Fare colazione in viaggio

Il pasto che apprezzo di più, sia quando sono a casa ma ancor più quando sono in viaggio, è la colazione. La colazione in viaggio, in hotel, in pensione o in B&B, è  un affare terribilmente serio: ci si sveglia in un posto fondamentalmente estraneo, che magari è a migliaia di chilometri da casa e per di più ci aspetta una giornata intensa perché vogliamo ottimizzare il – poco –  il tempo a disposizione. E’ un momento simile, ma non uguale, alla colazione fatta a casa che, per quanto preparata con cura e con un salutare equilibrio di nutrienti, è sempre fatta un po’ di corsa, con l’occhio al’orologio per non far tardi a scuola o al lavoro: in viaggio siamo rilassati, possiamo svegliarci con comodo e ritroviamo il piacere di sederci a tavola senza fretta.

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Una buona colazione, ricca e variegata, è una delle variabili che incidono sul giudizio complessivo di una struttura turistica: appena sveglia ho bisogno energia e di vitamine e quindi mi fa piacere mangiare qualcosa di dolce (ma non disdegno un assaggio di salumi ed affettati, o anche di uova), una macedonia o un frutto e svegliarmi con l’aiuto di una (o più) tazze di caffè, non importa se istantaneo, espresso (meglio!) o all’americana con un goccio di latte (mi piace!). Se ho la possibilità di fare una buona colazione – no, non intendo dire “abbuffarmi”, ma proprio di poter contare su prodotti invitanti e di qualità, riesco anche a bypassare il pranzo senza troppi problemi.

Per essere buona e piacevole la colazione in viaggio ha bisogno di tante piccole attenzioni, che vanno dall’allestimento della tavola – adoro quando ci sono tovaglie o runner dai colori allegri, un vasetto di fiori freschi per mettere allegria, un set di stoviglie coordinate, un cestino per contenere le marmellate, le creme, le confetture – ed è basilare l’attenta  scelta dei prodotti, che se sono locali o artigianali hanno un valore aggiunto in più.

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Cari proprietari di hotel o di strutture turistiche, ricordatevi che la colazione è la “cartina di tornasole” da cui dipende il benessere dei vostri clienti (ed il giudizio complessivo che, una volta andati via, avranno sulla vostra struttura). La colazione è il momento più importante della giornata, quello in cui si gioca la reputazione della vostra struttura. Se avete in mente le colazioni delle pensioncine di una volta – una tazza di caffè-latte, un panino (talvolta pure un po’ rinsecchito), una vaschetta di marmellata industriale monodose ed un micro-panetto di burro – dimenticatela: non è questa la colazione che un turista ed un viaggiatore vogliono trovare al loro risveglio.

Fate assaggiare prodotti del territorio, offrite il miele che avete scoperto dall’apicoltore che cura le sue api come fossero tante figlie, spostando le arnie seguendo il ciclo delle fioriture, mettete in tavola marmellate con un alta percentuale di frutta, lavorate a fuoco vivo e con metodi artigianali, servite torte fatte in casa che sanno di amore e di cura o croissant acquistati nella pasticceria di fiducia. Importante è la scelta dei formaggi e degli affettati, che devono essere locali, di taglio fresco e buoni da mangiare: vi prego, non usate prodotti industriali, che sembrano di plastica e sanno di nulla (avete presente quelle tristissime fette quadrate di prosciutto cotto o di pseudo fontina, tagliate sottilissime e generalmente disposte a raggiera per dare l’idea dell’abbondanza (sic!), che aspettano invano di essere scelte?). Piuttosto, meglio non servirli proprio! Il pane, poi deve essere fresco, croccante, ancora caldo di forno, profumare di casa e di bontà antiche: vi prego, via quei panini a lunga conservazione scaldati al microonde per renderli croccanti che troppo spesso ho visto nei cestini delle colazioni, ben venga il pane locale, da tagliare al momento da una forma grande!

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E poi, visto che Paese che vai, colazione che trovi, ecco una brevissima carrellata su alcune delle colazioni più buone o strane che abbiamo trovato nel corso dei nostri viaggi:

Irlanda (B&B Atlantic Shore) –  indimenticabile la colazione con frutta, dolci, uova strapazzate, cereali, scones e clotted cream servita in un fantastico servizio di porcellane Royal Albert: magnifica!

Tokyo e Giappone (diversi hotel) – a meno di non essere in un hotel di alta gamma, in genere la colazione occidentale è ridotta all’osso: croissant, panini, marmellata, burro, uova. In compenso, si può scegliere tra zuppa di udon (spaghettoni), pesce grigliato, hamburger, pollo, riso, verdure. Ed oltre al caffè, tè verde, ovviamente.

Thailandia (diversi hotel, nello specifico Aon Nang Cliff Resort) – stesso discorso del Giappone, a meno di non trovare un hotel internazionale per la colazione occidentale non c’è un così grande assortimento. Anche qui troverete a colazione curry di carne (maiale o pollo), riso, frutta (in genere ananas, melone, cocomero; talvolta mango e fragole).

Quebéc (diversi hotel, tra cui Sacacomie Resort) la colazione è in stile occidentale, tuttavia il plus della colazione quebecchese sono i pancakes con lo sciroppo d’acero e accompagnare con macedonie di frutta o yogurth. Divini!

New York (Washington Square Hotel): i bagels con formaggio philadelphia, salmone o marmellata di arance vi faranno arrivare dritti dritti a cena senza nemmeno bisogno di far merenda

Londra (diversi hotel, tra cui l’Aloft Excel) : lungo il Tamigi le scrambled eggs con bacon (uova strapazzate e pancetta) vanno per la maggiore, sempre accompagnare da funghetti trifolati, un mezzo pomodoro grigliato e fagioli in salsa o frittelle di patate. Una colazione che è un pranzo (e ci sono sempre piccoli panini e marmellata di arancia)

Parigi (diversi hotel) – il regno dei deliziosi e burrosissimi croissant da accompagnare con una tazza di caffé nero. Oppure, un trancio di pane “baguette” appena sfornato con marmellata di albicocche e burro.

Toronto (les Germain hotel) – un mix tra la colazione del Quebéc e quella USA, quindi un grande buffet dove trovare dolce e salato

Alto Adige (diversi hotel, tra cui Valserhof hotel, a Valles): una grande scelta di affettati e formaggi locali, accompagnati da torte, pane di segale e Schuttelbröt, il pane aromatizzato al cumino.

Barcellona (diversi hotel) – oltre alla colazione all’occidentale, in alcuni casi vengono proposti i churros da inzuppare nella cioccolata calda.

Palermo: al B&B Piccola Sicilia oltre a dolci, biscotti, pane, frutta, affettati e formaggi, abbiamo trovato una selezione di creme, mieli e marmellate eccellenti. La crema di  nocciole era così buona che tra me e Franz ne abbiamo finito un un intero vasetto!

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Valencia: accanto alle bevande (thé, caffé, succhi di frutta) abbiamo trovato la bottiglia dell’Orchata, una tipica bevanda che si estrae da un tubero locale.

Lisbona: provate a fare la colazione nelle tradizionali Leitarie oppure, assaggiate un buonissimo Pasteis de Bélem, la tortina alla crema tipica della capitale lusitana, insieme ad un ottimo caffè (a Lisbona è davvero buono). Altrove, il caffè – a meno di non trovare una macchina Nespresso – difficilmente sarà come quello italiano.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    Claudia Landoni Gennaio 20, 2016

    anche per me la prima colazione è sempre stata molto importante. Ho dovuto rinunciarci a malincuore negli anni del liceo e dell’università perché soffrivo la filovia, perciò arrivata a destinazione potevo solo concedermi la colazione da bar, ma poi mi sono abbondantemente rifatta… Quando abbiamo tempo perché non dobbiamo uscire subito, la domenica mattina sulla nostra tavola non manca l’uovo alla coque e quando siamo in giro, come dici tu, la prima colazione ci bendispone per tutta la giornata,
    Forse la migliore in assoluto, facendo una media tra tutti gli aspetti è quella che ci è stata offerta in un B&B… Maison Rey a Chatillon (ma in realtà a pochi metri dal cartello di ingresso a Saint Vincent). Affettati (che io non mangio, ma che sono stati testati da Romano), formaggi locali, uova con cottura “su commissione”, brioche di vari tipi fresche di pasticceria, marmellate fatte in casa, pane squisito e ogni ben di Dio che riempiva un enorme tavolo e il piano di un buffet. Tra gli hotel europei la colazione top l’ho gustata al Radisson di Stoccolma (praticamente attaccato alla stazione ferroviaria). Un giardino d’inverno poligonale, sospeso sull’enorme atrio, offriva il maggior assortimento mai visto. Tanto per cominciare c’era un’enorme area dedicata alla colazione giapponese e un’altra alla colazione europea dove oltre a tutto ciò che si può immaginare ricordo uova cucinate in quattro o cinque modi diversi e una varietà di frutta fresca mai vista altrove. Ma la svolta epocale a proposito di colazioni l’ho avuta in Danimarca, quando in un alberghetto carino di Copenaghen ho per la prima volta assaggiato a colazione le aringhe con le cipolle: una folgorazione. Non mi sono piaciute inizialmente perché erano zuccherate, ma in qualche modo sono riuscita a neutralizzare il sapore dolce. Le ho poi ritrovate perfette, secondo il mio gusto, nelle crociere Costa: poco gettonate, riesco sempre ad accaparrarmene un bel piattino, lasciando la mia quota di burro, pancake e succo d’acero a chi è in coda dopo di me… Ovviamente in California mangiavo anche i pancake, ma più per interesse culturale nei confronti delle abitudini locali che per vero piacere…

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      Claudia Boccini Gennaio 20, 2016

      Claudia, il profumo del pane del B&B è arrivato fin qui a Roma… uhmmm che buono! E poi, si, anche le colazioni in crociera sono fantastiche, me ne ero dimenticata e tu mi hai fatto tornare in mente quelle che trovavamo al buffet della Royal Caribbean, dove c’era anche il sushi (si, giuro, ho mangiato sushi di prima mattina!) 🙂

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