Cosa visitare nel quartiere di Belém di Lisbona

Ciao a tutti da Francesco! Come state, tutto bene? Mi fa davvero piacere! Ho chiesto a Claudia di lasciarmi la tastiera perché voglio parlarvi di Belém, una zona di Lisbona che mi è piaciuta tanto e dove ci sono case popolari, piccole Tasca (le osterie-trattorie tipiche della città), magazzini navali, centri culturali ed importanti musei.  C’è così tanto da vedere che vi consiglio di dedicare a questa zona di Lisbona almeno una giornata piena.

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E non sottovalutate le distanze: dalla Stazione di Rossio al Mosteiro dos Jerónimos sono più di 7 chilometri e se avete tempo a disposizione il percorso fino a Belém può trasformarsi in una passeggiata interessante, ma lunga, attraverso le vie del quartiere Alcantara, zona della città dove ci sono tante cose da vedere, spesso tralasciate dai turisti  per il poco tempo che a disposizione. Per arrivare a Belém si incontrano:

  •  il Mercado da Ribeira
  • il Museu da Marioneta, all’interno del Convento das Bernardas (espone marionette provenienti da tutto il mondo – 5€, previste riduzioni)
  • il Museu Nacional de Arte Antiga (collezioni di arte portoghese ed europea, tra cui un Sant’Agostino di Piero della Francesca e Le tentazioni di Sant’Antonio di Jheronymus Bosch – ingresso 6€, previste riduzioni)
  • la Fundação Oriente Museu (collezioni di arte portoghese e asiatica – biglietto 6€, previste riduzioni)-
  • la Lx Factory, una ex fabbrica trasformata in fucina creativa per artisti, performer, pubblicitari, musicisti, fotografi.

Appena superata la gigantesca struttura rossa del Ponte de 25 de Abril (*), è curioso da visitare il Museu da Carris cioè delle vetture tramviarie e del trasporto pubblico (biglietto 4€ previste riduzioni) e più avanti, poco prima di arrivare nella zona di Belem, il Museu dos Coches, enorme collezione di carrozze e cocchi, inserita in un edificio moderno opera dell’architetto Paulo Mendes da Rocha e in parte nel vicino centro espositivo del Piacadeiro Real (ingresso 6€ previste riduzioni). Ed è a Belém che si trova il Palazzo del Presidente della Repubblica portoghese, il Palácio de Belém (non ho capito se si può visitare, mentre di sicuro è aperto al pubblico il Museu da Presidência da República, ingresso 2,5€).

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Se avete poco tempo (e certo 4 giorni  – che è quanto noi siamo rimasti a Lisbona – sono proprio pochi per poter dire di conoscere Lisbona) meglio velocizzare gli spostamenti e prender i mezzi pubblici che collegano il centro di Lisbona con Belém: a Praça da Figueira c’è il capolinea del bus 714 (una corsa ogni 20 minuti circa) e la fermata del tram 15E, con corse più frequenti. Mi raccomando, sui mezzi pubblici state sempre attenti ai borseggiatori, che frequentano soprattutto i bus/tram “turistici” e ricordatevi di acquistare all’arrivo in aeroporto (o in una qualsiasi stazione della metropolitana di Lisbona) la tessera Viagem: costa circa 50 centesimi, potete caricarla con quanto volete e ci comprate, a costo ridotto, i biglietti dei mezzi pubblici di Lisbona (ma anche il biglietto del treno per Sintra e Cascais, per dire), altrimenti se volete visitare parecchi musei, può convenirvi la Lisboa Viacard, che permette accesso gratuito in numerosi monumenti e musei e viaggi sui mezzi pubblici (costo a partire da 18,50€ per 24 ore)

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Perché Belém è così famosa e perché tutti i turisti che arrivano a Lisbona inseriscono questa zona della città nel loro itinerario? Intanto Belém è conosciuta  per i buoni dolcetti di pastafrolla e crema, i pasteis de nata, che qui prendono il nome di Pasteis de Belém. Impossibile non notare la pasticceria omonima (è quasi davanti alla fermata del tram), che sforna migliaia di dolcetti ogni giorno: a parte le caratteristiche tende azzurre che ombreggiano le vetrine, fuori dalla porta di ingresso c’è sempre una lunga fila di golosi che aspetta di entrare! Talmente lunga che dopo aver atteso 15 minuti sotto il sole, abbiamo deciso di rinunciare all’assaggio!

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Poi, a Belém ci sono alcuni monumenti importanti di Lisbona, uno tra tutti il Mosteiro dos Jerónimos, la cui costruzione fu avviata nel 1501, un grande edificio in stile manuelino suddiviso nella chiesa dedicata a Santa Maria Belém e nel Monastero vero e proprio. La Chiesa è a croce latina, con tre grandi navate caratterizzate da pilastri a costoloni riccamente scolpiti. A me è piaciuta molto, perché nonostante sia molto frequentata (è ad ingresso libero, tra l’altro) conserva l’atmosfera di religioso raccoglimento.

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Poco dopo il portone di ingresso della chiesa ci sono i due sacelli funebri del navigatore Vasco da Gama (a sinistra) che nel 1498 ha raggiunto le coste dell’India doppiando il Capo di Buona Speranza  e del poeta e cantore del Portogallo Luís Camões (entrando, sulla destra), che nel poema I Lusiadi narra proprio i viaggi di Vasco da Gama.

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Il Mosteiro (ovvero, il Monastero) è giustamente famoso per il suo chiostro e le decorazioni – simboli religiosi, militari, elementi naturalistici – sono un   raffinato esempio di stile gotico manuelino. In generale, il Mosteiro è molto scenografico, anche come posizione: la pietra bianca della struttura riflette la luce del sole mentre i giardini e le fontane creano l'”effetto quadro”. L’ingresso al Mosteiro costa 10€, ma se avete intenzione di entrare anche nella Torre di Bélem, vi conviene acquistare il biglietto combinato a 12€. Sono comunque previste riduzioni.

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Ora, questo è un blog di servizio, nel senso che cerchiamo di dare informazioni utili basandoci – per quanto possibile – sulle nostre esperienze. E il suggerimento che sto per darvi vi sarà utilissimo se andate a Bélem e, come noi, avete l’intenzione di restarci a lungo: appena usciti dal Mosteiro, dirigetevi sulla destra verso il grande complesso moderno di pietra chiara, è il Centro Cultural de Belém (CCB). A prescindere che il complesso del CCB merita una visita per la sua architettura e per i centri di arte e cultura che sono inseriti al suo interno (ve ne parlerà direttamente Claudia in un prossimo post, che lei con l’arte contemporanea e il design ci sguazza, io molto meno), ciò che più potrà esservi utile in questo complesso, sono le… toilette! Sono pulite, gratuite, numerose. E poco frequentate. Quindi tenetelo a mente.

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Dal lato delle toilette si ha una buona vista sulla costa del fiume Tago e del Padrão dos Descobrimentos, monumento dedicato alle scoperte dei navigatori portoghesi. L’opera è è del 1960 ma è entrato di diritto tra le attrazioni di Lisbona da non perdere, quanto meno da vedere dall’esterno (si può salire fin sulla terrazza, per avere una bella panoramica sul fiume, su Lisbona e sulla Torre di Belém).

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Comunque, toilette o non toilette, scendete dal CCB e seguite, andando verso destra, il marciapiedi che costeggia verso destra il Centro Culturale. Dopo poco, vedrete i vecchi magazzini portuali dai colori pastello – azzurro, rosa, lilla, indaco –  e il ponte pedonale che permette di arrivare al Jardim da Torre de Belém scavalcando la ferrovia (qui ci passano i treni che raggiungono Cascais, partendo dalla stazione di Cais do Sodré).  All’incirca a metà del ponte avete la vista migliore sulla Torre e quindi approfittatene per scattare foto.

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A proposito della Torre de Belém: se vi aspettate una torre imponente, preparatevi a restare delusi: edificata nel 1519 su un’isoletta del Tago come punto di osservazione e faro, a seguito di deviazioni del corso del fiume dopo il terremoto del 1755 si trova ora vicina alla terraferma, cui è connessa tramite una passerella di legno. La torre è sempre abbastanza affollata – costo del singolo biglietto di ingresso (6€) – e a meno che non abbiate acquistato il biglietto integrato con il Mosteiro dos Jerónimos, a mio parere non vale spendere per entrarci dentro: all’interno la torre è vuota è forse l’unico motivo valido potrebbe essere quello di salire sulla terrazza per scattare foto.

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Nelle decorazioni della torre, in stile gotico, si ritrovano elementi veneziani e moreschi (terre con cui i portoghesi avevano scambi commerciali) e i bastioni sono modellati sulla forma degli scudi crociati. Sia la Torre di Belém che il Mosteiro dos Jerónimos sono stati inseriti tra i beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Per quanto ci riguarda, una volta scattate le foto di rito siamo tornati indietro costeggiando la riva del Tago in direzione Padrão dos Descobrimentos.

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All’altezza del porticciolo dovrete necessariamente deviare perché c’è un canale che impedisce l’attraversamento diretto e passerete accanto ad un faro e quindi al Museu de Arte Popular: Claudia voleva visitarlo, a me è sembrato invece poco attraente e piuttosto vecchio come concezione: in ogni caso era chiuso (da quel che ho capito, per rinnovamento).

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Arrivati sul piazzale del Padrão, dopo aver ammirato la buffa scultura che fa bella mostra nella fontana e verificato l’altezza smisurata delle statue che da lontano sembravano piccolette, ci siamo diretti nuovamente verso il Convento. E’ vero, questa è una zona turistica, non c’è dubbio, ma se, come noi, avete la fortuna di trovare una bella giornata di sole, il panorama è senza eguali: da una parte il Convento, dall’altra il Padrão, sullo sfondo la Torre, di lato – monolitico e bianco –  il CCB e al centro i giochi d’acqua delle fontane che con il sole creano arcobaleni di colore.

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Il ritorno lo abbiamo fatto in tram (impensabile tornare a piedi!) e invece di andare diretti in hotel per una sosta tecnica prima di uscire di nuovo per cena (leggi: breve riposo e scaricare le foto), ci siamo fermati all’enoteca di ViniPortugal in Praça do Comércio (la dritta ce l’ha data Lilly, la guida che ci ha accompagnato a scoprire Lisbona il primo giorno): in questa sala di degustazione si possono assaggiare i più importanti vini portoghesi in modalità “faidate“: si acquista una tessera magnetica da 3€ (di cui 0,50€ di deposito) e si ha la possibilità di degustare, in autonomia, fino a 5 vini. Sono assaggi, non pensate che siano calici pieni!  I vini in degustazione possono costare da 0,50€ fino a 2€, quindi sta a voi scegliere se privilegiare vini più o meno costosi; noi, ad esempio, con una tessera abbiamo testato 4 vini dalla struttura robusta (i vini portoghesi sono proprio “tosti”, capaci di raggiungere i 15° come niente!).

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Da qui, tornando indietro verso l’hotel Hermitage Avenida Libertade, siamo entrati nel MUDE, il Museu do design e da moda, ricavato in una vecchia banca in Rua Augusta, con ingresso gratuito (da Praça do Comércio appena oltrepassato l’arco trionfale è sulla destra). E’ lo stesso Museo in cui ha esposto la sua collezione la designer Teresa Padrão, come raccontato nel post precedente ma qui non è mi stato possibile fare foto (divieto!), peccato perché l’ambiente è interessante  – l’edificio era una vecchia banca – e le collezioni di abiti, arredi, elementi di design sono esposti all’interno di un edificio “nudo”, pareti di cemento scabre e condotti di servizio in vista che creano un curioso contrasto con  elementi che invece esprimono raffinata eleganza.

Insomma, una giornata piena di visite e scoperte, che ha confermato la mia prima impressione su Lisbona:  davvero un gran bella città!

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    Claudia Landoni Marzo 23, 2016

    bravo Francesco! mi hai fatto tornare a Belém per u quarto d’ora ed è stato piacevolissimo! Quando ero stata io a Lisbona avevo visitato un piccolo delizioso museo della marioneta in un’altra zona della città; devo scoprire se quello di cui parli tu è lo stesso che si è spostato o un altro che non ho visto 🙂

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