Il Villaggio dell’artigianato di Nabeul
L’artigianato tunisino è come la Tunisia: tutto da scoprire! Me ne sono resa conto nello scorso viaggio a Tunisi e dintorni, quando abbiamo avuto la possibilità di visitare un paio di Medine (Tunisi e Hammamet) ma soprattutto quando siamo stati nel villaggio dell’artigianato di Nabeul, cittadina a nord di Hammamet nel promontorio di Cap Bon, fondata dai Fenici e giustamente famosa per la produzione di terracotte decorate e ceramiche dai colori solari.
A Nabeul, considerata la capitale tunisina della ceramica, sono ancora tante le botteghe artigiane e le piccole attività familiari che lavorano incessantemente al tornio per creare oggetti di uso comune oppure raffinate produzioni destinate a prendere la via dell’Europa per arredare case e ville prestigiose e molte sono le occasioni per fare buoni acquisti sia nella Medina locale che nei tanti negozi che si affacciano nel centro cittadino.
Va detto che l’acquisto direttamente sul posto consente di fare dei piccoli affari ed il rapporto qualità/prezzo è sempre eccellente: per pochi euro è possibile portare a casa grandi vassoi, ciotole variopinte, tipiche pentole con il coperchio conico per la Tajine (*), lanterne traforate e un’infinità di oggetti per la casa. Per dire: io con 10€ ho acquistato una bella Tajinier e un paio di contenitori con coperchio!
Comunque non c’è solo ceramica: nel villaggio dell’artigianato di Nabeul abbiamo potuto ammirare all’opera una ventina di artigiani, ciascuno specializzato in produzioni caratteristiche e sempre di alta qualità, dove i colori e la tipicità dei decori sono elementi di pregio. Varia la produzione e capaci gli artigiani: anziane signore impegnate a ricamare con il punto Nabeul impalpabili tessuti destinati a diventare parte di corredi di pregio; pittori su vetro capaci di ricreare, con l’uso sapiente dei colori, quadri con atmosfere da mille e una notte oppure decoratrici di raffinate e leggerissime bottiglie dove custodire essenze profumate; valenti fabbri che con la forgia e tanto senso estetico danno vita a elaborate volute che si trasformano in cancelli, tavolini ma anche sculture, oggetti decorativi e piccoli gioielli in rame martellato. Non mancano poi i ceramisti, gli impagliatori di giunchi, i tessitori di tappeti caratterizzati da disegni geometrici e colori sfumati; esperti distillatori di essenze naturali, soprattutto rose, gelsomino e neroli (Nabeul è molto nota anche per i suoi agrumeti ed i generale Cap Bon è definito “il giardino della Tunisia“) ma anche insolite essenze di geranio odoroso.
Il Villaggio dell’artigianato di Nabeul si presenta con tante piccole botteghe poste una accanto all’altra, spesso decorate con le tipiche porte tunisine blu intenso, mentre al centro c’è un grande piazzale con una piccola area verde dove si svolgono tutti quei lavori che richiedono più spazio.
Il villaggio dell’artigianato di Nabeul è sorto nel 1990 ed è stato uno dei primi dei 6 creati in Tunisia su impulso dell’Ufficio Nazionale per l’artigianato per tramandare tecniche antiche e mestieri in via d’estinzione, dare opportunità di formazione e lavoro ai giovani, creare uno spazio dove la creatività degli artigiani può trovare stimolo e giusta ricompensa economica. Non ultimo, è una vetrina dove mostrare la produzione tunisina artigianale di qualità a turisti ed operatori del settore. Gli altri villaggi dell’artigianato sono stati creati a Kairouan, Den Den, Kef, Beja e Tataouine.
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