La meditazione attraverso il Sumi-e

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Cosa è il Sumi-e? L’ho scoperto a Chianciano al Festival Filosofie di Oriente e quello che a prima vista può sembrare una tecnica pittorica di grande effetto e alla portata di tutti, si rivela essere invece una delle tecniche più coinvolgenti di meditazione .

Ma andiamo con ordine. Il Sumi-e è di origine cinese, successivamente approdato in Giappone al seguito di monaci Zen, e non richiede altri strumenti che non siano pennelli (quelli utilizzati sono i tipici pennelli giapponesi da calligrafia, a “ciuffo”), una pietra, della carta di riso e dell’inchiostro di china nero da diluire con acqua. Il termine giapponese Sumi-e significa infatti pittura (e) con l’inchiostro nero (Sumi) ed è un genere di pittura che utilizza le diverse gradazioni del colore (che quindi possono essere di un grigio tenue fino ad un nero profondo). Il disegno più semplice, quello che ho provato a fare anche io è un tronco di bambù con delle esili foglie: ci si stupisce di quanto il risultato sia ben oltre ogni più rosea aspettativa solo sfiorando con il pennello, con una sostenuta delicatezza,  il foglio di carta di riso.

Prima di dipingere un bambù, bisogna che esso vi cresca nell’animo. Allora, col pennello in mano e lo sguardo concentrato, vi nasce innanzi la visione. Coglietela subito coi tratti del pennello, perché può dileguarsi presto, come la lepre all’approssimarsi del cacciatore” (Maestro Su Tung Po)

Inizialmente con l’aiuto di un Maestro, poi pian piano provando da soli, si distacca la mente da ogni pensiero contingente, ci si concentra sul “qui ed ora” per lasciare scaturire la creatività innata in ciascuno di noi. Nell’esercizio ripetuto, facendo ben attenzione a seguire i consigli del Maestro che insegnerà la corretta respirazione e la postura più indicata, anche chi non ha mai provato a dipingere riuscirà a creare piccoli capolavori di perfezione, sebbene non sia questo il fine vero del Sumi-e, che punta invece a rendere chi lo pratica più recettivo, consapevole del proprio spirito vitale e “accogliente”.

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Grazie a Fabiola di In Viaggio con Fabila per la foto

Praticare il Sumi-e è una disciplina dello spirito prima ancora che una tecnica pittorica, in cui il rapporto con il Maestro è fondamentale ed è basato sull’arricchimento e lo scambio reciproco, in clima di serenità e silenzio, ripetendo con concentrazione gesti armonici che colgono l’essenza della Natura e che alla fine fanno raggiungere lo Zazen, la meditazione .

 “Se riuscirai a comprendere che lo zazen è la grande porta della legge, sarai come il drago che entra nell’acqua o la tigre che rientra nel folto della foresta.” (Maestro Dogen, XIII secolo)

In Italia i corsi di Sumi-e sono tenuti dal Maestro Zen Beppe MokuZa Signoritti, fondatore e responsabile del Dojo zen “Bodai Dojo” di Alba (CN).

Se questa tecnica a metà tra arte e meditazione vi ha incuriosito e volete avere più più informazioni, potete approfondire sul sito Sumi-e curato dal Maestro MokuZa

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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