Il sentiero degli Dei, Amalfi ed il Santa Caterina

Ho scoperto  la Costiera Amalfitana grazie a Francesco che, per le sue origini salernitane, sapeva bene quanto unica al mondo fosse la “terra degli Dei”, mare e montagna separate da una strada tortuosa, stretta e difficile da percorrere, scavata nella roccia, in cui i sorpassi sono vietati ed è facile trovarsi all’improvviso con il muso di un pullman in manovra;  una strada che ad ogni curva, ad ogni svolta, fa restare senza fiato per quanto sono spettacolari i panorami che si ammirano. Un’infilata di paesi unici, ciascuno con la sua storia e la sua tipicità, spesso a strapiombo sulla costa: Vietri, Cetara, Erchie e poi Maiori, Minori, Ravello, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, Positano. Arrivi nel primo paese e ti consegni volontariamente ad un vortice di emozioni, fatte di cielo azzurro, di mare increspato, di terrazzamenti, di cupole decorate da ceramiche variopinte che rifulgono sotto il sole della Campania Felix. E nulla è finto o artefatto, sebbene qui  il turismo non sia una conquista recente. Ma è un turismo consapevole, che cerca e pretende emozioni reali mescolate a relax, che vuole scoprire l’unicità dei luoghi, riempire le valigie di ricordi indimenticabili.

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La Costiera Amalfitana è stata a ragione inserita tra i beni del Patrimonio Unesco, terra incantata raccontata da tante  storie e da mille voci: qui hanno soggiornato Richard Wagner e Johann Wolfgang Goethe, Salvatore Quasimodo e Eugenio Montale,  John Steinbeck e Greta Garbo, tanto per fare qualche nome. E poi come dimenticare che da questi lidi partivano le navi che sfidavano il potere navale delle Republiche di Venezia, Pisa, Genova. Arte, cultura, natura, storia, affabilità degli abitanti… cosa altro chiedere ad un lembo di terra generosa?

 La Costiera Amalfitana è mare (seppure non sempre di facile accesso, preservato da scogliere rocciose a strapiombo) ed è anche montagne, quei Monti Lattari che formano baluardo e protezione dal vento creando un micro-clima ideale che prolunga fin nell’autunno inoltrato il piacere delle assolate giornate estive. I Monti Lattari sono terra di escursioni montane e di trekking e molte sono le impervie vie che collegano la costa con i paesi della montagna. Tra i più famosi itinerari vi è di certo il Sentiero degli Dei, che collega il paese  di  Agerola (600 mt. sul mare) con Nocelle, frazione di Positano, piccolo agglomerato di case abitato da poco più di un centinaio di abitanti, fino a pochi anni fa pressoché isolato.

Il Sentiero degli Dei (per saperne di più e visualizzare la cartografia altimetrica, seguire il link) ogni anno viene percorso da migliaia di scalatori e trekker esperti o da semplici viandanti in buona forma fisica in un tragitto che si svolge tutto in quota,a circa 500 metri di altitudine. Ed il bello è che, a parte alcuni tratti, è tutto in piano o in discesa!

Facile capire perché si chiama Sentiero degli Dei: si cammina a mezza costa e dall’alto la vista abbraccia interamente la Costiera, il contrasto del verde dei monti con il turchese del mare e l’azzurro del cielo non è un sogno, i sentieri si immergono nella macchia mediterranea, lo sguardo si perde sui mille terrazzamenti che ospitano le limonaie. Un percorso di 3 ore, per circa 6 km. di cammino, lungo un sentiero agevole con un dislivello di 200 metri in discesa e un centinaio in salita, che incrocia sul suo percorso eremi , boschi di castagni, valli dove scorrono freschi torrenti. Forse un percorso non proprio adatto a tutti, ma quasi; di certo, uno dei sentieri più belli al mondo!

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Una volta terminato il percorso e tornati “sulla terra”, il premio sfarzoso per tanta fatica si trova ad Amalfi, che può essere considerata la “capitale” della Costiera Amalfitana: la Cattedrale di Sant’Andrea, più conosciuta come “Duomo di Amalfi”, accoglie i viandanti e li stupisce con le 120 leggiadre colonnine marmoree del Chiostro del Paradiso, con la Basilica del Crocifisso del XI secolo, con la preziosa Cripta di Sant’Andrea con le reliquie del Santo. Ma è lo stesso impianto urbano di Amalfi, fatto di viuzze che si intersecano in un’apparente caos primordiale e di vie che salgono verso la valle delle Ferriere ad essere intrigante e poco conta che qui nei secoli scorsi operassero cartiere (visitate il piccolo museo della carta), che qui Flavio Gioia perfezionasse l’uso della bussola o che nei sottoportici le targhe affisse ricordino i nomi illustri che hanno visitato Amalfi, se i bar ed i ristoranti con i tavoli all’aperto ed i  tanti negozietti che offrono prodotti locali richiamano i visitatori come sirene melodiose.

E poi c’è lui, lo “sfusato amalfitano”, il limone più famoso d’Italia coltivato sulle terrazze di terra strappate alla montagne con il lavoro di generazioni, il cui profumo fresco e rinvigorente si ritrova nei liquori, nei profumi, nelle insalate asprigne e nei dolci golosi che le pasticcerie offrono ai passanti, che fanno venire appetito anche se non si ha fame (e sì, non perdetevi la fabbrica artigianale del limoncello di Amalfi, beatevi la vista con i grandi bottiglioni di alcool in cui sono messe a macerare le bucce dei limoni e riempitevi le narici con il profumo intenso dell’agrume).

Anche i gourmet riusciranno a stupirsi, ad Amalfi: oltre ai prodotti ittici di zona – come non ricordare le Alici e la Colatura di Alici di Cetara (così simile al Garum latino per metodo di produzione eppure tanto buona sulle verdure e sulla pasta) ed il pesce fresco di Praiano, giungono qui dalle montagne i prodotti caseari a denominazione protetta tra cui il provolone del Monaco, la provola affumicata, il fior di latte ed i salumi saporiti stagionati all’aria fresca che spira in quota. Non mancano frutti “antichi” e rari come la pera pennata e la mela limoncella, oltre a castagne e noci in stagione.

Se forse Amalfi appare troppo turistica di giorno, di sera, una volta partito anche l’ultimo pulmann di gitanti, la cittadina si riappropria del suo charme e della sua nobiltà fatta di  ristoranti eleganti, affacci sul mare e notti stellate. E per terminare la giornata in Costiera Amalfitana, cosa c’è di più bello di un albergo sorprendente, esclusivo ed elegante come solo un cinque stelle lusso di Amalfi può essere?

Ad Amalfi non mancano le belle strutture alberghiere, più o meno eleganti o raffinate ma di certo l’Hotel Santa Caterina di Amalfi è uno di quegli hotel che a me piacciono tanto, un hotel prezioso, un sogno da regalarsi (e regalare) per una notte magica, in cui vedere da ampie vetrate il golfo e farsi ispirare progetti di vita futura, circondati da arredi che sono un mix elegante fra stile antico e contemporaneo. Non un hotel qualsiasi, non per tutti: oltre alle 36 camere standard, superior e deluxe, ci sono 13 suite nell’edificio principale  ed altre 17 camere e suite nelle dépendances del parco. Le Suite e Junior Suite hanno vista sul golfo e sono dotate di vasca idromassaggio Jacuzzi mentre la Suite-Chalet Giulietta e Romeo dispone addirittura di un piccolo giardino privato con piscina riscaldata a sfioro! Al Santa Caterina l’accoglienza è superlativa anche nei  due ristoranti che propongono ricette tipiche amalfitane rielaborate o cucina di mare e le coccole continuano con la palestra vista mare, la spiaggia privata  con piscina raggiungibile tramite ascensori ed una SPA.

Perché un percorso di visita della Costiera Amalfitana ha diritto ad una conclusione degna degli Dei!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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