Arte, cultura, tradizioni: con Paola alla scoperta di Madrid

Oggi  La Bussola e il Diario ospita il post scritto da una super guest, viaggiatrice e bravissima fotografa: insieme a Paola, amica appassionata di design e arredamento, andiamo alla scoperta di Madrid. Un itinerario completo,con tante informazioni utili ed adatto  sia ai grandi che ai più giovani, che può essere una buona base da cui partire per creare il vostro itinerario personalizzato se se avete in programma un viaggio nella Capitale spagnola. Vi lascio  in ottima compagnia: Paola è una scrittice capace ed avvincente , ne sarete entusiasti!!

*****

Buongiorno viaggiatori. Mi chiamo Paola Sampietro, sono responsabile ufficio acquisti di una società che si occupa di elettronica, ma le mie grandi passioni sono i viaggi, la fotografia, la scrittura e l’arredamento (non strettamente in questo ordine). Vivo in un piccolo borgo sulle colline piemontesi affacciato sul Lago Maggiore; ho un marito, un bimbo di 10 anni e un cucciolo di labrador di 3 mesi (che è arrivato a riempire la nostra vita dopo la perdita del nostro labrador Pongo…). Sia io che mio marito adoriamo viaggiare e il nostro bambino è cresciuto di conseguenza… infatti lo chiamiamo “il bambino con la valigia” (è salito per la prima volta su un aereo a 3 mesi e non ha più smesso…). Mi sono sentita lusingata quando Claudia mi ha proposto di scrivere sul suo blog “La bussola e il diario” un resoconto del mio viaggio a Madrid: spero possa essere interessante, anche perché questa città è stata una vera scoperta. 


    L'ORSO E IL CORBEZZOLO (1)

¡VAMOS!

Dopo aver visitato Barcellona mi ero ripromessa che la prossima meta spagnola sarebbe stata Valencia, ma non avendo trovato un volo soddisfacente per il periodo prescelto ho deciso di puntare su Madrid (in questo caso avrei trovato di sicuro d’accordo mio figlio Lorenzo, amante del calcio e del Real Madrid). Mi metto come sempre in moto subito per il volo con Easyjet (www.easyjet.it): partenza ore 7.00 da Milano Malpensa venerdì 13 marzo e rientro ore 20.40 da Madrid Barrajas domenica 15 marzo, così avrò tre giorni interi per godermi la città e le sue bellezze.

Partenza e arrivo in perfetto orario; una volta recuperata la valigia, ci dirigiamo verso la metropolitana dove troverò poco prima di accedervi un ufficio del turismo per acquistare il cosiddetto “abono turistico”(www.metromadrid.es/en/viaja_en_metro/tarifas/abonos/contenido02.html) e la “Madrid Card” per i nostri 3 giorni di visita.

L’abono turistico è un abbonamento che consente di spostarsi velocemente utilizzando tutti i mezzi ad un costo vantaggioso rispetto al singolo biglietto: infatti prevede un numero illimitato di corse su tutte le linee della metropolitana di Madrid, treni suburbani, autobus compreso l’accesso all’aeroporto (che da solo costa € 4,50 a tratta); noi abbiamo scelto la formula di 3 giorni per la zona A, che corrisponde alla zona centrale più l’aeroporto, pagando noi adulti € 18,40 a testa e Lorenzo € 9,20.

La Madrid Card invece permette di visitare i principali musei e attrazioni della città con un unico biglietto saltando le code (tra gli altri Museo del Prado, Museo Thyssen-Bornemisza, Museo Reina Sofía, Tour del Santiago Bernabéu, Palazzo Reale, Tour della Plaza de toros de Las Ventas); con la Madrid Card viene rilasciato anche un libretto e una mappa che si riveleranno utilissimi.

Inauguriamo subito il ns. abbonamento con la metropolitana (che risulterà essere ben servita e capillare) e dopo 3 cambi arriviamo alla fermata Sevilla per dirigerci al nostro albergo Quatro Puerta del Sol prenotato su www.booking.it (scelto per l’ottima posizione, vicinissimo alla fermata della metro e alla Gran Via); avevo chiesto via mail se potevo lasciare i bagagli in deposito visto che saremmo arrivati alla mattina (di solito le stanze negli alberghi sono pronte dalle 14.00) e infatti veniamo accontentati; il personale alla reception è molto disponibile e parla un ottimo inglese (anche se cercherò durante questa vacanza di parlare il più possibile lo spagnolo per rispolverarlo un po’…); ci segnalano inoltre che potremmo fare colazione in hotel al costo di € 7,00 a testa (mentre su Booking richiedevano € 13,50) ma io ho già pianificato dove far colazione… ne parlerò più avanti; ci vengono date informazioni su quanto poter vedere in zona e una cartina per muoverci.

Andiamo subito a fare un giro nella Gran Via, in Plaza Puerta del Sol che è la piazza più grande e famosa di Madrid (da vedere la statua dell’orso con il corbezzolo – simbolo di Madrid – e il km zero, vale a dire il punto di riferimento della rete stradale della Spagna a partire dal quale si misurano le distanze in chilometri su tutte le strade nazionali) e infine in Plaza Mayor: bellissima piazza, un vero e proprio salotto circondato da palazzi d’epoca ornati da splendide balconate; al centro della piazza c’è la statua di Filippo III sul suo bel cavallo; la piazza è caratterizzata dalla presenza di personaggi alquanto bizzarri ed è ricca di ristoranti e tapas: complice la bellissima giornata, decidiamo di sederci all’esterno di uno di questi locali e gustarci un “bocadillo de calamari”, in pratica un panino imbottito di anelli di calamari fritti. Divino! Con la pancia piena ci dirigiamo verso il Museo Thyssen-Bornemisza (www.museothyssen.org) e iniziamo la nostra visita culturale della città: chiaramente, avendo al seguito un bambino di 10 anni, la nostra visita ai musei sarà limitata alle opere che avevo precedentemente selezionato a casa così evitiamo di trascorrere troppo tempo al chiuso facendolo annoiare; anzi, abbiamo fatto una sorta di “caccia al tesoro” perché dovevamo trovare proprio le opere che avevo scelto. Questo museo si trova lungo Paseo del Prado che rappresenta il centro culturale di Madrid; il nome del museo deriva dal fatto che le opere provengono da una raccolta privata del magnate tedesco dell’acciaio Thyssen-Bornemisza; si spazia dal Rinascimento italiano alla pittura moderna passando da Canaletto, Caravaggio, Tiziano fino ad arrivare a Van Gogh. Noto da subito che i musei madrileni sono ben organizzati dandoti la possibilità di lasciare al guardaroba le borse ingombranti e eventuali giacche/cappotti e supportandoti con le audioguide in lingua, tutto compreso nel biglietto d’entrata.

MUSEO REINA SOFIA

Dopo un’ora e mezza circa usciamo per proseguire la visita culturale al Museo del Prado (www.museodelprado.es), che si trova sulla stessa via. Questo museo è immenso: infatti non basterebbe una giornata intera…Si trovano esposte opere dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, fra cui Botticelli, Caravaggio, El Greco, Goya, Rembrandt, Velázquez e molti altri ancora. Posso dire che mi sono piaciuti i quadri di Goya, La maja desnuda e La maja vestida, posti uno accanto all’altro.

Usciti dal museo dopo un paio d’ore (tra l’altro una parte del museo era chiusa per lavori…), decidiamo di approfittare della bella giornata di sole per fare un giro al Parque del Retiro che si trova a pochi passi da qui; passiamo davanti alla Parroquia San Jerónimo El Real ed entriamo nel parco attraverso la Puerta de España: è molto ben curato e frequentato – del resto è sabato pomeriggio! Ci fermiamo a mangiare qualcosa in un bar a fianco del laghetto gremito di barche a remi (che si possono affittare in loco) per poi proseguire verso il Palazzo di Cristallo e la Fontana dell’Angelo caduto: da qui ammiriamo il tramonto del sole sulla città, uno spettacolo!

Rientriamo in albergo e andiamo in camera (avevamo richiesto anche una stanza ai piani alti per evitare i rumori del traffico e siamo stati accontentati: siamo alloggiati al quinto piano). Disfiamo i bagagli, un riposino, doccia rigeneratrice e siamo pronti per la prima serata madrilena. L’atmosfera all’esterno è bellissima: clima piacevole, molta gente a passeggio, tanta polizia per strada. Abbiamo deciso di cenare al “Museo de Jamon” in Calle Mayor (www.museodeljamon.es), reso famoso da Almodovar nel film Carne tremula. Posto ideale per gustare la cucina spagnola, in particolare il prosciutto Serrano e Iberico (non appena entrate lo capirete vedendo la quantità di prosciutti appesi). Si può scegliere di acquistare un panino nel negozietto che dà sulla strada, di assaporare le tapas al piano terra “in piedi alla barra” oppure di salire al primo o secondo piano sedendosi al tavolo del ristorante: optiamo per quest’ultima soluzione, anche perché siamo abbastanza stanchi… Ordiniamo un antipasto di prosciutto tipico (ovviamente) e una paella per tre. Direi che Il rapporto qualità/prezzo è ottimo.

IL MUSEO DE JAMON

Il secondo giorno ci svegliamo alle 8.30 e andiamo a far colazione alla Mallorquina (www.pastelerialamallorquina.es), la più antica pasticceria di Madrid fondata nel 1894 che si trova in Plaza Puerta del Sol; si può mangiare al banco in piedi oppure – come abbiamo fatto – noi salire al primo piano e sedersi al tavolo; unica raccomandazione andarci presto (apre alle 9.00) perché è sempre affollatissima. Da non perdere assolutamente le “napolitanas de crema”. Dopo quest’ottima colazione proseguiamo la visita culturale andando al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (www.museoreinasofia.es) che è un museo di arte moderna e contemporanea, dedicato a tutta la produzione artistica dall’inizio del Novecento fino ai giorni nostri. Qua potrò finalmente ammirare l’opera del grande Pablo Picasso, Guernica, che da sola vale la visita (peccato solo non si possano fare foto né a questo quadro né alle altre opere della sezione dedicata a Picasso…). Tra le altre sono da ammirare opere di Dalì, Gris, Miró. Carino salire ai piani superiori utilizzando uno dei due ascensori esterni trasparenti dai quali è possibile scorgere la città dall’alto.

Usciti dal museo ci dirigiamo di fronte verso la stazione Atocha Renfe, resa tristemente famosa dall’attentato dell’11 marzo 2004 nel quale persero la vita ben 191 persone (a ricordarlo proprio di fronte alla stazione è stato costruito un enorme cilindro di vetro alto 11 metri che si può visitare entrando dalla parte sotterranea della stazione; fa molto effetto leggere le frasi che i cittadini scrissero nei giorni immediatamente successivi all’attentato in ricordo delle vittime). La stazione all’interno è stupefacente: un vero e proprio giardino tropicale con palme, bambù e tantissime tartarughe che gremiscono i laghetti! Diciamo ben diversa dalle anonime stazioni a cui siamo abituati…

Proprio da questa stazione prendiamo la metro per dirigerci verso quello che sarà lo scopo del viaggio per il piccolo Lorenzo: il Santiago Bernabéu, tempio del Real Madrid per lui  e sede della mitica finale dei mondiali di Spagna 82 per me e mio marito… come siamo vecchi!!! Diciamo che questo è il luogo nel quale abbiamo trovato in assoluto più persone. Il tour del Bernabeu è senza la guida ma ben tracciato: lascia comunque meravigliati per l’itinerario che passa dagli spalti al museo degli innumerevoli trofei, dagli spogliatoi (con tanto di piscina idromassaggio…) alla sala stampa fino ad ammirare l’imponenza del campo da gioco e con la possibilità al termine di potersi sedere nella Tribuna Vip e di calpestare un pezzetto del prato dello stadio. Il percorso non poteva finire se non al negozio dedicato alla squadra, dove – ovviamente – abbiamo acquistato la maglia di Cristiano Ronaldo.

ARENA DE TOROS

Dato che ci resta ancora del tempo andiamo in Plaza de Toros de Las Ventas, che è la più importante “plaza de toros” della Spagna; con l’entrata si ha diritto anche all’utilizzo dell’audioguida; diciamo pure che lo “spettacolo” della corrida non lo condivido assolutamente, ma l’architettura moresca di questa costruzione è bellissima: quindi ci limitiamo a fare un tour veloce guardando l’aspetto estetico e tralasciando i collegamenti alla manifestazione così tanto cara agli spagnoli.

Questa sera decidiamo di andare a mangiare la famosa paella al Ristorante La Barraca (www.labarraca.es) che si trova vicino alla Gran Via nel quartiere gay Chueca: non abbiamo prenotato – è sabato sera – ma alla fine la signora che ci accoglie all’entrata ci trova un tavolo; il locale è molto carino, ci sono diverse stanze e alle pareti sono appese foto con personaggi famosi. Ordiniamo l’antipasto di pesce (molto buono) e poi la paella di solo pesce: non male, ma sinceramente non all’altezza della sua fama né del prezzo (decisamente migliore e più a buon mercato quella della sera prima al Museo de Jamon…). Usciti dal ristorante facciamo un giro nella Gran Via notturna: meravigliosi i palazzi tutti illuminati (in particolare quello della Telefonica) e poi per caso finiamo nella famosa “Calle de la Montera”, famosa per le signorine dai facili costumi (noto che sono tutte vestite allo stesso modo: shorts neri ridottissimi, giubbotto e tacchi vertiginosi); ce se sono almeno un paio per ogni alberello ma non danno fastidio, nel senso che anche Lorenzo non si è neppure accorto della loro presenza…BOCADILLO DE CALAMARES

Domenica: terzo e ultimo giorno. Prepariamo le valigie e le lasciamo in deposito in hotel dopo aver effettuato il check-out in modo da poterci godere anche l’ultimo giorno in piena libertà. Anche questa mattina colazione alla Mallorquina (per non perdere il vizio…), quindi prendiamo la metro fino alla fermata La Latina per andare a visitare El rastro, il tipico mercato della domenica mattina madrilena: devo dire che un po’ mi ha deluso; nulla di particolare a parte qualche bancarella originale, ma comunque tanta gente! Dopo un rapido giro, accontentiamo Lorenzo andando a visitare Il Museo de cera (www.museoceramadrid.com), una sorta di Madame Tussauds dei poveri… però a Lorenzo è piaciuto. Ormai è giunta l’ora del pranzo e decidiamo di buttarci nella bolgia del Mercado de San Miguel (www.mercadodesanmiguel.es), uno dei luoghi che mi ha entusiasmato di più in questa vacanza! In pratica, si tratta di un mercato al coperto che si trova appena fuori dalle porte di Plaza Mayor. Direi il posto ideale per gustare le tapas. All’interno ci sono banchi di ogni genere: si passa dal pesce alla carne, dai salumi ai formaggi, dalle ostriche alle verdure. Noi abbiamo preso un cartoccio di salumi, tapas a base di pesce a 1 € cadauna, seppie e gamberi, jamon y queso e abbiamo terminato con le fragole, il tutto accompagnato da un ottimo calice di vino bianco bello fresco. Il problema in questo luogo è la presenza di tantissime persone e la mancanza di posti a sedere: infatti, al centro del mercato ci sono dei banconi con le sedie ma sono sempre prese d’assalto (diciamo che il nostro piccolo Lorenzo è stato bravissimo a trovarci il posto mentre noi eravamo impegnati ad acquistare le pietanze… bravo soprattutto a non farsele “fregare”). Quindi, luogo caotico ma molto suggestivo. Vale sicuramente la pena andarci.

Successivamente ci dirigiamo a piedi verso il Palacio Real (www.patrimonionacional.es) che è ancora oggi la residenza ufficiale del re di Spagna e nel quale si tengono tutte le manifestazioni ufficiali e le cerimonie di Stato. Al piano terra c’è la Farmacia reale, contenente numerosi vasi di medicinali che venivano usati per curare gli ammalati della corte (purtroppo chiusa per restauro…). Salendo il maestoso scalone principale si entra nei vari saloni. Peccato non poter rappresentare fotograficamente lo sfarzo di questi ambienti (le foto sono vietate): le stanze sono lussuosamente arredate in modo impeccabile (salone del trono, cappella, sala da pranzo apparecchiata di tutto punto…). All’esterno c’è un ampio cortile addobbato con lampioni dorati con una bella visuale sulla cattedrale posta di fronte, mentre sul lato nord si estendono i Giardini di Sabatini. Usciti dal Palazzo andiamo di fronte a visitare la Cattedrale dell’Almudena (www.catedraldelaalmudena.es) che è il principale luogo di culto cattolico di Madrid e sede dell’arcidiocesi vescovile. Da fuori risulta abbastanza anonima, meglio all’interno ma nulla di particolare (forse per via della sua costruzione recente); presenta una classica pianta a croce latina con tre navate e transetto; custodisce la statua della Madonna dell’Almudena, protettrice di Madrid, ed è stata consacrata da Papa Giovanni Paolo II nel 1993. Degno di nota sicuramente l’organo, veramente bello.

GRAN VIA IN NOTTURNA

Abbiamo ancora un po’ di tempo prima di andare all’aeroporto e quindi facciamo un giro diurno sulla Gran Via: anche di giorno i palazzi sono bellissimi; vale la pena entrare a vedere quello della Telefonia (da notare i vecchi pavimenti che si intravedono attraverso dei “piastrelloni” trasparenti) e la sede di H&M (mai visto un negozio di abbigliamento così bello all’interno). Capatina allo store della Apple in Plaza Puerta del Sol, così scarichiamo la posta di casa approfittando del free wifi e Lorenzo gioca un po’ sui tablet a disposizione. Ora però è proprio ora di rientrare: riprendiamo i bagagli in hotel, saliamo sulla metro e dopo i tre cambi come nell’andata arriviamo in aeroporto. Aereo in perfetto orario.

Adiós  Madrid!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

5 Comments

  1. Avatar
    Michela Marzo 13, 2016

    Complimenti Paola, ad Aprile farò tre giorni a Madrid e questo post mi è stato utilissimo!!

    Reply
  2. Avatar
    Floriana Maggio 14, 2015

    Complimenti Paola, bellissimo reportage … attendiamo il prossimo viaggio 😉

    Reply
  3. Avatar
    Floriana Maggio 14, 2015

    Complimenti Paola, bellissimo reportage … magari un giorno ci potra’ essere utile … 😉

    Reply
  4. Avatar
    Alessandra Maggio 06, 2015

    Paola, bellissimo visitare Madrid con te e la tua famiglia!

    Reply

Leave reply

Fai clic qui per annullare la risposta.

<