I Macchiaioli, le collezioni svelate al Chiostro del Bramante

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Chiostro del Bramante

La settimana scorsa ho avuto l’opportunità di visitare al Chiostro del Bramante la mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”: occasione ghiottissima, perché la visita era riservata a blogger e giornalisti e il plus impagabile era la possibilità di avere il Chiostro del Bramante, con le sue linee pure e affascinanti, tutto per noi.

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frasi di filosofi e scrittori accompagnano i dipinti della mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Sì, ogni tanto capitano questi piccoli privilegi ed ho ancor più apprezzato l’invito proprio perché la corrente pittorica dei Macchiaioli, con i suoi quadri che ritraggono paesaggi agresti, momenti di vita nei campi, interni domestici, ritratti della piccola borghesia ottocentesca, si sviluppa per lo più in Toscana, terra amata e conosciuta.

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mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Pittori del calibro di Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis (senza dimenticare Banti, Borrani, Ghiglia) hanno ritratto la staticità della Maremma, i colori delle campagne livornesi e fiorentine trasformate in rifugi privilegiati in cui la vita scorre lenta, seguendo il mutare delle stagioni, apparentemente lontana dal fervore che, negli stessi anni, scuoteva l’Italia risorgimentale.

C’è chi ha paragonato i Macchiaioli – movimento nato attorno al cenacolo del Caffè Michelangelo di Firenze, con uno stile che esalta la pittura del vero, l’utilizzo del colore e dei chiaro-scuri in cui la luce esalta la pittura ed aiuta a comprenderne i dettagli, enfatizzando il racconto pittorico – agli Impressionisti francesi. Di certo, i quadri dei macchiaioli assomigliano a fotogrammi di vita fissati dal pennello e nella ricerca del particolare, nei tratti sfumati e addirittura abbozzati, nel qui ed ora,  in parte li ricordano.

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mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Nella mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate” in corso al Chiostro del Bramante sono esposte oltre 110 opere in un itinerario che comprende – su due piani – 9 sezioni distinte. Si è scelto infatti di collocare le opere seguendo un circuito che privilegia le singole collezioni originarie, dipinti acquistati da mecenati, imprenditori  o da appassionati d’arte che spesso erano in rapporti di amicizia con i pittori o che, comunque, seguivano con attenzione il movimento.

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mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Anche nell’allestimento la mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate” è, passatemi l’aggettivo, deliziosa: le sale sono state decorate in modo da richiamare l’immagine di un salotto borghese, con tappezzerie azzurrine decorate da stampe floreali blu e cornici di legno in nuance in cui sono inserite frasi tratte da opere di filosofi e letterati. I quadri, di varie dimensioni, non sono appesi con un criterio connesso alla paternità artistica bensì disposti sulla parete in modo da creare una sorta di puzzle, una macchia di colore disomogenea, che può essere osservata da due prospettive: osservati da vicino i quadri ritrovano la loro singolarità mentre nella visione d’insieme si trasformano in un’unica opera d’arte.

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mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Tra i quadri che ho più apprezzato – oltre a tutte le opere di Giovanni Fattori, nessuna esclusa – devo segnalare la tela del pisano Odoardo Borrani “Cucitrici di camicie rosse”, in cui l’attività mite e domestica del cucito viene compiuta in un ambiente sobrio e curato con luminose finestre, grandi tende e leziose suppellettili, da donne ben vestite e ben pettinate – insomma, siamo in un salottino raffinato, probabilmente di una famiglia borghese, un insieme quasi romantico – contrasta con l’oggetto del lavoro, le camicie rosse destinate a vestire le truppe garibaldine impegnate nel Risorgimento d’Italia. Una curiosità: l’immagine di Garibaldi è inserita nell’opera all’interno di uno dei quadri dipinti.

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mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”

Ma torniamo alla mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate”: se vi è possibile, cercate di visitare l’esposizione nel tardo pomeriggio, quando la luce del sole diventa morbida ed esalta le linee pure che caratterizzano il cortile interno dell’edificio. E una volta terminato l’itinerario di visita, fermatevi alla caffetteria per un aperitivo, una buona scusa per godere ancora un poco dell’atmosfera senza tempo del Chiostro del Bramante.

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Qualche informazione utile:

  • Chiostro del Bramante, via Arco della Pace n. 5 (zona Piazza Navona – Via dei Coronari)
  • la mostra “I Macchiaioli, le collezioni svelate” resterà aperta fino al 4 settembre 2016;
  • gli orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.oo; sabato e domenica chiusura prorogata alle 21.00 (ultimo ingresso alle 20.00)
  • il biglietto di ingresso costa € 13,00 e comprende l’audio guida gratuita (prendetela per seguire il filo logico dell’esposizione)
  • i locali espositivi sono piuttosto piccoli, per cui mettete nel conto qualche fila ed ingressi scaglionati;
  • disponibili visite didattiche destinate a bambini, ragazzi ed adulti.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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