Come visitare i trulli di Alberobello

  aDSCN4058Ci sono luoghi che, seppur squisitamente turistici e posti lungo le rotte dei tour organizzati, devono essere visitati anche se affollati da decine e decine di gitanti. Uno di questi è in Puglia: impossibile non visitare i trulli di Alberobello, foresta di abitazioni dalle parete bianche e dai tetti conici, su cui svettano pinnacoli dalle forme curiose.

Come vi raccontavo nel post precedente sul nostro viaggio in Puglia –  lo ammetto, è fin troppo sintetico ma è stato scritto direttamente sull’Ipad mentre eravamo “on the road” –   subito dopo aver posato le valigie nella nostra splendida suite presso il Santa Rosa di Noci, un relais ricavato in quello che era un edificio padronale settecentesco, con le tipiche  mura spesse, archi e scale di pietra locale (a breve ve lo faccio scoprire in un post dedicato), la nostra escursione è stata dedicata alla visita del borgo antico dei trulli di Alberobello.

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I trulli di Alberobello: alcuni dei caratteristici edifici e gli altrettanto tipici pinnacoli, con forme differenti

La cittadina di Alberobello dista da Noci, poco più di 12 km, lungo una strada tipicamente agreste costeggiata da una linea infinita di muretti a secco che delimitano campi dalla terra rossa. Qui crescono ulivi maestosi, ci sono boschi regno di animali selvatici e, di tanto in tanto, campi coltivati a fieno. I trulli sono una caratteristica di questa zona: ancor prima di arrivare a Noci se ne cominciano a vedere alcuni, per lo più  ristrutturati e riadattati come abitazioni mentre nel percorso fino ad Alberobello abbiamo incontrato anche trulli antichi, vetusti, in mezzo ai campi, con le pietre che formano le pareti ben evidenti ed in taluni casi abbandonati o semi diroccati: la funzione di un trullo, prima ancora di  essere un’abitazione caratteristica ed ambita, è quella di essere una capanna agricola, dove riporre attrezzi e fornire riparo ai contadini, un’abitazione povera. Difficilmente nelle campagne se ne vedono più di tre-quattro assieme mentre ad Alberobello i trulli assumono la forma di un villaggio strutturato con case-trulli, botteghe-trulli, chiese-trulli.

I trulli di Alberobello:

I trulli di Alberobello: la serie di edifici di Vico Lippolis

La base di ogni trullo è un’ampio vano circolare costruito con muratura a secco, quasi sempre privo di aperture verso l’esterno ad eccezione della porta e di una o due piccolissime finestre , a cui si aggiungono altri moduli più piccoli, spesso a raggiera: il modulo iniziale è il cuore del trullo dove si svolgeva la vita familiare mentre negli altri moduli, chiusi da semplici tende (la privacy è un concetto moderno o, comunque, tipico delle classi agiate) si ricavano le stanze da letto, i magazzini e, più di recente, i bagni. Di solito il locale centrale presentava un soppalco di legno, che si poteva raggiungere tramite una scala, dove trovavano posto alimenti, attrezzi oppure giacigli se la famiglia era particolarmente numerosa.

I trulli di Alberobello:

I trulli di Alberobello: uno dei simboli arcaici disegnati sui tetti conici

La cucina di un trullo si trova solitamente in una stanzetta laterale, con una piccola finestra per fare uscire il fumo e gli odori, un  focolare o un camino e una porta che immette nell’orto. Le mura spesse hanno la funzione di termoregolare il clima interno: in inverno sono barriera al freddo mentre in estate le spesse mura restituiscono ai locali interni il freddo accumulato durante l’inverno e nelle mura sono spesso ricavate nicchie, utilizzate come armadi e dispense. Per ovviare alla carenza di acqua, sotto ai trulli venivano ricavati locali cisterna dove, attraverso un sistema di canalizzazioni presenti sul tetto, confluivano le acque piovane.

Tipica decorazione di ogni trullo che si rispetti, è il pinnacolo che svetta alto sul tetto conico: simbolo apotropaico ma anche elemento distintivo dei singoli trulli, insieme ai simboli magico-cristiani tratteggiati con la calce sul grigio scuro delle pietre del tetto.

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I trulli di Alberobello: panorama a Largo Martellotta

Il consiglio è, una volta arrivati ad Alberobello, di lasciare la macchina nel grande parcheggio a pagamento di Via Cadore (il Parking è anche Camper Service) e quindi di proseguire a piedi verso Largo Martellotta – dove c’è anche un piccolo parcheggio a pagamento, in cui noi abbiamo lasciato la macchina, ma immagino che in alta stagione sia difficilissimo trovare posto – da cui il colpo d’occhio è eccezionale: il Rione Monti (quello che abbiamo visitato) è una selva di tetti conici scuri che si eleva nella linea prospettica,il bianco delle mura è abbagliante e l’atmosfera è così particolare che ci si dimentica dei negozi di souvenir e delle trattorie che si aprono sulla via.

Insieme agli edifici caratteristici che si trovano nel più piccolo e residenziale Rione Aia Piccola, ad Alberobello ci sono in totale circa 1400 trulli, di forme e dimensioni diverse. Sempre nel rione Aia Piccola si trova il Museo del Territorio “Casa Pezzolla” mentre più distante, oltre Corso Vittorio Emanuele, si trova il Trullo Sovrano, un trullo gigante su due piani composto da un totale di 12 coni. In ogni caso, i trulli ad Alberobello sono una costante e vi capiterà di trovarne davvero tanti in città, anche al di là dei due Rioni più famosi.

I trulli di Alberobello:

I trulli di Alberobello: dettagli

Pronti ad iniziare la visita dei trulli di Alberobello? Da Largo Martellotta prendete via Monte San Gabriele per poi seguire via Monte San Michele, pedonale: siete nel bel mezzo di una cartolina, ovunque vi giriate ci sono trulli! Ma non abbiate paura di lasciare la via principale e perdervi nelle vie laterali, dove in genere ci sono meno turisti ed è possibile farsi avvolgere dall’atmosfera romantica – e talvolta anche un po’ magica – che si respira ad Alberobello. In Vico Lippolis i trulli abbelliti da tralci di vite creano una quinta scenografica, quindi non perdeteveli; altrettanto bello è l’insieme di trulli all’inizio di Via Monte Pertica, con piante di rose davanti alle porte ed i tetti conici decorati con i simboli arcaici, quasi lavagne su cui un gigante si è divertito a scrivere con il gesso.

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I trulli di Alberobello: souvenir

Ovviamente molti trulli di Alberobello sono stati trasformati in esercizi commerciali, bar o ristoranti ma, per una volta, non mi sembra un’evoluzione negativa: con la scusa di cercare un souvenir, avrete la possibilità di entrare dentro e guardare come è la struttura  interna di un trullo. Inoltre, in alcuni negozi si vendono asciugamani, tovaglie e tessuti di buona qualità a costi contenuti e può essere l’occasione per fare qualche acquisto. Io, per quel che mi riguarda, ho preso presso Ars Creandi un piccolo ciondolo in argento che riproduce uno dei simboli antichi disegnati sui tetti dei trulli  e con l’occasione ne abbiamo approfittato per visitare il trullo dove il laboratorio orafo è ospitato 🙂 .

I trulli di Alberobello:

I trulli di Alberobello: trulli, rose e Franz!

Continuando su via Monte Pertica si arriva fino alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova, definita anche la Chiesa-Trullo per l’aspetto che richiama le tipiche abitazioni di Alberobello: la sua cupola, alta 21 metri, riprende infatti la forma di un trullo ed anche i colori della chiesa sono in accordo con quelli del resto del rione. Ovviamente, per visitarla, aspettate che terminino le funzioni religiose!

Come tutti i luoghi meta di turismo, ad Alberobello non mancano hotel, pensioni e B&B, con la possibilità di poter dormire in B&B ricavati all’interno di trulli oppure in case vacanza gestite da religiosi (una è proprio accanto alla Chiesa di Sant’Antonio,  i costi sono abbastanza abbordabili).

Ancora un’ultima curiosità: dal  7 dicembre 1996 i trulli del Rione Monti e del Rione Aia piccola sono stati riconosciuti dall’UNESCO quali patrimonio artistico d’interesse mondiale.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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