Visitare il Palazzo dei Normanni di Palermo

Durante il nostro lungo fine settimana in terra di Sicilia, seguendo l’istinto – e gli appassionati consigli di Raffaella del B&B La Piccola Sicilia – abbiamo deciso di visitare il Palazzo dei Normanni di Palermodi domenica mattina quando le beghe, le baruffe e il teatro della politica  abbandonano il palazzo, che è anche sede della Regione Siciliana. Nei giorni festivi Palazzo dei Normanni (o Palazzo Reale) torna ad essere un meraviglioso contenitore di arte, collocato al centro del nucleo antico della città. E’ un luogo speciale della città: qui tra uffici pubblici, sale dedicate alle assemblee politiche e numerosi corridoi dei passi perduti si trovano infatti resti di mura puniche, la Cappella Palatina e gli appartamenti reali, ed è stato inserito dall’Unesco tra i patrimoni dell’Umanità per il grande valore storico-artistico. E’ un esempio chiarissimo di sincretismo culturale in cui l’arte e le tradizioni arabe, normanne, bizantine e romaniche si fondono e mostrano la misura del potere raggiunto da Palermo e dalla Sicilia nei secoli passati. Questo uno stralcio delle motivazioni dell’Unesco:

(…) rappresentano un eccezionale valore universale come esempio di convivenza e di interazione tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea

Il primo corpo del Palazzo dei Normanni viene edificato dai dominatori arabi: un edificio fortificato – un Qasr – collocato tra i fiumi Kemonia e Papireto che una volta attraversavano la città di Palermo. Successivamente ristrutturato ed ampliato dai Normanni, oltre ad essere il centro del potere ospitava laboratori di tessitura ed opifici dove lavoravano maestranze specializzate.

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Il Palazzo dei Normanni si trova proprio accanto a Porta Nuova, nella parte della città che guarda verso Monreale, ed appare come un elemento monolitico che domina, dalla sua posizione elevata, la città di Palermo. Dall’esterno non è così intrigante quanto si potrebbe immaginare: le tante finestre, le porte serrate, qualche impiegato che transita veloce sottolineando con zelo forse eccessivo come l’ingresso al Palazzo dal lato di Villa Bonanno – un bel giardino con palme e aiuole su cui si affaccia Palazzo dei Normanni – sia consentito solo agli “onorevoli” (così vengono definiti, in una concessione di pari dignità con i parlamentari, gli eletti all’Assemblea della Regione Siciliana). Non temete di restare delusi: si accede al settore museale e pubblico dal retro del palazzo, in Piazza Indipendenza.

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Il costo del biglietto di ingresso (8,50€, aggiornato a novembre 2015) include la visita alla Cappella Palatina, agli appartamenti reali ed anche alla sala delle Assemblee oltre ad una serie di locali più recenti ma ugualmente interessanti, con quadri e oggetti d’arte.

Per prima cosa, va detto che è bene scegliere con attenzione quando visitare Palazzo dei Normanni, perché nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì l’accesso agli appartamenti reali è vietato: in questa zona c’è la sala dell’Assemblea ed è un settore del Palazzo particolarmente frequentato da politici e impiegati; tra l’altro, qui c’è anche la buvette (*)  degli uffici della Regione, dove il costo di un caffè è quasi ridicolo: 50 centesimi (ho lo scontrino! 🙂 ).

Ancora: in biglietteria si possono noleggiare audio-video guide su Ipod, al costo di 5€. Sebbene il percorso appaia molto semplice, suddiviso su due piani, è talmente ricco di elementi architettonici ed artistici che è quasi indispensabile usufruirne per approfondire. Ricordatevi poi che è possibile scattare foto senza flash solo al primo piano (Cappella Palatina) ma non al secondo piano: un vero peccato.

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Dalla biglietteria si prende lo scalone d’onore che porta al primo piano e ben presto ci si trova al disopra del Cortile Maqueda, un chiostro caratterizzato da una serie di navate con colonne, molto elegante. Sul lato di destra, una targa in marmo sulla parete con scritte in arabo, latino ed greco menziona l’orologio idraulico del XII° secolo che qui era installato mentre più avanti, sotto la navata esterna, mosaici multicolori fatti aggiungere nel XIX° secolo da Ferdinando III di Borbone preannunciano la Cappella Palatina, una cappella reale privata a tre navate fortemente voluta da Ruggiero II d’ Aragona dopo la sua incoronazione (avvenuta nel 1130) e realizzata grazie al lavoro di maestranze siciliane, arabe, bizantine.

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Una cappella cattolica che contiene elementi realizzati con tecniche decorative provenienti dalle diverse sponde del Mediterraneo: se le immagini riprodotte con la tecnica del mosaico e l’uso generosissimo dell’oro si riallacciano allo stile bizantino, il soffitto a cassettoni in legno, che crea un effetto tridimensionale di vuoto/pieno, è realizzato con la tecnica detta muqarnas, di origine araba.

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Una volta entrati dalla piccola porta, preparatevi a restare senza fiato: un profluvio di colori, di mosaici, di disegni geometrici, di colonne svettanti e, nell’abside, un Cristo Pantocratore di ragguardevoli dimensioni che domina l’insieme. Una sensazione simile di di gloria e di ricchezza, di elevazione verso il divino e di ostentazione di potere temporale l’ho provato solo a Ravenna. Lungo le pareti, i mosaici raccontano episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento e sebbene sia una cappella piuttosto buia, l’oro moltiplica la luce e la fa rifulgere. Contrasta con la Cappella il piccolo battistero, dalle pareti spoglie ad eccezione dei decori intagliati nella pietra delle finestre.

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Una volta che vi siete ripresi da quella che – a tutti gli effetti – può definirsi una estasi artistica, salite ancora una rampa delle scale fino ad arrivare alla zona monumentale con gli appartamenti reali. Qui siete anche nella zona “pubblica e politica” di Palazzo dei Normanni, per cui vi potrà capitare di non poter accedere a tutte le sale perché momentaneamente utilizzate.

L’affascinante locale definito Sala di Ruggiero II d’Altavilla riprende le decorazioni musive della Cappella Palatina mentre la stupenda Sala dei Venti (che si trova sotto la torre Joharia, l’unica che resta di un gruppo di 4 torri che svettavano sul palazzo in epoca normanna) accoglie,  in un incontro di culture e di stili, gli elementi che caratterizzano la storia delle dominazioni di Palermo. Queste sale sono state utilizzate anche da uno degli uomini più potenti, illuminati ed al tempo stesso controverso e misterioso del Medioevo, quel Federico II – re di Puglia, di Sicilia e di Svevia, conosciuto dai suoi contemporanei come “stupor mundi” – che in Sicilia, a Palermo, promosse lo sviluppo delle arti, l’attività legislativa, la letteratura.

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Accanto alle stanze arredate in stile sette-ottocentesco (Sala dei Vicerè, Sala Cinese, Sala Pompeiana, i cui nomi derivano dagli affreschi che le decorano) vi sono alcune sale che incuriosiscono per la loro funzione o il loro stile: una è senz’altro la “Sala d’Ercole”, la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, con affreschi del Velasquez dedicate alle dodici fatiche d’Ercole (ed ecco spiegato il nome).

Informazioni utili:

Il Complesso Monumentale di Palazzo dei Normanni è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8.15 alle ore 17.40, mentre la domenica la chiusura è anticipata alle 13.00 (e tra le 9.45 e le 11.15 non si può visitare la cappella Palatina per la celebrazione della Messa). Gli appartamenti reali non si possono visitare dal martedì al giovedì e, in ogni caso, in occasione di riunioni dell’Assemblea.

(*) buvette: bar interno a strutte pubbliche, sinonimo di buffet.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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