Visitare la Casa di Jim Thompson a Bangkok

La casa di Jim Thompson a Bangkok è una delle mete da non mancare se vi interessa approfondire l’arte thailandese e immergervi in un’atmosfera esotica ed anche un pizzico misteriosa, seppur al centro della città. Ma chi era Jim Thompson? Anzi: chi era davvero? Un architetto, un uomo d’affari appassionato della Thailandia, un militare degli Stati Uniti, un collezionista ed antiquario? O, forse, una spia?

Difficile inquadrare in una sola definizione questo americano, giunto in Thailandia alla fine della seconda guerra mondiale al seguito dell’ O.S.S. (Office of strategic services, in pratica l’antenato della CIA) ed ammaliato da questa terra così speciale, tanto da diventare uno dei promotori del rilancio dell’industria della seta thailandese, una produzione artigianale che rischiava di essere abbandonata per altre produzioni più redditizie o, comunque, di non essere adeguatamente conosciuta al di fuori della Thailandia. Jim Thompson è stato un uomo poliedrico, un benefattore, un accorto uomo d’affari, ma comunque un personaggio avvolto da un aura di mistero così come misteriosa è stata la sua scomparsa, avvenuta nel 1967 durante un’escursione in Malesia.

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Lui stesso si occupò di far tornare in vita le attività dei tessitori, girando per le campagne alla ricerca dei migliori operai e contribuendo a creare  bozzetti con colori e disegni più in linea con la richiesta occidentale, pur mantenendo lo stile, la luminosità e la bellezza ineguagliabile della seta thailandese. Per questa sua meritoria attività, fu insignito della prestigiosa onorificenza dell’Ordine dell’Elefante bianco, destinata a stranieri che hanno reso eccezionali servigi alla Thailandia.

Nel corso dei suoi viaggi nel Paese raccolse oggetti antichi, porcellane, preziose statue di Buddha, arredi che andavano ad abbellire la sua residenza di Bangkok, formata da sei antichi edifici tradizionali in legno di tek che Jim Thompson aveva acquistato in diverse parti della Thailandia  ed aveva fatto smontare dai siti originari per portarle a Bangkok (alcune arrivano da Ayuttaya). Le sei case di tek furono poi ricostruite, dipinte di tradizionale colore rosso e collocate al centro di un giardino tropicale rigoglioso, quasi in credibile considerato che siamo nel pieno centro della città, costeggiato da un canale (il Khlong Saen Saeb) che consentiva il facile accesso alla residenza. All’esterno, le case appaiono sopraelevate, secondo l’uso thai per evitare problemi in caso di piogge e favorire la circolazione dell’aria (e, aggiungo, per tenere lontani animali).

Nella visita alla casa di Jim Thompson ci si immerge in atmosfere rarefatte, si ammirano stanze piene di oggetti d’arte, ci si immagina circondati da languide musiche e servitori devoti. Ed è assolutamente una meta da non perdere se siete a Bangkok. Alcune  stanze sono una piacevole commistione di stile orientale ed occidentale. Nella casa, a cui si arriva salendo una scala, oltre ad alcune stanze da letto, allo studio del proprietario ed alla sala da pranzo, il focus è costituito dalla scenografica Drawing Room, con una parete apribile che affaccia sul giardino tropicale e sul canale, a cui è collegata da una scalinata. All’interno, vero e proprio museo di arti decorative, numerosi pezzi di alto livello o semplicemente curiosi, come la “casetta dei topolini”, dove venivano ospitati come animali da compagnia dei piccoli topolini bianchi o, anche, la collezione di porcellane o di teste di Buddha.

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Altri piccoli edifici – il Silk Pavillon, il Gold Pavillon, il Painting Pavillon – sono collocati nel giardino, ora utilizzati come sale espositive. Non manca la tradizionale Casa degli Spiriti, piccolo tempio sopraelevato presente accanto a tutte le abitazioni thailandesi dove, secondo la tradizione millenaria, prendono dimora gli spiriti che abitano il luogo; la superstizione vuole che la casa degli spiriti sia posta in una posizione tale che non sia mai oscurata dall’ombra della casa e che quotidianamente vengano offerti omaggi (fiori, incenso, cibo) agli spiriti che la abitano.

Il costo di ingresso alla Casa di Jim Thompson include la visita guidata – in inglese – ai diversi edifici (ce ne sono di frequenti ma considerate che ci sono sempre parecchi visitatori) e nell’attesa che parta il vostro gruppo potete curiosare nei negozi che vendono la produzione in seta delle aziende di Jim Thopmson (alla sua morte la gestione è stata assunta  da una Fondazione con amministratore nominato dalla Casa reale) o bere qualcosa nella lounge del ristorante.

E’ invece gratuito l’accesso al cortile su cui affacciano i negozi ed il ristorante e spesso ci sono esibizioni, sia di danza che di filatura della seta: seppure da lontano e solo in esterno, si intravedono alcune delle case che formano la residenza di Jim Thompson.

Qualche informazione utile:
  • la Casa di Jim Thompson si trova in Soi Kesemsan 2, una stradina laterale  di Rama I Road (scendete alla fermata dell’MBK-SKyTrain a National Stadium e tenetevi a destra, con le spalle alla zona dei centri commerciali di Siam, troverete i cartelli lungo il marciapiede che vi indicano la strada. Sono circa 600 mt. da percorrere a piedi;
  • il biglietto di ingresso alla zona museale costa 150 Bath (circa 4€) per gli adulti mentre i ragazzi fino a 22 anni pagano 100 Bath;
  • l’orario di apertura è dalle 9.00 alle 18.00 e l’ultima visita guidata parte alle 18.00 (solo visita esterna alla struttura);
  • per partecipare alla visita guidata, dovete lasciare zainetti, borse ingombranti ed anche le scarpe dentro appositi armadietti. Lasciateci anche la macchina fotografica perché è tassativamente vietato fotografare (e non provateci nemmeno, perché le guide sono molto attente). Gli armadietti hanno la chiave, che potete portare con voi;
  • se volete “rifarvi gli occhi” date un’occhiata alla produzione attuale della Jim Thompson Factory, cliccate su http://www.jimthompsonfabrics.com/ : non è bellissima?
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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