talvolta di origine non così chiara. Ed è proprio l’olio extravergine di oliva l’alimento che più mi manca quando sono in viaggio: chiedere una semplice insalata e non avere a disposizione l’ampolla con l’olio per condirla è sempre un piccolo choc per chi proviene dalla Nazione dove la cultura del mangiare bene è innata. Inutile auto-convincersi che le salse ed i dressing proposti al posto dell’olio extravergine di oliva siano altrettanto validi: sono buoni, è vero, ma non sono davvero la stessa cosa.
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Una zuppa di verdure e olio extravergine di oliva… sapore di casa!

Succede quindi che non appena rientrati sul “suolo italico”, una delle prime pietanze che vien voglia di mangiare – naturalmente subito dopo aver prioritariamente messo a tacere l’immancabile astinenza da pastasciutta  – è una bella zuppa di verdure condita con un bel filo d’olio extra vergine a crudo. L’aroma dell’olio, che allo stesso tempo sa di prati, di fiori e di fieno verde appena falciato, esalta anche la zuppa più povera e, si, lo ammetto, per me il profumo dell’olio è anche profumo di casa.
Oltre al potere evocativo dell’olio extravergine di oliva, come non ricordare il suo riconosciuto potere antiossidante e la ricchezza in vitamina E, potente molecola anti-invecchiamento?
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Dai racconti degli olivicoltori toscani ed umbri (incontrati nel corso di Frantoi aperti, sia nel 2014 che prima ancora nel 2013) ho appreso il valore – non solo economico – dell’olio extravergine di oliva. Che è fatto di lavoro (duro), impegno (tanto), difficoltà (notevoli, come quest’anno con la produzione dimezzata a causa della cosiddetta “mosca dell’olio“). Ma che è anche pieno di orgoglio: quello di produrre un alimento unico e prezioso, parte essenziale del nostro patrimonio culturale e gastronomico. Buono da mangiare “a crudo” ma non solo: l’olio extravergine di oliva è indicato anche per la cottura perché raggiunge il “punto di fumo”, dannoso per le qualità organolettiche, all’elevata temperatura di 200°, ben difficile da raggiungere perfino nelle fritture!
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foto del Museo dell’olio del Frantoio Bartolomei, di Montecchio (TR)

L’olio extravergine è un alimento che da sempre fa parte della nostra tradizione: ha accompagnato la nutrizione dei nostri nonni e perfino nelle cucine più povere – se nelle madie c’era un sacco di farina ed una bottiglia di olio, non c’era timore di soffrire la fame. Per me non c’è nulla di più appetitoso ed appagante di una fetta di pane appena tostato al  fuoco del camino, coperta da un sottile filo di olio di oliva appena franto e qualche granellino di sale. Un vero comfort food: ritrovare sapori veri, semplici ma proprio per questo più preziosi, ritrovare il calore di una giornata di festa, i ricordi di infanzia, il sapore della cucina “di mamma”.

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L’olio è un bene prezioso C’è chi, come Extra Virgin – The oil hunter, va in cerca degli oli italiani migliori per commercializzarli

La ricetta della zuppa di verdure del ritorno a casa:

  • mezzo cavolfiore lavato e suddiviso in cime
  • una manciata di spinaci teneri
  • due cipolle fresche a fettine (anche i gambi teneri, se possibile)
  • due zucchine a tocchetti
  • mezzo barattolo di ceci lessati
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
  • cerfoglio o basilico
  • formaggio pecorino

Far cuocere a fuoco lento tutte le verdure ed i ceci per 40 minuti in una pentola con acqua salata (il liquido deve coprire le verdure), ad eccezione degli spinaci e del cerfoglio/basilico.

Nel frattempo, impiegate il tempo per disfare le valigie, far partire una lavatrice, scaricare le foto di viaggio…

Frullare e aggiungere le foglie di spinaci e far cuocere ancora per 10 minuti. Aggiungere le erbe aromatiche, condire con olio extra vergine d’oliva a crudo e se piace aggiungere formaggio pecorino.

Ed ora,  che si è fatta quasi ora di pranzo – vado ad assaggiare la mia zuppa di verdure!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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