Salerno: il Giardino della Minerva

CollageMinerva2Quando visitate Salerno, fate in modo di inserire nel vostro itinerario il Giardino della Minerva, dove è conservata una raccolta di erbe fitoterapiche e medicinali degna di un giardino dei semplici di un Monastero: ma non prendete il veloce ascensore comunale – è semi nascosto in uno dei vicoli dinanzi al Comune cittadino – ma cercate di arrivarci seguendo il percorso che costeggia Via Trotula De Ruggiero, il Duomo e poi lungo Via Tasso. Per arrivarci siete obbligati a passare nella Salerno più vera, fatta di cortili signorili, corti affrescate, giardini segreti ed anche, spesso, di muri scrostati dal tempo. Una volta giunti al Giardino della Minerva la vista può godere del panorama sul Golfo di Salerno, fino ad arrivare giù sulla costa cilentana .

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Il Giardino della Minerva è il più antico giardino europeo dedicato alla coltivazione e conservazione delle erbe medicinali: già nel XII° secolo questo luogo riparato dal vento, dove il microclima ricrea delle condizioni ottimali per lo sviluppo di piante provenienti da Paesi lontani, era utilizzato per coltivare erbe officinali, sebbene solo negli ultimi 15 anni, grazie ad una lungimirante azione di recupero, sia tornato all’antico  splendore.

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Il Giardino della Minerva fu inizialmente creato da Matteo Silvatico, un medico appartenente alla medievale Scuola Salernitana che durante i suoi viaggi collezionava talee di piante usate dalle popolazioni locali come medicinali. Una volta tornato a Salerno, le piccole talee venivano piantate e coltivate sui terrazzamenti del Giardino, caratterizzato da un ingegnoso sistema di vasconi e pozzi che garantiscono tutt’ora una valida irrigazione del terreno. Il “viridario” era funzionale all’attività accademica di Matteo Silvatico: poteva così mostrare ai suoi allievi le piante nella loro reale forma (e quindi non solo composti secchi).

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L’attuale sito  si trova all’incirca due metri sopra il primigenio Giardino della Minerva medievale: tale modificazione di livello deriva dall’azione degli agenti atmosferici e dalle alluvioni – alcune devastanti, come quella del 1954 – che nel corso dei secoli hanno interessato l’area. Prima di diventare un luogo di cultura e di conoscenza della Natura aperto al pubblico, il sito era di proprietà del prof. Giovanni Capasso, che lo donò poi alla Pia Casa di Ricovero; è ora nel patrimonio del Comune di Salerno.

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Si arriva al Giardino della Minerva percorrendo Via Tasso e quindi un vicolo in salita: sulla vostra sinistra trovate cartelli  che indicano il sito ed una porta, piccola e quasi nascosta, da cui si ha l’accesso al Giardino. Preparatevi a meravigliarvi e a farvi stordire dai tanti profumi che si levano dalle aiuole: rosmarino, salvia, ruta, menta, origano, camomilla, melissa e centinaia di altre specie, ciascuna identificata con un cartello che riporta il nome botanico e quello volgare oltre ad alcuni elementi di fitoterapia. Il Giardino è strutturato a terrazze, con più livelli che prendono il nome dalle fontane  (la “Rosa dei Venti”, la “Gorgone”, la peschiera, tanto per citarne alcune) collegati tra loro da scale coperte da pergolati.

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In sottofondo si ode  lo scorrere dell’acqua, la cui abbondanza caratterizza i Giardini della Minerva: grazie ad un sapiente sistema di irrigazione a caduta, tutti i livelli del giardino ne beneficiano. Nella parte bassa del giardino vi è una grande aiuola rotonda,  suddivisa in quadranti e in settori. Il gioco cromatico creato dalla ghiaia non è casuale: il colore dei sassolini cambia in base all’utilizzo delle piante che vi hanno dimora (più sono utili per malattie gravi, più la ghiaia è scura), in un insieme di linee curve e rette che ricorda le linee pulite di un giardino all’italiana.

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I diversi settori dell’aiuola centrale sono identificati dai nomi che caratterizzavano le terapie della scuola medica salernitana, che riconduceva le malattie e quindi le cure ai quattro elementi naturali (aria, acqua, terra e fuoco), alle “quattro qualità” (secco, freddo, caldo e umico)  e infine ai quattro umori (bile nera, sangue, bile gialla e flegma): gli stessi elementi individuavano anche i quattro caratteri dell’uomo – sanguigno, flemmatico, melanconico, collerico. Solo la presenza equilibrata delle diverse caratteristiche garantiva l’armonia dell’Universo e, per estensione, del corpo umano.

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Nel Giardino sono coltivate oltre 200 specie vegetali per cui passeggiare tra le diverse terrazze è come sfogliare un trattato di botanica: salendo di livello in livello, poi, la vista cambia e l’orizzonte si allarga. Ma il Giardino della Minerva è anche un luogo dover fermarsi a recuperare la stanchezza della quotidianità,un angolo verde dove prendere un tè o una tisana seduti sulla caratteristica terrazza (la piccola tisaneria dell’Associazione Nemus, inserita nei locali di Palazzo Capasso, vende anche miscele di erbe, biscotti e articoli legati alla conoscenza delle erbe).

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Informazioni:

ingresso biglietto singolo € 3.00, annuale € 15,00 (previste riduzioni). Aperto da martedì a domenica (lunedì chiuso) dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Sabato e domenica orario continuato 10.00- 20.00.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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