Quanto costa un viaggio fai da te in Thailandia?

Finalmente ho messo in ordine carte e scontrini e posso rispondere alla fatidica domanda, che più volte mi è stata rivolta: quanto costa un viaggio fai da te in Thailandia? Quanto avete speso tu e Francesco nel vostro viaggio? Per cui immagino che questo sarà un post che farà piacere leggere – per orientarsi, per avere qualche spunto sugli itinerari da percorrere ma soprattutto sul budget da preventivare – a chi ha in programma un viaggio in Thailandia. Credo che incuriosirà anche chi non deve andarci ma vuole conoscere quanto si può spendere in Thailandia, quanto il costo della vita sia maggiore o minore rapportato a quello dell’Italia: non so se ci siete anche voi nel gruppo, ma ne conosco tanti che almeno una volta nella vita, magari in un momento di sconforto, hanno esclamato “mollo tutto e fuggo in Thailandia dove tutto costa di meno“! Ma costa davvero, di meno? In parte troverete risposta in questo post, molto più nel post successivo, dove analizzerò nel dettaglio costi e spese,

1^ premessa: il post è per chi in Thailandia non c’è mai stato o se c’è stato non ha mai provato ad “auto-organizzarsi”. L’idea è di fornire uno “spaccato” dei possibili costi thailandesi e non vuole assolutamente essere esaustivo. So bene che in Thailandia si può spendere tanto, tantissimo, poco o pochissimo, dipende da mille fattori, mille scelte, mille aspettative e mille motivi. Questo è stato un viaggio atteso e voluto, in coincidenza di un evento importante. Non siamo backpackers (sebbene io abbia alle spalle anni e anni di escursioni con lo zaino) e ogni tanto ci piace coccolarci, questa volta ancor di più e probabilmente ciò non sarebbe stato possibile, con il nostro budget, se non in Thailandia. Quindi: la Thailandia ha molto da offrire, chiunque può trovare il suo spazio e la sua misura per viverla, con più o meno disponibilità economiche a disposizione.

sculture thai

sculture thai

Nei prossimi giorni (no, mesi, perché ho davvero tanto da scrivere e lo voglio fare con calma) vi parlerò approfonditamente delle nostre esperienze thailandesi, di quel che ci è piaciuto di più (e di meno) e di cosa assolutamente non perdere in un viaggio in quella che è definita – se devo dirlo, abbastanza impropriamente – la “terra del sorriso” (che poi, io, di sorrisi veri e spensierati ne ho visti pochini, a dirla tutta, almeno a Bangkok. In compenso, ho visto una città piena di militari e poliziotti, ma forse questo innalzamento del livello di allerta è dovuto agli attentati dell’estate 2015). Nel frattempo, noi ci facciamo letteralmente “i conti in tasca” e ne pubblichiamo i risultati. In questo post raccolgo infatti alcune informazioni sull’itinerario e sui costi sostenuti: più che un post, è un taccuino di appunti condiviso: di certo, credo che se io avessi avuto la possibilità di leggerne uno simile prima di partire, avrei migliorato di molto l’organizzazione dell’itinerario e, sicuramente avrei risparmiato parecchio!

2^ premessa: il nostro è stato volontariamente un viaggio NON economico: cercavamo comodità ed assenza di problemi ed avevamo a disposizione un budget non basso (ma che non potevamo sforare). Se avessi voluto davvero “andare al risparmio”, avrei impostato tutto un altro stile di viaggio, ma non è quello che volevamo ne’ cercavamo questa volta. Come già detto sopra, non siamo backpacker e, come si dice a Roma, “c’avemo n’età” per cui alcuni piccoli lussi di tanto in tanto ce li concediamo (magari mangiando pane e cipolla il resto dell’anno! 😛 ).

A proposito: per finanziarci questo viaggio sono stati fondamentali i metodi di risparmio “spicciolo” che, giorno dopo giorno, monetina dopo monetina (oddio, mi sembro zio Paperone quando racconta come ha costruito la sua fortuna in paperdollari partendo da un cent!) permettono di metter da parte gruzzoletti consistenti. Proprio quei metodi che di cui vi ho parlato nel post Risparmiare per viaggiare, che a quanto pare vi è piaciuto proprio tanto! Per dire, il volo aereo da Roma è stato “finanziato” con la somma dei tanti 2 euro messi da parte in un anno!

Bangkok skyline

Bangkok skyline

3^ ulteriore doverosa premessa: per questo viaggio in Thailandia la prima opzione che abbiamo valutato con Francesco è stata quella di appoggiarci ad una agenzia locale gestita da italiani per semplificarci la vita e la gestione delle prenotazioni (no, non vi faccio il nome, sul web ce ne sono davvero tante e tutte simili). Tuttavia, memori dell’esperienza con l’agenzia di viaggio a cui abbiamo delegato l’organizzazione del viaggio in Canada e soprattutto dopo aver capito – a seguito di un serrato scambio di mail – che quello che ci veniva proposto, gira che ti rigira, non era niente altro che un pacchetto turistico standard – che noi odiamo cordialmente – senza la possibilità di operare scelte sulle diverse attività proposte o sulla tipologia di hotel a meno di non spendere molto ma molto di più di quello che avrei speso io con prenotazioni autonome (oramai lo sapete, noi siamo un po’ fissati con gli hotel belli e sorprendenti, ma non siamo nemmeno ricchi o benestanti. Semplicemente, ci piace trattarci bene, per quanto ciò è possibile). Abbiamo quindi deciso di utilizzare il vecchio, consolidato metodo del “fai da te”.

Buddha reclinato, Bangkok

Wat Phao, Buddha reclinato, Bangkok

4^ (e finalmente ultima) premessa: va inoltre chiarito che sia io che Francesco siamo totalmente incapaci di trattare sui costi: se mi chiedi 100, io ti do 100 senza nemmeno mettermi a fare la manfrina del gioco al ribasso e ciò è stato uno svantaggio non da poco in Thailandia, dove invece con una capace trattativa spesso si riescono a spuntare prezzi migliori per noleggio auto, visite guidate ed escursioni, trasporti, acquisti. Quindi un viaggio fai da te in Thailandia a noi può costare X ma se voi siete capaci di trattare può costare X-Y (in cui Y è la variabile “trattativa”). La matematica non è il mio forte, ma avete capito il concetto

Un ringraziamento grande ma proprio grande va invece ad Andrea, blogger expat umbro a Bangkok, che mi ha aiutato con mille e passa informazioni pratiche e molto utili sulla Thailandia, dal clima che avremmo trovato a cosa mangiare (ed anche l’hotel di Bangkok l’ho scelto dopo sue rassicurazioni) nonché a Kevin, che ci ha aiutato a districarci con gli usi locali evitandoci una montagna di figuracce.

Come  idea il viaggio in Thailandia nasce a giugno 2015 per essere concretizzato in dicembre, mese sulla carta meno caldo ed afoso (io non sopporto il caldo e se mi è possibile cerco di limitare il disagio). La prima preoccupazione vera è stata di riuscire a trovare un volo aereo per Bangkok a costi più che sostenibili. Per nostra fortuna, la compagnia aerea Qatar in luglio ha lanciato una ottima offerta per un volo Roma-Bangkok e ritorno,  con scalo a Doha: in due abbiamo speso € 954,88, tutto incluso. La Qatar è una delle migliori compagnie, è stata insignita per il 5 anno consecutivo delle 5 stelle di Skytrack e insomma, il comfort è assicurato (sebbene non quanto avessi sperato, ma vi racconto di più nel post in cui racconto l’esperienza con Qatar Airways).

itinerario Thailandia

itinerario Thailandia

Una volta acquistato il volo “principale”, si trattava di pensare ai collegamenti interni: il nostro desiderio era infatti di fare inizialmente base a Bangkok per poi spostarci nel nord della Thailandia e successivamente regalarci qualche giorno di mare al sud, nella zona delle Andamane che, nel periodo dell’anno in cui saremmo partiti, ci hanno assicurato essere immune da monsoni (anche qui, grazie Andrea!).

La prima tratta, da Bangkok a Chiang Mai, l’abbiamo prenotata con Air Asia ad un costo davvero conveniente: 120€ in due (ed abbiamo scelto la tariffa più costosa per garantirci maggior bagaglio in stiva, sedili comodi e imbarco prioritario, altrimenti sarebbe costato poco più della metà). Un’ottima compagnia, efficiente e sicura, ma questo l’ho capito con il senno del poi, perché immediatamente dopo aver prenotato il volo con questa compagnia mi son venuti talmente tanti scrupoli sulla sicurezza che le tratte successive le ho prenotate con Thai International Airways, spendendo molto ma molto di più (il volo Chiang Mai – Krabi con scalo a Bangkok ed il rientro da Krabi a Bangkok sono costati, in totale 650€ in due).

white temple Chiang Rai

white temple Chiang Rai

Sistemata la parte “trasporti aerei”, ho iniziato a cercare gli hotel e, come potete immaginare, è stata una ricerca divertente ma molto complessa: non perché sia difficile trovarne, ma perché a Bangkok e in Thailandia in genere oltre alle guesthouse, agli ostelli ed agli alberghetti ci sono hotel splendidi a costi relativamente bassi, impensabili qui in Italia o comunque in Europa, e quindi la scelta è stata ardua.

Di certo, ci siamo voluti coccolare un bel po’ e per il soggiorno a Bangkok (tre giorni all’arrivo e due prima di ripartire per l’Italia) ci siamo rivolti al Mode Sathorn Hotel, un bel 4 stelle superiore tendente al 5 stelle (che meriterebbe tutte), assai comodo perché proprio davanti alla fermata Sura Sak dello Sky Train, metropolitana di superficie essenziale per spostarsi in città. In questo caso, lo ammetto: ho stra-esagerato. Non solo ho scelto una stanza executive, con vista sulla città ed un lungo elenco di benefit molto graditi comecolazione inclusa, open bar, thé delle cinque, piscina, palestra, utilizzo di stampante e pc, servizio personalizzato di concierge e  limousine con autista che ci ha accolti all’aeroporto internazionale Suvarnabhumi all’arrivo da Roma e ci ha accompagnati il giorno che siamo partiti per Chiang Mai all’aeroporto Don Mueang, da cui partono le linee aeree low cost,  ma sono letteralmente impazzita ed ho voluto anche l'”honeymoon package“, con upgrade in suite da sogno (un appartamento di oltre 100 mq, con due bagni spogliatoio, soggiorno, salotto), fiori, frutta, massaggi di due ore per me e Francesco, colazione in camera con champagne (che però non abbiamo fatto perché avevamo poco tempo) e, soprattutto, una bella macchina per il caffé a nostra disposizione con diverse cialde! Lo stresso hotel lo abbiamo scelto anche per a seconda parte del soggiorno a Bangkok, limitandoci solo all’Executive room (bellissima anche questa, ma di certo non quanto la strepitosa suite!). Maggiori informazioni sulla nostra “suite da luna di miele” le trovate nel post  “Una camera romantica per coppie in viaggio di nozze“.

Ovviamente il costo totale del soggiorno a Bangkok è stato elevato (788€) e avremmo potuto risparmiare davvero tanto – circa 350€ – anche con lo stesso hotel se solo avessimo scelto una stanza più semplice e senza tanti benefit accessori. In ogni caso, a Bangkok si trovano hotel di alto livello senza spendere troppo ma vi suggerisco – considerato il caldo afoso e torrido che imperversa in città ed il traffico spesso impossibile – di assicurarvi che il vostro sia vicino allo Sky Train. Se cercate con attenzione, trovate belle offerte sui portali di intermediazione alberghiera come Expedia, Booking o Opodo, Agoda.

U hotel Chiang Mai

U hotel Chiang Mai

Abbiamo scelto la città di Chiang Mai quale base successiva del nostro itinerario: mi sono informata su blog e guide e mi è sembrata avere quel giusto mix di storia, cultura e possibilità di escursioni che cercavamo per il nostro viaggio in Thailandia. A Chiang Mai ho avuto più difficoltà a scegliere l’hotel, ma per un unico motivo: volevo che fosse all’interno della caratteristica città vecchia (che è racchiusa da una cinta di mura medievali e contornata da un fossato). Ovviamente di hotel ce ne sono parecchi ma o si tratta di Guest House o di carissimi resort. Alla fine, dopo un paio di prenotazioni fatte ed annullate perché non ne ero pienamente soddisfatta, ho scelto l’U Hotel: un vecchio edificio locale ben ristrutturato, che in precedenza era la sede del Governatorato,  serve da reception mentre intorno ci sono moderne palazzine a due piani con gli alloggi. Nel mezzo, un giardino verde con piante, una grande piscina e le piccole vasche a disposizione esclusiva delle camere al pian terreno (ecco, noi eravamo al pian terreno! 🙂 ). Una bella scelta per posizione, stile, costi: a Chiang Mai siamo rimasti 4 notti e per l’hotel abbiamo speso € 498,51.

Doi Suthep - monk relax

Doi Suthep – monk relax

Per la terza tappa ci siamo spostati ad Ao Nang, cittadina balneare nella provincia di Krabi, nel sud della Thailandia Qui l’hotel prescelto è stato l’Ao Nang Cliff Resort, un insieme di edifici incastonati a ridosso delle falesie rocciose che caratterizzano la zona. Qui per 5 notti abbiamo speso 500,52€, in assoluto il meno costoso ma anche il meno “sorprendente” a dir la verità: nulla da eccepire – la stanza era grande, funzionale, ma l’insieme troppo turistico, privo di charme e, in definitiva, adatto ad un cliente non troppo esigente in termini di servizio e accoglienza. Insomma, anche a me non tutte le ciambelle riescono con il buco! Ad Ao Nang una delle variabili da tenere presente è il caldo, assai più intenso che a Bangkok e a Chiang Mai (dove a dir la verità io sono stata proprio benissimo come clima), per cui ricordatevi di mettere in valigia vestiti larghi, leggeri e comodi.

tara beach ao nang

Tara Beach – Ao Nang

Queste le spese principali, quelle che hanno “impattato” di più sul budget del nostro viaggio in Thailandia. Ci sono state poi una miriade di altre spese, più o meno importanti, riferite a trasporti, escursioni con auto privata, ingressi nei templi, nei musei o nei Palazzi, numerose sessioni di massaggio, mance, pasti in ristoranti o locande, bevande e cocktail, una cena speciale in un ristorante raffinato e costoso, qualche acquisto spicciolo, per un totale complessivo di € 1.120,00 in due per 15 giorni di soggiorno. A parte, non è contabilizzato ne’ calcolabile il mio shopping personale (sono una compratrice compulsiva, inutile negarlo, ma questa volta ho comprato poco ma buono – anche questo argomento sarà oggetto di un post dedicato).

In tutti gli hotel in cui siamo stati, la colazione a buffet era inclusa nel costo della stanza: la migliore per qualità è stata quella dell’U Hotel di Chiang Mai, per assortimento e varietà quella del Mode Sathorn. Ho gradito assai meno quella dell’Ao Nang Cliff Resort, dove c’era un grande buffet con un notevole assortimento di curry e stufati locali ma ben poco per colazioni internazionali: mi sono ridotta a mangiare per 5 mattine di fila riso bollito mescolato con ananas, papaya, melone e dragon fruit (è quel frutto particolare con la polpa a pois neri) e succo di frutta all’ananas. Decisamente ho fatto una dieta depurativa!

Con il senno di poi, posso dire che le spese basiche (aereo, hotel) sarebbero potuto essere di gran lunga inferiori (diciamo del 25%?) se avessimo scelto hotel solo di poco meno “sorprendenti” o avessi trovato offerte e avessimo utilizzato come vettore aereo interno esclusivamente Air Asia.

Qui di seguito il riepilogo complessivo delle spese principali:

spese viaggio thailandia nuovo

In ogni caso, aver speso 2.350€ a persona – a cui bisogna aggiungere i costi per il parcheggio in aeroporto e per l’assicurazione di viaggio (*)  – per 15 giorni di viaggio “all inclusive” ad alto livello, senza alcuna rinuncia, mi sembra un costo accettabile.

(*) considerato che viaggiamo spesso, abbiamo preferito stipulare una polizza di viaggio annuale “di coppia” con buoni massimali con la compagnia Columbus assicurazioni (costo 240€). Se vi servono dettagli, chiedetemeli.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

9 Comments

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    Tony Pattaya Aprile 17, 2017

    Walterone, tu con 5€ al giorno ti permetti tutti quei lussi. Io sono convinto che tu dormi sotto qualche ponte nei dintorni di Pratunam e fai il barbone. Cerca di scrivere meno sciocchezze, io dispongo di un reddito di 1300€ mensili e arrivo a stento a fine mese. Tu non sei un backpacker, sei solo un barbone in Thailandia.

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    Stefania Marzo 12, 2017

    Vorrei avere informazioni più precise sulla Tailandia, dove vorremmo andare, purtroppo in agosto. Abbiamo letto che ci sono agenzie italiane in Tailandia per poter organizzare il tour al nord, da bankok. Chi ci può dare indirizzi o email?? Vorremmo andare a bankok e poi organizzarci li. Grazie per chi ci consiglierà

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    Alla ricerca di Shambala Gennaio 19, 2016

    ciao Claudia, bel post chiaro e che affronta un modo di viaggiare molto più diffuso di quanto si immagini.
    Ma chi l’ha detto che bisogna cercare il “low cost a tutti i cost” (cit. della mia amica della Bacheca di Mafalda)? e che dobbiamo fare tutti i travel blogger fighi backpackers che adorano gli ostelli, il couchsurfing e lo street food delle bancarelle lerce? va bene la sperimentazione, ma come dici tu passano gli anni e non è che qualche comodità, la pulizia, qualche coccola e ritmi più lenti ci fanno poi così schifo 🙂 io poi che danni viaggio con mia figlia piccolina al seguito sono cose che apprezzo sempre di più e se uno può concedersi qualcosa perchè no! brava, hai tutto il mio appoggio. Monica

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      Claudia Boccini Gennaio 19, 2016

      Grazie! Con l’età che avanza, apprezzo sempre più le comodità (ma se serve, non disdegno tenda e sacco a pelo: appunto, se serve…) 😉

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    walterone Gennaio 10, 2016

    Secondo me non parlate inglese altrimenti non si spiega…. a parte il prezzo del volo quatar e quello del parcheggio a fiumicino tutti gli altri prezzi sono assurdi e fuori da ogni logica, almeno x me che sono un backpacker… io in thailandia spendo 100-150 bath (5 euro circa) al giorno e ciò include accomodation, cibo, scooter, sigarette e qualke vizio.

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      Claudia Boccini Gennaio 10, 2016

      Infatti questo non è un viaggio costruito su un target “backpackers”, nessuno ha mai voluto risparmiare all’osso. So bene come si fa ma non era nostra intenzione farlo. Siamo una coppia adulta e non vogliamo (più) sottoporci a troppe rinunce. Sono modi di viaggiare diversi, non antitetici, ma diversi.
      And certainly we speak english (and french, german, spanish…)

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    Amisaba Dicembre 29, 2015

    Mi piace la voce ‘numerose sessioni di massaggio’ 😉

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